
BUONA PASQUA!!! Gli occhi di tutti fissi su di lui!!! ...Luminoso passa in mezzo alle nostre tenebre
Si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero!!!
Delusi per non essere riusciti a plasmarlo a nostra immagine e somiglianza, piegarlo ai nostri capricci, nella smania di ottenere segni per colmare il nostro super ego, si frantumano le nostre certezze, quelle di una religione che perde pezzi, come una macchina ormai vecchia e arrugginita. Nelle grinfie dei potenti credevamo di rendere saldi valori non negoziabili ma, nel terremoto che avanza, traditi e dismessi, tutto diventa negoziabile a chi offre di più.
“Vidi un grande trono bianco e Colui che vi sedeva.
Scomparvero dalla sua presenza la terra e il cielo senza lasciare traccia di sé.
E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono.
E i libri furono aperti. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita” (Ap20,11-12).
Pensavamo di gettarlo giù dai precipizi dei nostri piedistalli che, come castelli di sabbia, hanno ormai i giorni contati, ma lassù nemmeno l’ombra di Lui: il mare si è aperto e passando in mezzo alla nostra storia, ai nostri rifiuti, alle nostre religioni spente, ai nostri riti che trasciniamo inesorabilmente dentro un deserto ed un disinteresse totale di cristiani, ormai altrove, in mezzo ai nostri banchi vuoti lasciati da chi se n’è andato deluso e nauseato dalle nostre ipocrisie…
...si compie la sua Parola!!!
“Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza.
È il mio Dio: lo voglio lodare, il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!
Il Signore è un guerriero, Signore è il suo nome. I carri del faraone e il suo esercito
li ha scagliati nel mare; i suoi combattenti scelti furono sommersi nel Mar Rosso” (Es 15,2)
In mezzo a cattedrali, ad opere d’arte, tradizioni millenarie, folclore, cultura, libri preziosi, sermoni di grandi oratori... ci sfugge!!!
Arrabbiati e delusi!!! ...amici di Giuda, abbiamo preferito sfruttare ogni occasione per farci quattro spiccioli sporchi, a tutti conosciuti. Spudorati e assuefatti, nemmeno più gli scandali e la vergogna ci smuovono dalle nostre chiese e dalle nostre sacrestie;
...amici di Pietro, vigliacchi come Lui in effusioni mistiche proferire eterna fedeltà... e poi fuori, per non essere censurati, etichettati, emarginati, abbiamo dismesso i filatteri e tolte le frange, e tra le braccia degli amanti del mondo lo rinneghiamo di giorno in giorno, con addosso gli striscioni che i massoni hanno tessuto sulle nostre ipocrisie, sulle nostre ambiguità, sulla nostra pelle, tra galli che cantano e che non sentiamo più, poichè il cerume di tanta sporcizia, che ci circonda, ci ha turati le orecchie;
...amici di questi Discepoli che, nella corsa alla carriera, hanno garantito un posto speciale anche a noi, in prima fila, ubriachi di successo, di like, di applausi, su vette inesistenti, quelle di una torre di babele mai conclusa. Consumati e vuoti, tra le mani il nulla di tutta la gloria che credevamo di conquistare, infatti, sciolte le creme, marciti gli attestai di laurea, scolorite le mozzette rosse con i titoli di monsignore, davanti alla luce, rimangono le rughe in putrefazione che emanano un odore nauseante, mentre, qualcuno in alto, pensa all’ennesima involuzione, della discesa verso il fondo, quello dell’eutanasia;
...amici di Pilato ci siamo fatti inoculare, tanto che, davanti all’orrore, consumato durante la pandemenza, del grido crocifiggilo, ci siamo lavati con lui le mani, nel nostro catino prezioso, per ritrovarci ora la gettata di acqua sporca in faccia e il cervello fumato con l’erba dei media, di quell’intelligenza artificiale che fa tutto al posto nostro, anche le omelie, annullati definitamente e comodi sul divano, con il reddito di inclusione…
Risplende ed è Luce per chi nei sentieri di questa notte
attende l’aurora e non si confonde,
non si lascia condizionare dai morsi della censura,
da chi con sfacciataggine scrive i nomi dei disertori sul libro nero!!!
“L'Agnello, che sta in mezzo al trono, sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti delle acque della vita”. (Ap 17,7).
...risplende tra i poveri che non si sono lasciati rubare “il lieto annuncio” - il Vangelo - , come Abramo: nell’impossibile e assurda ragionevolezza delle cose che ci circondano, risplende la loro Fede, la fiducia in questo Dio che è Padre.
… risplende tra i prigionieri, mentre si frantumano le catene di chi ogni giorno le fabbrica con le soluzioni del riarmo dell’Europa, del clima instabile, della guerra giusta e non ultimo lo spettacolo dei dazi: non tutti però se le lasciano mettere al piede e condurre nelle camere a gas dove la delusione, la depressione e il lamento animano le nostre giornate, uccidendoci lentamente: infondo come i potenti sostengono, siamo troppi. Liberi sorridono alla vita, liberi cantano e vivono l’amore: non di solo pane si vive ma di relazioni, di amore puro, del tempo lento delle cose dove, quello che crei ha un anima, un cuore, una passione e non un profitto, dono che crea altrettanta vita;
… risplende tra chi ha visto chiaro ogni cosa: lungo la strada, per un tratto, la delusione li ha colti, ma poi nel fuoco di un incontro, di una “Parola” che ha fatto ardere il cuore, ha sciolto ogni trave e aperti i loro occhi “lo riconobbero” (Lc 24,31). Camminano ora in questa notte senza paura, e nessuno li riesce ad azzittire: innalzano bandiere della Palestina e non temono gli americani di turno che cercano di intimidirli;
… risplende tra chi, contro sistema, squarcia e fa esplodere i macigni che opprimono, quello di uno stile di vita occidentale evoluto, alla moda, preconfezionato e preparato, facile, fast food, a portata di tutti, ma colmo di brutte sorprese e di menzogne: rincorrendo il tempo non respiriamo più la vita e consumandola ci consuma.
Tutti rientrati nella Sinagoga pensavano che il pericolo per questa volta fosse scampato
e che le casse delle offerte erano al sicuro, i soldati messi davanti alla grande pietra
erano una valida garanzia per continuare a fare sogni tranquilli
eppure qualcosa non funziona ancora:
la vita vince, la luce risplende, l’amore si espande, e tutto si moltiplica!!!
“E’ Risorto. Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?
Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate;
un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho".
Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. (Lc 24, 38-40).
Signore tuoni ancora la Tua Parola e ci strappi dalle braccia degli amanti di questo mondo.
Ci siamo dimenticati del Tuo amore, l’orrore ci ha accecati, la passione ci ha sedotti.
Inoculati da ogni parte abbiamo atrofizzato il cuore e il gelido della notte,
congelando i nostri pensieri, ha chiuso le orecchie alla voce dei Profeti.
Il fuoco di Elia, sciolga i massi dell’oppressione e distrugga le catene
che ci portano in questa Babilonia, lontani da Te.
Come cantare i tuoi canti in terra straniera??? Ce lo sussurri ancora Isaia,
ci scuota ancora Geremia gettato nella cisterna, insieme a tutti quelli,
che censurati e messi ai margini, sono stati messi a tacere.
Abbiamo dimenticato Gerusalemme e la lingua si è paralizzata al palato,
in chi nelle nostre Cattedrali sussurra parole che non creano e nelle nostre Chiese,
persi tra canti gregoriani, si recitano riti senza più anima e sotto la coltre dei paramenti,
l’odore degli amanti. Come cantare i tuoi canti in terra straniera???
Tuoni ancora Osea e ci liberi dalla passione di Gomer, nudi e senza
più dignità siamo derisi da ogni parte e abbandonati, nessuno crede
più a noi e ci detesta. Ora nell’esilio ritorni ancora il tuo Amore,
la tua Alleanza, promessa ad Abramo si compia ancora, si aprano
i sigilli della tua Parola che libera, che annuncia il ritorno
e in questo deserto tracci la strada che ci riporti a Te,
poveri, prigionieri, ciechi e oppressi possiamo cantare ancora
che «Il Tuo amore è per sempre», lo Dica ancora la casa di Aronne:
«Il Tuo amore è per sempre». Dicano quelli che ti temono
«Il Tuo amore è per sempre». La Tua destra si è innalzata,
la Tua destra ha fatto prodezze. Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le Tue opere Signore. Tu Signore ci hai
castigato duramente, ma non ci hai consegnato alla morte (Sal 117).
In questa Aurora di Pasqua si compia ancora la tua parola;
«Il Tuo amore è per sempre». (Preghiera 5 Aprile Cenacolo Kaia Giamboi e Maria)
Badiavecchia 14 Aprile 2025 P Mario Salvatore Oliva
“Vidi un grande trono bianco e Colui che vi sedeva.
Scomparvero dalla sua presenza la terra e il cielo senza lasciare traccia di sé.
E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono.
E i libri furono aperti. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita” (Ap20,11-12).
Pensavamo di gettarlo giù dai precipizi dei nostri piedistalli che, come castelli di sabbia, hanno ormai i giorni contati, ma lassù nemmeno l’ombra di Lui: il mare si è aperto e passando in mezzo alla nostra storia, ai nostri rifiuti, alle nostre religioni spente, ai nostri riti che trasciniamo inesorabilmente dentro un deserto ed un disinteresse totale di cristiani, ormai altrove, in mezzo ai nostri banchi vuoti lasciati da chi se n’è andato deluso e nauseato dalle nostre ipocrisie…
...si compie la sua Parola!!!
“Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza.
È il mio Dio: lo voglio lodare, il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!
Il Signore è un guerriero, Signore è il suo nome. I carri del faraone e il suo esercito
li ha scagliati nel mare; i suoi combattenti scelti furono sommersi nel Mar Rosso” (Es 15,2)
In mezzo a cattedrali, ad opere d’arte, tradizioni millenarie, folclore, cultura, libri preziosi, sermoni di grandi oratori... ci sfugge!!!
Arrabbiati e delusi!!! ...amici di Giuda, abbiamo preferito sfruttare ogni occasione per farci quattro spiccioli sporchi, a tutti conosciuti. Spudorati e assuefatti, nemmeno più gli scandali e la vergogna ci smuovono dalle nostre chiese e dalle nostre sacrestie;
...amici di Pietro, vigliacchi come Lui in effusioni mistiche proferire eterna fedeltà... e poi fuori, per non essere censurati, etichettati, emarginati, abbiamo dismesso i filatteri e tolte le frange, e tra le braccia degli amanti del mondo lo rinneghiamo di giorno in giorno, con addosso gli striscioni che i massoni hanno tessuto sulle nostre ipocrisie, sulle nostre ambiguità, sulla nostra pelle, tra galli che cantano e che non sentiamo più, poichè il cerume di tanta sporcizia, che ci circonda, ci ha turati le orecchie;
...amici di questi Discepoli che, nella corsa alla carriera, hanno garantito un posto speciale anche a noi, in prima fila, ubriachi di successo, di like, di applausi, su vette inesistenti, quelle di una torre di babele mai conclusa. Consumati e vuoti, tra le mani il nulla di tutta la gloria che credevamo di conquistare, infatti, sciolte le creme, marciti gli attestai di laurea, scolorite le mozzette rosse con i titoli di monsignore, davanti alla luce, rimangono le rughe in putrefazione che emanano un odore nauseante, mentre, qualcuno in alto, pensa all’ennesima involuzione, della discesa verso il fondo, quello dell’eutanasia;
...amici di Pilato ci siamo fatti inoculare, tanto che, davanti all’orrore, consumato durante la pandemenza, del grido crocifiggilo, ci siamo lavati con lui le mani, nel nostro catino prezioso, per ritrovarci ora la gettata di acqua sporca in faccia e il cervello fumato con l’erba dei media, di quell’intelligenza artificiale che fa tutto al posto nostro, anche le omelie, annullati definitamente e comodi sul divano, con il reddito di inclusione…
Risplende ed è Luce per chi nei sentieri di questa notte
attende l’aurora e non si confonde,
non si lascia condizionare dai morsi della censura,
da chi con sfacciataggine scrive i nomi dei disertori sul libro nero!!!
“L'Agnello, che sta in mezzo al trono, sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti delle acque della vita”. (Ap 17,7).
...risplende tra i poveri che non si sono lasciati rubare “il lieto annuncio” - il Vangelo - , come Abramo: nell’impossibile e assurda ragionevolezza delle cose che ci circondano, risplende la loro Fede, la fiducia in questo Dio che è Padre.
… risplende tra i prigionieri, mentre si frantumano le catene di chi ogni giorno le fabbrica con le soluzioni del riarmo dell’Europa, del clima instabile, della guerra giusta e non ultimo lo spettacolo dei dazi: non tutti però se le lasciano mettere al piede e condurre nelle camere a gas dove la delusione, la depressione e il lamento animano le nostre giornate, uccidendoci lentamente: infondo come i potenti sostengono, siamo troppi. Liberi sorridono alla vita, liberi cantano e vivono l’amore: non di solo pane si vive ma di relazioni, di amore puro, del tempo lento delle cose dove, quello che crei ha un anima, un cuore, una passione e non un profitto, dono che crea altrettanta vita;
… risplende tra chi ha visto chiaro ogni cosa: lungo la strada, per un tratto, la delusione li ha colti, ma poi nel fuoco di un incontro, di una “Parola” che ha fatto ardere il cuore, ha sciolto ogni trave e aperti i loro occhi “lo riconobbero” (Lc 24,31). Camminano ora in questa notte senza paura, e nessuno li riesce ad azzittire: innalzano bandiere della Palestina e non temono gli americani di turno che cercano di intimidirli;
… risplende tra chi, contro sistema, squarcia e fa esplodere i macigni che opprimono, quello di uno stile di vita occidentale evoluto, alla moda, preconfezionato e preparato, facile, fast food, a portata di tutti, ma colmo di brutte sorprese e di menzogne: rincorrendo il tempo non respiriamo più la vita e consumandola ci consuma.
Tutti rientrati nella Sinagoga pensavano che il pericolo per questa volta fosse scampato
e che le casse delle offerte erano al sicuro, i soldati messi davanti alla grande pietra
erano una valida garanzia per continuare a fare sogni tranquilli
eppure qualcosa non funziona ancora:
la vita vince, la luce risplende, l’amore si espande, e tutto si moltiplica!!!
“E’ Risorto. Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?
Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate;
un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho".
Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. (Lc 24, 38-40).
Signore tuoni ancora la Tua Parola e ci strappi dalle braccia degli amanti di questo mondo.
Ci siamo dimenticati del Tuo amore, l’orrore ci ha accecati, la passione ci ha sedotti.
Inoculati da ogni parte abbiamo atrofizzato il cuore e il gelido della notte,
congelando i nostri pensieri, ha chiuso le orecchie alla voce dei Profeti.
Il fuoco di Elia, sciolga i massi dell’oppressione e distrugga le catene
che ci portano in questa Babilonia, lontani da Te.
Come cantare i tuoi canti in terra straniera??? Ce lo sussurri ancora Isaia,
ci scuota ancora Geremia gettato nella cisterna, insieme a tutti quelli,
che censurati e messi ai margini, sono stati messi a tacere.
Abbiamo dimenticato Gerusalemme e la lingua si è paralizzata al palato,
in chi nelle nostre Cattedrali sussurra parole che non creano e nelle nostre Chiese,
persi tra canti gregoriani, si recitano riti senza più anima e sotto la coltre dei paramenti,
l’odore degli amanti. Come cantare i tuoi canti in terra straniera???
Tuoni ancora Osea e ci liberi dalla passione di Gomer, nudi e senza
più dignità siamo derisi da ogni parte e abbandonati, nessuno crede
più a noi e ci detesta. Ora nell’esilio ritorni ancora il tuo Amore,
la tua Alleanza, promessa ad Abramo si compia ancora, si aprano
i sigilli della tua Parola che libera, che annuncia il ritorno
e in questo deserto tracci la strada che ci riporti a Te,
poveri, prigionieri, ciechi e oppressi possiamo cantare ancora
che «Il Tuo amore è per sempre», lo Dica ancora la casa di Aronne:
«Il Tuo amore è per sempre». Dicano quelli che ti temono
«Il Tuo amore è per sempre». La Tua destra si è innalzata,
la Tua destra ha fatto prodezze. Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le Tue opere Signore. Tu Signore ci hai
castigato duramente, ma non ci hai consegnato alla morte (Sal 117).
In questa Aurora di Pasqua si compia ancora la tua parola;
«Il Tuo amore è per sempre». (Preghiera 5 Aprile Cenacolo Kaia Giamboi e Maria)
Badiavecchia 14 Aprile 2025 P Mario Salvatore Oliva