 
							W SAN MARCO CON ORIETTA
è necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni Mc 13,10
 Sui sentieri del mondo corre la Parola e si compie!!!
            ...è un fiume che irriga e che bagna i deserti aridi della menzogna, e dissolve i dipinti artificiali, che sporchi di sangue rivelano per nulla il green prepotentemente imposto e precostruito dalle multinazionali, che nulla ha di vero. Trascinati dalla follia, dominano il mondo sui binari di una tragica agenda che li rovescerà dai loro troni (Lc 1,35).                    La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente 
di ogni spada a doppio taglio; 
essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, 
fino alle giunture e alle midolla, 
e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore (Eb 4,12).
    ...questa verità risplende, ci rende saldi, irremovibili, cocciuti e testardi agli occhi di chi ancora tenta di metterci a tacere e che ,attraverso algoritmi nascosti, tenta invano di tenerci sotto controllo!!! 
    Poveri senza ricchezze sperimentiamo la ricchezza di una libertà, che ci abita e ci rende felici, senza museruola. Infatti poveri, non abbiamo nulla da perdere, nulla da mettere nelle casseforti al sicuro, niente per temere minacce: camminiamo liberi senza nessuno ostacolo. Fuori da ogni nebbia ci vediamo chiaro: non è stato un atto d’amore vaccinarsi, ne spegnere i termosifoni la condizione per costruire la pace, anche perché, gli eventi avversi sono sotto gli occhi di tutti, causati da una casa farmaceutica che non ha a cuore la nostra salute ma piuttosto il profitto dei suoi investimenti. Il riarmo difatti ha trasformato le grandi aziende verso altri profitti di successo, trasferendo i poveri alla porta degli epuloni, dove solo i cani, vengono a leccare le loro piaghe (Lc 16,19-21). Il genocidio della Palestina nonostante avanza  nulla ci opprime e ci fa tacere: né l’appellativo di antisemitismo nel condannare Israele, né le eliminazioni dei nostri profili social, per non esserci allineati al pensiero unico. Con San Paolo anche noi affermiamo: “La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” (Ef 6,12).
Questa “Parola” proclamata nella Sinagoga di Nazaret (Lc 4,16-20) è in pieno compimento, 
nello stupore del Centurione che sotto la Croce afferma: 
“Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!” (Mc 15,39); 
nella forza di quei segni che accompagnano quelli che credono!!! (Mc 16,17)
Con Marco non abbiamo paura di annunciare il Vangelo: "Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato" (Atti 4,10-20).
Il dramma di questa nostra Sinagoga non si è dissolto ancora: il silenzio, la freddezza di una cristianità che attorniata di beni e impaurita di perderli, tace; impigliata tra catene di tanti compromessi crede di stare al sicuro, nelle carceri di una religione inerme, che sterile non crea, che su riti spenti si lamenta e sulle messe celebrate senz’anima, tenta di sopravvivere; sulla stesura di corsi infiniti, illusa, riesce per qualche tempo a trattenere qualcuno, con la consapevolezza amara di vederlo scappare alla fine dello spettacolo. Nel buio fitto che attraversa le fessure delle nostre parrocchie guardiamo la pagliuzza negli occhi degli uomini, mentre non ci accorgiamo della trave che è nei nostri occhi (Mt 7,3). Quante contraddizioni ci attraversano: “Leghiamo infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li poniamo sulle spalle della gente, ma noi non vogliamo muoverli neppure con un dito. Tutte le nostre opere le facciamo per essere ammirati dalla gente: allarghiamo i nostri filattèri e allunghiamo le frange; ci compiacciamo dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "rabbì" dalla gente” (Mt 23,4-7).
...moriamo asfissiati sotto il macigno di un carrierismo che ci toglie ogni ossigeno per respirare la vita.
Parliamo di Lui ma l’abbiamo cacciato fuori e sul precipizio delle nostre scalate, dove volevamo buttarlo giù, Lui se ne è andato., già da tempo, da solo altrove, su quel mare di Galilea, dove Pietro con le reti vuote e tanta delusione, per non aver preso nulla, sa che solo dalla parte destra della barca, stanno una grande quantità di pesci, di un umanità che rinasce ancora (Gv 21,4-8). 
Non temiamo allora e su questa Parola ritroveremo la strada:
la ricchezza, la libertà, la luce, il coraggio di volare liberi!!!
Non piange più Maria ai piedi del Sepolcro (Gv 20,15), 
non è più confuso Tommaso (Gv 20,27), in quell’ambiente di terrore 
dove solo Lui non è riuscito a dormire una sola ora in più, 
desideroso di uscire e di toccare quelle ferite per credere ancora!!! 
Nemmeno tu Marco hai bisogno di fuggire davanti ai carnefici (Mc 14,52), ...un tempo in quell’orto per salvarti la pelle avevi perso il lenzuolo che copriva le tue vergogne, ora rivestito di Cristo non fuggi davanti alle belve, il tuo sangue, che scorre nella storia, ci riveste di questa lieta notizia, “il Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio!!!” (Mc 1,1)
   Castanea 27 Agosto 2025                P Mario Salvatore Oliva
 
				