Epistolario

Nov 2016


BUON ANNO NEI SENTIERI DELLA VERA BEATITUDINE!!!

"Abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia!!!" Gv 17,13

        Mi guardo intorno immerso come voi in questa avventura che è la Vita, misteriosa, distante, profonda e sublime, forte ma fragile, mossa da istanti fugaci e da paure grandi più delle montagne che ci sovrastano, da fiumi di ricordi che scorrono e tempeste di vento che ci spingono verso la morte, da eventi dettati non dalla nostra volontà e mete oscure in cerca di luce…
    ...e qui in in mezzo a spasimi di una storia che avanza e che non guarda in faccia a nessuno in mezzo a  grandi spazi così immensi ma così stranamente ristretti C’È LUI IL MAESTRO!!!
       ...il Nazareno, o per alcuni di voi il Signore,
   per me e quelli che lo abbiamo incontrato c’è anche IL SUO REGNO!!!
      ...gli hanno piazzato in bocca un termine strano “Beati!!!”
         Ma chi??? I terremotati del centro Italia resi poveri in e di spirito; chi forse quelli del terzo mondo, o ora noi occidentali schiacciati da un capitalismo che ci porta dove vuole e senza catene? Chi i Bimbi di Pepe che in Bolivia sono gli scarti della società di oggi? E per non dimenticare, i Profughi presi in giro dai barconi della speranza? beati forse quanti ne stanno approfittando arricchendosi sulle piaghe delle loro amare sofferenze???…
    Non può essere che quel Grande Uomo della Storia, messo in Croce per me, quell’inarrestabile scalatore di vette, quel grande dono di Luce, il Risorto che ha vinto la morte, abbia potuto mai affermare che nel cuore di tante tristezze possa nascondersi una felicità, che seppur ci fosse, sarebbe sempre fragile, povera, fugace!!!
Ma c’è di peggio un ladro di notte ha seminato la zizzania nel buon grano (Mt 13,28), ed ecco sul piatto della storia la felicità del benessere, della ricchezza, offerta da una tecnologia avanzata, dove è soddisfatta, permessa senza scrupoli e rispetto, immersi dentro ogni ricerca di piacere, ogni smania di consumo insaziabile, animati da istanti fugaci da brivido, di una notte da sballo dove all’alba c’è solo l’Angoscia...
        ...ma sono questi i Beati???  
    “ASHRÉ!!!” - “ VAI AVANTI!!!”  - AH ORA SI CHE IL MAESTRO HA DETTO BENE!!!
    Allora sì, Ashrè ai terremotati senza una casa che non perdono la speranza di un nuovo giorno, di essi ora è il Regno di Dio, quel Regno di condivisioni, mentre mani si stringono, e la solidarietà avanza. Nelle lacrime c’è chi consola e la mitezza prende il sopravvento per ricominciare ancora spinti dalla fame e dalla sete di giustizia, poiché saziandosi di nuovi progetti non si arrendano davanti alla morte! Ashrè al Cuore Misericordioso di Pepe che muove Misericordia e la diffonde senza paura, ci contagia; Ashrè al suo Cuore puro che ci mostra, nel sorriso e nelle piaghe profonde di quei Bimbi, il volto di Dio e della Vita! Ashrè ai Profughi operatori di Pace, che prima ancora di essere profughi sono Figli di Dio, perseguitati dalla logica di tante ingiustizie, di essi è il Regno di Dio, non certo il regno del nostro mondo egoistico, delle nostre frontiere chiuse, ma piuttosto il Regno della compassione di chi si getta in mare, di chi non chiude il suo cuore, di chi non li guarda come stranieri ma fratelli bastonati anche dalla nostra pattumiera sempre stracolma di cose inutili. Ashrè a noi Cristiani che crediamo in Lui, che abbiamo preso in mano la Forza del Vangelo che niente ci potrà fermare: “Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rm 8, 38-39), poiché la sua Gioia ci appartiene!!!
    Tuffiamoci dentro questo Regno che avanza che vince la notte, che sprizza la Luce, che non si arrende ai fanali di chi alle frontiere vorrebbe sbarrarci la strada:  Avanti poiché dinanzi a noi c’è il Regno di Dio, già in questo mondo, già qui dentro gli sgoccioli della sua presenza, quelli  della solidarietà, dell’amicizia, di chi vive per farsi dono poiché lì rinasce la vita, ogni beatitudine, ogni gioia, OGNI VITA BUONA, BELLA E BEATA, COME DICE ENZO BIANCHI!!!
Ashrè... e tutto cambia, la storia, cambia il cuore!!! Gesù è venuto proprio per sprizzare un raggio di Luce nella nostra angoscia, lo chiamiamo il Salvatore, ma non perché ci fa scendere da un letto di dolore, li non ci salva proprio, anzi a volte dopo tante preghiere e candele accese ci rimaniamo e ci affondiamo, ma ci salva dentro da sguardi sbagliati, da quelle travi pietrificate nei nostri occhi, sempre intenti a guardare la pagliuzza nell’occhio del fratello (Mt 7,3), ci salva da una religione, che spesso e solo, ricerchiamo perché ci renda appagati e ci porti felicità e non affinché ci spinga avanti per rendere questo mondo Beato, Ashrè!!!
IL NOSTRO MAESTRO È STATO COSÌ:
Povero, libero mendicante di cielo, di luce, per questo il suo Regno è qui e il suo Vangelo è vivo è in mezzo a noi, straordinario, sconvolgente nel cuore di Papa Francesco, nel cuore di Gandhi, di Madre Teresa, e perché no, anche nel mio piccolo cuore dove cerco di dare tutto me stesso per seminare gli sgoccioli di cielo nelle nostre Comunità nell’unica Parola “Avanti” che martellante sempre vi ripeto, deluso e triste di chi però nel cammino si volge indietro (Lc 9,62), attaccato alle beatitudini di momenti fugaci che poi deludono, irremovibili nei corridoi di sguardi pronti a pescare quanti non ci hanno soddisfatto e riconosciuti degni di onore. “Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano?” (Gc 2,5).
Un uomo che Piange ma che non conosce le lacrime della disperazione ma solo quelle dell’Amore, piange su Gerusalemme amata (Lc 19,41), lacrime cadute per irrigarla ancora, mentre nell’orto di quella spianata la Volontà del Padre gli da forza e consolazione. “Il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria” (2Cor 4,17).
Il Maestro Mite, condotto al macello, come canta Isaia 53,7, e con la sua mitezza “ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un'eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi” (1Pt 1,3-4).
Il Maestro affamato e assetato di Verità e Giustizia che senza paura ha proclamato la Parola tagliente come il Fuoco (Eb 4,16), ed ora il suo Corpo e il suo Sangue ci sazia trasformandoci in Lui con l’elmo in mano: “Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” (Ef 6,16-17).
Il Maestro Misericordioso, e che dire di più, sappiamo tutto dopo un anno dedicato alla Misericordia, ai piedi della peccatrice, sotto l’Albero di Zaccheo, alla Maddalena che piange, un fiume di Misericordia, di peccatori, di prostitute, e non è cambiato nemmeno oggi, poiché quelli che gli andiamo dietro non siamo tanto migliori di loro, ma la sua Misericordia ha fatto ripartire la nostra Vita alla Grande. “Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità” (Col 3,12).
Il Maestro Puro di cuore, il suo sguardo limpido che coglie l’essenza della bellezza nel cuore del più grande peccatore, non guarda nel deserto l’immensa quantità di sabbia ma il fiore testardo che sboccia di colori: ricordati che lì nel marchio indelebile di una condanna data dagli uomini Lui vede il tuo cuore che sboccia. “Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo” (Fil 2,14-15).
Il Maestro operatore di Pace, non ha confini il suo cammino, dalla vallate della Samaria a quelle di Gerusalemme fino a Neftali, città delle Genti, Lui che innalza ponti e si siede con la Samaritana, Lui che sulla Croce al ladro desideroso di amore traccia sentieri di pace e lo chiama Figlio di Dio regalandogli il Paradiso. Anche noi nella sua Pace ci siamo ritrovati fratelli e non nemici da guardarci, non rivali da competere e ne gareggianti delusi poichè siamo rimasti dietro agli onori. “E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!” (Col 3,15).
Il Maestro Perseguitato per la giustizia, si quella di Caifa, “È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo” (Gv 18,14), insultato, calunniato, accusato davanti a quella indifferenza umana che si lava le mani. Non ha smarrito la Gioia, esulta glorioso, avanza il suo Cammino nella storia, non si fermano i suoi passi contagiosi ci raggiunga - mi raggiunge - ti raggiunge solo per dirti “Ashré”, avanti non mollare, davanti a te la Gioia, davanti il Senso della Vita, davanti a te il Regno di Dio, davanti a Te la mia Gioia: “Io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia”. (Gv 17,13).
    Con la Ricchezza del Vangelo di Matteo porgo a tutti l’invito a percorrere questi sentieri, arricchiti dal prezioso Giubileo della Misericordia che ci ha invitato a smuoverci da un religiosismo che esclude i poveri, i miti, gli sconfitti, i falliti, i perseguitati, gli unici che sono capaci di andare avanti, anzi ci precedono nel Regno del Cieli, ci passano avanti. Se in questo abbraccio di Misericordia hai incontrato la Vita, allora “Ashré”, avanti, non mollare e dentro i sentieri del suo Cuore troverai cieli nuovi e terra nuova (Ap 21,1), la Gioia piena. Visto che i primi passi sono nel cuore del Natale,: “Ashré” andiamo a Betlemme per trovare chi ha tracciato questa storia Meravigliosa che Matteo ha voluto raccontarci per un viaggio non quello dell’Esodo ma quello della nostra Vita, il Dio con Noi il suo Regno in mezzo a noi!!! Ma attenzione alle false beatitudini, ai piaceri fugaci di questi giorni che oltre a darti il dispiacere di qualche chilo in più c’è anche quello dell’angoscia di un tempo che ti spinge indietro, di tante tavolate vuote di condivisione, di tanti regali incapaci di affetto, di un capitalismo che ti suona i canti di natale nella trappola della tua sempre spietata povertà di spirito, di una religiosità che dopo aver cercato la messa più corta e tradizionale, ti lascia lontano dalla pace e dalla voglia di andare avanti.

BUON ANNO A QUANTI CON LE CORDE VOCALI DELLA VITA
 SANNO SCRIVERE NEL QUOTIDIANO DELLA STORIA “ASHRÉ”
E PORTANO, COSTRUISCONO CON BEATITUDINE,
   IL SUO REGNO IN MEZZO AL MONDO!!!
     


     Fiumara Guardia 11 Novembre 2016                                  P. Mario Salvatore Oliva



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