Epistolario

Ago 2022


... A SAN MARCO!!!

Con ORIETTA Oltre quel muro...
    Nel vortice di tanto smarrimento e tante destabilizzazioni, che stiamo vivendo, il cuore della Festa di una Comunità di Fede non può scriversi su una linea di spensieratezza e puro divertimento, scrollati, come ci hanno abituati, da una realtà vera, brilli di questo super folclore di tradizioni, sciolto dopo due anni di astinenza al suo pieno delirio:
                   saremmo veramente di scandalo!!!
Cosa infatti faceva di male il ricco epulone? (Lc 16, 19-31)  “ogni giorno si dava a lauti banchetti”, …infondo non è stato cattivo, non ha dato fastidio a nessuno, si è sempre fatto i cavoli suoi, e tutto quello che faceva era frutto dei suoi sacrifici e dei suoi sforzi: gli toccava infondo divertirsi.
Eppure c’è qualcosa, che ci piace non vedere, soprattutto quando Abramo imperterrito ce lo dice ancora:
                                 “tra noi e voi è stato fissato un grande abisso”.
Non è un capriccio di Dio, né una realtà che spunta a sorpresa: un“abisso” che ha a che fare con noi credenti, noi quelli che Celebriamo l’Eucarestia, facciamo tante processioni lodevoli e pieni di devozioni, predichiamo, riusciamo anche a commuoverci e immedesimarci in effusioni mistiche e angeliche.
C’è una distanza abissale tra noi e quanto si sta riversando sul cuore della nostra umanità: fratelli censurati poichè hanno avuto il coraggio di dissociarsi da un pensiero unico; nostri fratelli che, sotto l’orribile e disumana forma del ricatto, per un pezzo di pane, si sono dovuti vaccinare, ed oggi sotto l’indifferenza di una sanità corrotta, costosa, assente, portano le conseguenze avverse di un vaccino sperimentale subdolo sporco di interessi, ingegnato da affaristi da capo giro; contagiati portati negli ospedali, con la tachipirina e la vigile attesa, lasciati a morire, mal capitati dentro una logica sporca di profitti; giovani e bambini, torturati nelle scuole e inoculati senza nessuna logica di prevenzione e gravità, in cambio di servizi utili e importanti per la loro crescita, consumando così un terribile crimine sul loro futuro e sulla loro salute; quante lacrime, quante disperazioni, in quei letti di morte dove è stato vietato ogni sentimento umano, non meno dei campi di concentramento di Auschwitz, quanta solitudine ha accompagnato la morte di tanti nostri fratelli e quanta disperazione di familiari che non li hanno potuti tenere per mano e mai più visti...
l’elenco potrebbe continuare a dismisura, ferite che non si emargineranno mai!!!
Siamo diventati cosi disumani??? Impassibili, inermi… Dio ce ne chiederà conto!!!

Ecco il dramma dei nostri tempi, che si dilaga nei nostri banchetti lussuosi, nei nostri problemi, e non oltre dei nostri, che si iscrive sui nostri centri di benessere impegnati a rendere vivo ciò che è ormai in putridume: la nostra capacità di amare, di liberarci, di essere noi stessi!!!
Per noi del sud questo “abisso”  ormai è diventato un monumento storico, ce lo vantiamo con la nostra carriera di scaltrezza e la nostra abilità di furbetti esperti, in fondo per una manciata di interessi siamo disposti a tutto, anche perché se non ti pieghi, i fuochi cominciano misteriosamente a dilagare e i venditori ambulanti, spuntare come funghi nel deserto di queste nostre frazioni.
Siamo però ancora in tempo, c’è un ultima fermata
e poi per sempre saremo dove abbiamo scelto di stare!!!


Caro Marco donaci ancora questa Parola! A te infondo le processioni non interessano,
e neanche i nostri fantastici botti, tu sei così lontano da noi, è vero come lo percepiamo,
quando osi ancora dirci:  “Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono:
prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno" (Mc 16,17-18).
Per applaudirti, va bene Marco, l’hai detta anche bella, e suona anche bene per farne un  bel canto,
ci potrebbe anche stare dentro una bella Liturgia mistica sia di rinnovati che di conservatori...
Ma cosa è successo Marco? “l’abisso”  ...terrore, paura, mascherine, disinfettanti,
ligi alle regole, minuziosi in tutte le disposizioni... sai per fino non siamo venuti  in chiesa  
quando avevamo  il sospetto di qualcuno, e quanto quel tizio con la testa dura,
imperterrito e disubbidiente, ha tentato molte volte di metterci in pericolo!!!


Cara Orietta faccela amare tu questa Parola!
Quando avevi visto bene il tuo Sposo, non ci hai pensato due volte
a passare di li, e cominciar ad incidere su questo nostro muro irremovibile:
“Per me il vivere è Cristo e il morire guadagno”  (Fil 1,21).
Tu te ne sei andata poco prima di questo terribile dramma,
a te solo è servito, per andartene in silenzio, in punta di piedi,
senza tutte quelle nostre ipocrisie.
Tu amavi dire su quel letto di canti e di lodi:
Perchè tardi ancora mio Sposo, non vedo l’ora!!!
Lo so, a fatica riusciamo a vederti, mentre in quella foto il tuo sorriso ci spiazza,
quanto “abisso” dai tuoi occhi veri!!!
Visto che per la nostra festa vieni ancora, provaci tu a catapultarci fuori,
c’è Lazzaro che con i suoi occhi profondi nasconde un cielo di Festa,
e solo da quella parte non c’è più confine, e danzeremo la Vita!!!  


          Fatima 16 Agosto 2022                      P. Mario Salvatore Oliva



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