Epistolario



W SANT’UGO

Liberatevi da ogni impurità e da ogni eccesso di malizia, accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Gc 1,21
Liberatevi da ogni impurità e da ogni eccesso di malizia, accogliete                      
con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Gc 1,21

Ci siamo fatti travolgere dall’inganno che tutte le pietre possono divenire pane, che possiamo farci adoratori di chi ci ha promesso non solo l’America ma di più, perfino di buttarci giù nel precipizio di un benessere a portata di tutti… (Lc 4,1-13)  Dietro a questa menzogna abbiamo cambiato stili di vita: siamo fuggiti dai nostri piccoli paesi per trasferirci nelle città, ammassati in piccole case travolti da condomini invivibili; al lento della vita che generava e dava valore alle piccole cose abbiamo preferito rincorrere il tempo nel fast food che toglie anima e spirito alle cose, dentro un mondo artificiale che ci ruba il reale; divorati dall’usa e getta, non solo abbiamo inquinato, ma siamo diventati anche freddi, aridi tanto che come buttiamo le cose, buttiamo via un matrimonio, ogni amicizia e dando credito ai nostri soli bisogni, e allo stile di vita economico soffocante, abbiamo perso la libertà di creare e generare. Inebriati dal mondo dell’immagine siamo divorati da cambiali che come vampiri ci risucchiano nel nulla e da assicurazioni che assicurano solo una vita pesante che ci fa desiderare solo di farla finita….                                                               Ma questa è vita??? 
“Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; 
perché tutto quello che è nel mondo - la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi 
e la superbia della vita - non viene dal Padre, ma viene dal mondo. 
E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!” (1Gv 2, 15-17).
Il cemento armato di più di un secolo ha pietrificato ogni coscienza e l’ultima iniezione, quella dell’era della confusione, è già in circolo da qualche anno, scesi i numeri e salvate le risorse, i ricconi di questo mondo possono renderci schiavi e produttori delle loro ricchezze e noi, piccoli esseri, ci consoliamo tra ansiolitici, antidepressivi, e perché no, disposti ad accogliere l’eutanasia come salto di una civiltà evoluta al passo con i tempi, definendole super valore, affinché le nuove generazioni non vedendoci ridotti all’osso non vengano traumatizzate e tranquilli con il telefonino in mano e godendosi la vita finchè dura, possono condurre la nostra stessa fine!!!
Accanto ad Uomo, che circa un millennio fa, non nelle città ma in un incavatura di queste nostre montagne dove ha costruito la vera città, possiamo trovare una svolta di marcia, che ci può salvare!!!  
    ...se non facciamo presto, inoculati e cippati non ne usciremo vivi!!!
Non è una questione di schieramento, ieri fatta di novax ed oggi di antisistema, come Matteo Gracis, ma piuttosto è una questione di senso di marcia al contrario, per essere raggiunti da quel lieto annuncio destinato ai poveri; da quella vera libertà che non si piega a nessun ricatto; da quella luce che abita quanti ci vedono bene e non si lasciano ingannare; da quella forza che non ci fa cadere dentro nessun vortice di oppressione dove la Parola di Dio si compie!!! (Lc 4,16-20).
Non in fatti inspiegabile, perché da 21 anni, accanto ad Ugo percorriamo questi sentieri, dove le relazioni umane sono al centro; dove l’essenziale è la più grande ricchezza; dove la gratuità del fare ci meraviglia ogni giorno nel vedere il miracolo del poco che si moltiplica; dove fuori da ogni tornaconto, tutto nasce e diventa piena di vita; dove il rattoppare, e il rimettere qualcosa a nuovo ci rende felici e ti fa apprezzare ogni cosa, dal legno che accarezzi, dalla pietra che da il tocco ad ogni bellezza, dalla condivisione che ti fa comprendere che infondo non ti manca nulla. Qui a Badiavecchia  non ci sono grate da costruire, assicurazioni da stipulare, ma una vita da vivere senza paure, poiché la morte non è un ostacolo ma un passaggio, la sofferenza non è un impedimento ma una strada da attraversare, da vincere, e le prove l’occasione di poterci rendere sempre più forti dentro. 
Quando allora sei libero da tutte le cose che non ti posseggono, 
ma ce l’hai tra le mani come un dono per generare ancora, allora sei felice e stai bene!
Tornare a parlare di Ugo non è per salvare questa terra, nè per convincere qualcuno a trasferirsi da noi, è una rete gettata in questo mare dove tutti siamo affondati per essere ripescati ancora, è rendere questa Parola viva efficace (Eb 4,12), è passare in mezzo a questo mondo, camminando al contrario, per uscire da queste sinagoghe, da questi ghetti di gente finita li per fuggire dalle proprie crisi esistenziali, per tenerci lontani da certi sistemi, fuori, disarmati e liberi; per boicottare massmedia e tutto quello che viene da questa America che domina, e ci ha resi complici di un terribile genocidio che si consuma a Gaza, dove una presidente del consiglio, con il guinzaglio al collo, si nasconde dietro un commercio di armi e con una gran faccia di suola ha il barbaro coraggio di parlare di pace e di giustizia, come se nulla fosse.
Quando sui  tuoi sentieri, Ugo, verso Badiavecchia, si uniranno anche le nostre strade, 
divenuti finalmente poveri, salteremo di gioia (Is 35,6); come Matteo ci alzeremo dal 
banco delle imposte e senza più lacci ai piedi ti seguiremo liberi (Mt 9,9); come Bartimeo, vedendoci chiaro, lasceremo ogni mantello e ogni bottino ricavato a forza di svendere ogni nostra dignità (Mc 10,46); come Lazzaro usciremo fuori ad una nuova vita, senza 
più puzza di morte e senza più bende che ci opprimono in questi sepolcri! (Gv 11,43).
Il lupo dimorerà insieme con l'agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà (Is 11,6).
...e la Parola si compie!!!

   Castanea 26 Settembre                P Mario Salvatore Oliva

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W SAN MARCO CON ORIETTA

è necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni Mc 13,10

 Sui sentieri del mondo corre la Parola e si compie!!!
            ...è un fiume che irriga e che bagna i deserti aridi della menzogna, e dissolve i dipinti artificiali, che sporchi di sangue rivelano per nulla il green prepotentemente imposto e precostruito dalle multinazionali, che nulla ha di vero. Trascinati dalla follia, dominano il mondo sui binari di una tragica agenda che li rovescerà dai loro troni (Lc 1,35).                    La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente 
di ogni spada a doppio taglio; 
essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, 
fino alle giunture e alle midolla, 
e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore (Eb 4,12).
    ...questa verità risplende, ci rende saldi, irremovibili, cocciuti e testardi agli occhi di chi ancora tenta di metterci a tacere e che ,attraverso algoritmi nascosti, tenta invano di tenerci sotto controllo!!! 
    Poveri senza ricchezze sperimentiamo la ricchezza di una libertà, che ci abita e ci rende felici, senza museruola. Infatti poveri, non abbiamo nulla da perdere, nulla da mettere nelle casseforti al sicuro, niente per temere minacce: camminiamo liberi senza nessuno ostacolo. Fuori da ogni nebbia ci vediamo chiaro: non è stato un atto d’amore vaccinarsi, ne spegnere i termosifoni la condizione per costruire la pace, anche perché, gli eventi avversi sono sotto gli occhi di tutti, causati da una casa farmaceutica che non ha a cuore la nostra salute ma piuttosto il profitto dei suoi investimenti. Il riarmo difatti ha trasformato le grandi aziende verso altri profitti di successo, trasferendo i poveri alla porta degli epuloni, dove solo i cani, vengono a leccare le loro piaghe (Lc 16,19-21). Il genocidio della Palestina nonostante avanza  nulla ci opprime e ci fa tacere: né l’appellativo di antisemitismo nel condannare Israele, né le eliminazioni dei nostri profili social, per non esserci allineati al pensiero unico. Con San Paolo anche noi affermiamo: “La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” (Ef 6,12).
Questa “Parola” proclamata nella Sinagoga di Nazaret (Lc 4,16-20) è in pieno compimento, 
nello stupore del Centurione che sotto la Croce afferma: 
“Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!” (Mc 15,39); 
nella forza di quei segni che accompagnano quelli che credono!!! (Mc 16,17)
Con Marco non abbiamo paura di annunciare il Vangelo: "Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato" (Atti 4,10-20).
Il dramma di questa nostra Sinagoga non si è dissolto ancora: il silenzio, la freddezza di una cristianità che attorniata di beni e impaurita di perderli, tace; impigliata tra catene di tanti compromessi crede di stare al sicuro, nelle carceri di una religione inerme, che sterile non crea, che su riti spenti si lamenta e sulle messe celebrate senz’anima, tenta di sopravvivere; sulla stesura di corsi infiniti, illusa, riesce per qualche tempo a trattenere qualcuno, con la consapevolezza amara di vederlo scappare alla fine dello spettacolo. Nel buio fitto che attraversa le fessure delle nostre parrocchie guardiamo la pagliuzza negli occhi degli uomini, mentre non ci accorgiamo della trave che è nei nostri occhi (Mt 7,3). Quante contraddizioni ci attraversano: “Leghiamo infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li poniamo sulle spalle della gente, ma noi non vogliamo muoverli neppure con un dito. Tutte le nostre opere le facciamo per essere ammirati dalla gente: allarghiamo i nostri filattèri e allunghiamo le frange; ci compiacciamo dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "rabbì" dalla gente” (Mt 23,4-7).
...moriamo asfissiati sotto il macigno di un carrierismo che ci toglie ogni ossigeno per respirare la vita.
Parliamo di Lui ma l’abbiamo cacciato fuori e sul precipizio delle nostre scalate, dove volevamo buttarlo giù, Lui se ne è andato., già da tempo, da solo altrove, su quel mare di Galilea, dove Pietro con le reti vuote e tanta delusione, per non aver preso nulla, sa che solo dalla parte destra della barca, stanno una grande quantità di pesci, di un umanità che rinasce ancora (Gv 21,4-8). 
Non temiamo allora e su questa Parola ritroveremo la strada:
la ricchezza, la libertà, la luce, il coraggio di volare liberi!!!
Non piange più Maria ai piedi del Sepolcro (Gv 20,15), 
non è più confuso Tommaso (Gv 20,27), in quell’ambiente di terrore 
dove solo Lui non è riuscito a dormire una sola ora in più, 
desideroso di uscire e di toccare quelle ferite per credere ancora!!! 
Nemmeno tu Marco hai bisogno di fuggire davanti ai carnefici (Mc 14,52), ...un tempo in quell’orto per salvarti la pelle avevi perso il lenzuolo che copriva le tue vergogne, ora rivestito di Cristo non fuggi davanti alle belve, il tuo sangue, che scorre nella storia, ci riveste di questa lieta notizia, “il Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio!!!” (Mc 1,1)

   Castanea 27 Agosto 2025                P Mario Salvatore Oliva



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ritorna Luglio... W San Basilio

Noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato!!!
Da anni sotto un macigno che schiaccia e uccide la vita…
non c’è potenza che possa cambiare i nostri sguardi, 
non c’è suono che possa penetrare le nostre orecchie, 
non c’è annuncio che possa spezzare le catene che ci tengono!!!

    ...LA RADICALITÀ DELLA CONVERSIONE!!! 
l’abbiamo annacquata con l’inclusione; 
con l’abituarci alle mode; con le mezze parole 
per non urtare le sensibilità, o meglio, per non mettere 
a rischio le nostre sicurezze; con il politicamente 
corretto; con l’ambiguità delle parole dette e contradette, per non urtare i potenti e le istituzioni di turno; 
barattando verità non negoziabili; 
accomodandoci su stili di vita che calpestano il Vangelo, come la convivenza, giustificando ogni divorzio 
e ogni adulterio; dando il volto alle nostre diocesi quello stesso di un azienda che deve far quadrare i conti…  
                                              … NON PUÒ COMPIERSI LA PAROLA!!! 
Il principe di questo mondo ha ben incatenato i nostri piedi dentro le prigioni di un mondo consumista, cementandole con la più sofisticata delle sue opere quella dell’intelligenza artificiale, togliendo definitivamente ogni anima e spirito ad ogni cosa: illusi dall’immagine, nella menzogna di quanto ormai ci domina, l’unica cosa che percepiamo è l’infelicità che ci abita e ci domina, senza più via di uscita… 
Se vivi fuori dello Spirito non potrai separartene, come non riuscirai a separare la luce da quanto vedi. 
È impossibile infatti vedere l'immagine di Dio invisibile, se non nell'illuminazione dello Spirito. 
Chi fissa gli occhi sull'immagine, è incapace di separare  la luce dall'immagine, 
poiché quel che fa vedere un oggetto necessariamente si vede insieme con esso. 
Nello Spirito che ci illumina noi vediamo lo splendore della gloria di Dio. Attraverso il Figlio, impronta dell'essere divino, risaliamo a colui al quale impronta e sigillo appartengono, 
e al quale l'una e l'altro sono perfettamente uguali. (San Basilio).
Il dramma di quanto accadde in quella Sinagoga di Cafarnao (Lc 4) è sotto gli occhi di tutti, è il dramma delle nostre Chiese che tirano a campare mentre si apre il tour estivo dello spettacolo, pronti a pubblicare “selfie”, scene di “tiktok”, “storie” che scorrono sull’ipocrisia più sfacciata che mai.
Gesù ha già da tempo scosso la polvere dalle sue scarpe e se n’è andato altrove!!! (Lc 9,15) 
Di Lui nemmeno più il profumo nelle nostre chiese sostituito da preziosi incensi, super raffinati, che possono solo soffocare la puzza delle nostre incoerenze, della putrefazione dei nostri fallimenti che, dopo cresime e prime comunioni, sono solo loro rimasti, insieme alla polvere ormai pietrificata che ha preso il posto nei bachi delle nostre chiese, mentre tutti in vacanza.
“Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, 
un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per 
diventare ricco, e abiti bianchi per vestirti e perché non appaia la tua vergognosa nudità, 
e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista. Io, tutti quelli che amo, 
li rimprovero e li educo. Sii dunque zelante e convèrtiti. 
Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce 
e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. 
Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io 
ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono. 
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese"". (Ap 3, 17-22) 
Nell’ascolto di questa Parola tracciamo questi giorni!!! 
Non abbiamo solo un Santo da portare in processione, non abbiamo solo una vara da circondare di fiori, non abbiamo solo giochi d’artificio per colorare il cielo: abbiamo piuttosto “un invito” 
a lasciarci infuocare dallo Spirito Santo!!!
“Grazie allo Spirito Santo i cuori si elevano in alto, i deboli vengono condotti per mano, i forti giungono alla perfezione. 
Egli risplende su coloro che si sono purificati da ogni bruttura 
e li rende spirituali per mezzo della comunione che hanno con lui.
(San Basilio).

   Badiavecchia 2 Luglio 2025                P Mario Salvatore Oliva

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BUONA PENTECOSTE!!! Meravigliati della sua Parola!!! ...Libero da tutti i manipolatori annuncia, illumina e libera

Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede???
    Se pur dopo tanti secoli e tanta storia, 
in quella Sinagoga di Cafarnao, 
la delusione pietrificata del cuore dell’uomo 
si conserva intatta!!! 
    ...né il tempo l’ha scalfita, né i tanti errori, nè la consapevolezza che quei galli non hanno cantato solo per Pietro, nonostante l’eco, che corre nella storia, tenta di scuoterci. 
Storditi e assuefatti tra belle omelie e tra riti solenni, scattiamo selfie, soddisfatti della riuscita!!!
    Delusi di un dio che non sfama, che non guarisce, che non ha per nulla un occhio di riguardo per quelli del certificato con tanto di firma d’idoneità, - anche se tra questi, ...non pochi, con le convivenze nascoste e gli amanti di turno, sono padrini autentificati. 
    Folle, per noi che siamo abituati a guardarci la pelle: non solo non scende dalla Croce ma piuttosto, nel rimanerci, ha perfino il barbaro coraggio di proporci di “rinnegare noi stessi e portarla dietro Lui”  (Lc 9,23).

    Su due binari così distanti camminiamo contro senso mentre Lui  ci passa in mezzo e noi imperterriti, sul ciglio delle nostre superbie, vorremmo ancora tentare di buttarlo giù. 
“La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; 
essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, 
fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore” (Eb 4,12).
Fuggito dalle nostre mani è così lontano da noi, dai nostri incensi profumati e dai nostri riti solenni, lontano da questi dinamismi: conservatori e progressisti, pro Francesco e pro Leone…
Tra fazioni e divisioni, tra movimenti e prese di posizioni, convinti di possedere la verità assoluta si  ripete la scena:  "Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo"  (Atti 19,2).
Un Occidente divorato da una disumanità, che avanza facendo terra bruciata, ci ha resi incapaci di distinguere ciò che è artificiale da ciò che è naturale, ciò che è pro da ciò che è contro natura, ciò che è bene da ciò che è male... nel relativismo più assoluto. In nome della democrazia, sventola la sfacciataggine di una economia che detta leggi, si impone, e impazzita sazia i ricchi e svuota le tasche dei poveri, rendendoli perennemente debitori impagabili e schiavi di un sistema che li usa e poi li getta!!!
Cos’è mai lo Spirito??? Cos’è è mai l’attenzione verso l’altro??? 
Cos’è mai il tendere una mano per camminare insieme??? 
L’interiorità su cui investire, i sentimenti nobili del sacrificio, del valore di una famiglia stabile, quelli di una fede da vivere senza sconti e senza dubbi, una vita vissuta bene senza negoziare valori, senza mollare, portando con coraggio e sfida le scelte della propria vita…. 
le abbiamo barattate in cambio di un materialismo 
che ci ha disfatti tutti!!!
    Certamente in un declino materialista, che ci sta divorando, tolto lo spirito non possiamo che sentirci vuoti, falliti, tristi soli, demotivati, depressi... nemmeno  gli animali, gli unici rimasti a leccarci le nostre ferite, possono riuscire a lenire il dolore profondo di tanta amarezza; ne gli ansiolitici possono stordirci, poichè finito l’effetto torna la triste realtà, nè possiamo illuderci nell’estasi di immagini così perfette, dell’artificiale, della nuda apparenza, poiché appena cessata la corrente e l’effetto momentaneo dell’ebrezza, ad abitarci è solo il vuoto. 
Senza lo Spirito siamo morti!!! ammasso di ossa inaridite… 
che marciscono per quanto le possiamo sostituire con le moderne protesi, perfette e all'avanguardia: 
senza vita nulla ha più senso di esistere e di vivere. 
“"Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano". Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato. (Ez 37,9-10)
    E’ urgente oggi diventare poveri!!! ...non c’è spirito che può abitarci se non ci spogliamo di questa materialità che ci possiede; non c’è annuncio di gioia se non torniamo a liberarci dall’ansia, dalla paura, dalle grate istallate attorno all’inesistente proprietà privata, illusi di tenere tutto al sicuro. 
Attorno alla logica della sicurezza  nessuna pace potrà mai costruirsi ma piuttosto un Europa che, investendo nel riarmo, si prepara alla guerra, innescando meccanismi di odio, di divisione, di ogni orrore, come quello che già si consuma a Gaza che con il guinzaglio al collo messo dall’America è complice di questo genocidio. Solo chi non vuol vedere non sa che sulle macerie della shoah  si consuma l’ipocrisia più disumana che vorrebbe distoglierci dalla verità per non farci cogliere la cruda realtà che chi l’ha subita la sta generando, con più ferocia e senza umanità, su fratelli innocenti su tanti bambini che muoiono senza pietà. Non c’erano dubbi che davanti al richiamo di partecipazione e sostegno al popolo Palestinese la nostra Presidente del Consiglio non avrebbe avuto il coraggio, almeno personale, di alzarsi, al di là del mittente, non meno ipocrita, dove con le mani sporche di sangue, per le tante disumane scelte durante il covid, vorrebbe far tacere la spietata vaccinazione, dove i segni indelebili e le morti improvvise di tanti giovani sono sotto gli occhi di tutti: “Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono” (Mt 12,41).

Non c’è tempo!!! Spogliamoci di questa economia per tornare a generare a creare liberi, per tornare a vedere, per tornare a volare senza più pesi che ci schiacciano e che ci tolgono la gioia di vivere la Parola. Dal vento gagliardo, che soffia, possiamo essere scaraventati fuori da ogni sistema, da ogni religiosità pietrificata e colma di contraddizioni, e incendiati da questo Fuoco, possiamo essere questa Gerusalemme che scende dal cielo risplendente della gloria di Dio: 
“In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l’Onnipotente, 
e l’Agnello sono il suo tempio. 
La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: 
la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello” (Ap 21,22-23).

Tu Spirito, aleggi sulle acque impetuose di questo caos 
e tutto torna ad esistere, sulle narici soffi la linfa della Vita 
che scorre nella storia e nel sonno profondo di tanti tradimenti, 
ci raggiungi ancora e tutto risorge.
Rinasce il tuo popolo che ritorna, la Gerusalemme ritorna a risplendere, 
le stelle nel cielo luccicano ancora e tutto si compie.
Sapienza, “chokmah”, che oltrepassi gli abissi della paura, 
le mura impenetrabili della morte, rivestici di Luce: 
ciò che non si vede esca allo scoperto, ciò che nascosto diventi chiaro,
ciò che striscia e passa inerme, inebriati da una tecnologia artificiale, 
annegati nel mare della  menzogna, si innalzi e con Giobbe 
facci vedere la sua fine per tornare a rivivere ancora.
Apri i nostri sepolcri, risuscitaci dalle nostre tombe, 
rovesciaci come Giona sulla spiaggia del mare. 
O sapienza che dall’alto discendi  e dal fondo ci rialzi, 
facci riconoscere che solo Dio è il Signore 
e senza di lui tutto è vanità delle vanità. 
Apri le nostre tombe risuscitaci dai nostri sepolcri, soffia in noi, 
nelle ossa sbranate senza pietà, nella fossa dei leoni, 
il tuo alito e tutto ritorni alla vita.
Parola fatta Carne, che ti compi ancora, spezza le catene, 
togli la trave dai nostri occhi. 
Come computer immagazziniamo dati, snodiamo algoritmi, 
superbia di una scienza artificiale, che si erge e si impone come dio: 
popolo di ignoranti nelle mani di chi ci domina e ci opprime. 
Se nascondi il tuo volto: ci assale il terrore; se togli a noi il respiro: 
moriamo, e ritorniamo nella nostra polvere. 
Se mandi il tuo spirito, siamo creati, e rinnovi la faccia della terra.
Luccichi numerosa la sabbia del mare, 
e la tua Parola si compia ancora. 


   Badiavecchia 3 Giugno 2025                P Mario Salvatore Oliva



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BUONA PASQUA!!! Gli occhi di tutti fissi su di lui!!! ...Luminoso passa in mezzo alle nostre tenebre

Si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero!!!
    Delusi per non essere riusciti a plasmarlo a nostra immagine e somiglianza, piegarlo ai nostri capricci, nella smania di ottenere segni per colmare il nostro super ego, si frantumano le nostre certezze, quelle di una religione che perde pezzi, come una macchina ormai vecchia e arrugginita. Nelle grinfie dei potenti credevamo di rendere saldi valori non negoziabili ma, nel terremoto che avanza, traditi e dismessi, tutto diventa negoziabile a chi offre di più.

“Vidi un grande trono bianco e Colui che vi sedeva.
Scomparvero dalla sua presenza la terra e il cielo senza lasciare traccia di sé.
E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono.
E i libri furono aperti. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita” (Ap20,11-12).

    Pensavamo di gettarlo giù dai precipizi dei nostri piedistalli che, come castelli di sabbia, hanno ormai i giorni contati, ma lassù nemmeno l’ombra di Lui: il mare si è aperto e passando in mezzo alla nostra storia, ai nostri rifiuti, alle nostre religioni spente, ai nostri riti che trasciniamo inesorabilmente dentro un deserto ed un disinteresse totale di cristiani, ormai altrove, in mezzo ai nostri banchi vuoti lasciati da chi se n’è andato deluso e nauseato dalle nostre ipocrisie…
...si compie la sua Parola!!!
“Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza.
È il mio Dio: lo voglio lodare, il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!
Il Signore è un guerriero, Signore è il suo nome. I carri del faraone e il suo esercito
li ha scagliati nel mare; i suoi combattenti scelti furono sommersi nel Mar Rosso” (Es 15,2)

In mezzo a cattedrali, ad opere d’arte, tradizioni millenarie, folclore, cultura, libri preziosi, sermoni di grandi oratori... ci sfugge!!!
Arrabbiati e delusi!!!    ...amici di Giuda, abbiamo preferito sfruttare ogni occasione per farci quattro spiccioli sporchi, a tutti conosciuti. Spudorati e assuefatti,  nemmeno più gli scandali e la vergogna ci smuovono dalle nostre chiese e dalle nostre sacrestie;     
...amici di Pietro, vigliacchi come Lui in effusioni mistiche proferire eterna fedeltà... e poi fuori, per non essere censurati, etichettati, emarginati, abbiamo dismesso i filatteri e tolte le frange, e tra le braccia degli amanti del mondo lo rinneghiamo di giorno in giorno, con addosso gli striscioni che i massoni hanno tessuto sulle nostre ipocrisie, sulle nostre ambiguità, sulla nostra pelle, tra galli che cantano e che non sentiamo più, poichè il cerume di tanta sporcizia, che ci circonda, ci ha turati le orecchie;
    ...amici di questi Discepoli che, nella corsa alla carriera, hanno garantito un posto speciale anche a noi, in prima fila, ubriachi di successo, di like, di applausi, su vette inesistenti, quelle di una torre di babele mai conclusa. Consumati e vuoti, tra le mani il nulla di tutta la gloria che credevamo di conquistare, infatti, sciolte le creme, marciti gli attestai di laurea, scolorite le mozzette rosse con i titoli di monsignore, davanti alla luce, rimangono le rughe in putrefazione che emanano un odore nauseante, mentre, qualcuno in alto, pensa all’ennesima involuzione, della discesa verso il fondo, quello dell’eutanasia;
    ...amici di Pilato ci siamo fatti inoculare, tanto che, davanti all’orrore, consumato durante la pandemenza, del grido crocifiggilo, ci siamo lavati con lui le mani, nel nostro catino prezioso, per ritrovarci ora la gettata di acqua sporca in faccia e il cervello fumato con l’erba dei media, di quell’intelligenza artificiale che fa tutto al posto nostro, anche le omelie, annullati definitamente e comodi sul divano, con il reddito di inclusione…
Risplende ed è Luce per chi nei sentieri di questa notte
attende l’aurora e non si confonde,
non si lascia condizionare dai morsi della censura,
da chi con sfacciataggine scrive i nomi dei disertori sul libro nero!!!

“L'Agnello, che sta in mezzo al trono, sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti delle acque della vita”. (Ap 17,7).

...risplende tra i poveri che non si sono lasciati rubare “il lieto annuncio” - il Vangelo - , come Abramo: nell’impossibile e assurda ragionevolezza delle cose che ci circondano, risplende la loro Fede, la fiducia in questo Dio che è Padre.
… risplende tra i prigionieri, mentre si frantumano le catene di chi ogni giorno le fabbrica con le soluzioni del riarmo dell’Europa, del clima instabile, della guerra giusta e non ultimo lo spettacolo dei dazi: non tutti però se le lasciano mettere al piede e condurre nelle camere a gas dove la delusione, la depressione e il lamento animano le nostre giornate, uccidendoci lentamente: infondo come i potenti sostengono, siamo troppi. Liberi  sorridono alla vita, liberi cantano e vivono l’amore: non di solo pane si vive ma di relazioni, di amore puro, del tempo lento delle cose dove, quello che crei ha un anima, un cuore, una passione e non un profitto, dono che crea altrettanta vita;
… risplende tra chi ha visto chiaro ogni cosa: lungo la strada, per un tratto, la delusione li ha colti, ma poi nel fuoco di un incontro, di una “Parola” che ha fatto ardere il cuore, ha sciolto ogni trave e aperti i loro occhi “lo riconobbero” (Lc 24,31). Camminano ora in questa notte senza paura, e nessuno li riesce ad azzittire: innalzano bandiere della Palestina e non temono gli americani di turno che cercano di intimidirli;
… risplende tra chi, contro sistema, squarcia e fa esplodere i macigni che opprimono, quello di uno stile di vita occidentale evoluto, alla moda, preconfezionato e preparato, facile, fast food, a portata di tutti, ma colmo di brutte sorprese e di menzogne: rincorrendo il tempo non respiriamo più la vita e consumandola ci consuma.

Tutti rientrati nella Sinagoga pensavano che il pericolo per questa volta fosse scampato
e che le casse delle offerte erano al sicuro, i soldati messi davanti alla grande pietra
erano una valida garanzia per continuare a fare sogni tranquilli
eppure qualcosa non funziona ancora:
la vita vince, la luce risplende, l’amore si espande, e tutto si moltiplica!!!
“E’ Risorto. Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?
Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate;
un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho".
Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. (Lc 24, 38-40).

Signore tuoni ancora la Tua Parola e ci strappi dalle braccia degli amanti di questo mondo.
Ci siamo dimenticati del Tuo amore, l’orrore ci ha accecati, la passione ci ha sedotti.
Inoculati da ogni parte abbiamo atrofizzato il cuore e il gelido della notte,
congelando i nostri pensieri, ha chiuso le orecchie alla voce dei Profeti.
Il fuoco di Elia, sciolga i massi dell’oppressione e distrugga le catene
che ci portano in questa Babilonia, lontani da Te.
Come cantare i tuoi canti in terra straniera??? Ce lo sussurri ancora Isaia,
ci scuota ancora Geremia gettato nella cisterna, insieme a tutti quelli,
che censurati e messi ai margini, sono stati messi a tacere.
Abbiamo dimenticato Gerusalemme e la lingua si è paralizzata  al palato,
in chi nelle nostre Cattedrali sussurra parole che non creano e nelle nostre Chiese,
persi tra canti gregoriani, si recitano riti senza più anima e sotto la coltre dei paramenti,
l’odore degli amanti. Come cantare i tuoi canti in terra straniera???
Tuoni ancora Osea e ci liberi dalla passione di Gomer, nudi e senza
più dignità siamo derisi da ogni parte e abbandonati, nessuno crede
più a noi e ci detesta. Ora nell’esilio ritorni ancora il tuo Amore,
la tua Alleanza, promessa ad Abramo si compia ancora, si aprano
 i sigilli della tua Parola che libera, che annuncia il ritorno
e in questo deserto tracci la strada che ci riporti a Te,
poveri, prigionieri, ciechi e oppressi possiamo cantare ancora
che «Il Tuo amore è per sempre», lo Dica ancora la casa di Aronne:
«Il Tuo amore è per sempre». Dicano quelli che ti temono
«Il Tuo amore è per sempre».  La Tua destra si è innalzata,
la Tua destra ha fatto prodezze. Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le Tue opere Signore. Tu Signore ci hai  
castigato duramente, ma non ci hai consegnato alla morte (Sal 117).
In questa Aurora di Pasqua si compia ancora la tua parola;
«Il Tuo amore è per sempre». (Preghiera  5 Aprile Cenacolo Kaia Giamboi e Maria)
    
   Badiavecchia 14 Aprile 2025                P Mario Salvatore Oliva

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