Epistolario



ARDERANNO SEMPRE I NOSTRI CUORI

BUON ANNO LITURGICO ALLA NOSTRA PARROCCHIA
Si aprirono loro gli occhi...
             ...e lo riconobbero!!! Lc 24, 13-35
Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava
con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?
Lc 24, 13-3
Sentieri, strade sparse che vanno oltre il nostro pianeta che custodisce aggiornato le sue mappe multimediali delle nostre alte tecnologie, si intersecano nei pensieri della storia, della filosofia, della cultura, delle tradizioni, e ancora, oltrepassano i confini del cielo per raggiungere il fine ultimo della nostra storia e della nostra esistenza, “Dio”, che ha plasmato l’universo e, appena ha terminato la sua opera percorrendo sette giorni, ha tracciato un ponte d’amore tra il cielo e la terra, tra la creatura e il creatore, tra la nostra piccolezza e la sua grandezza: "facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra" Gn 1 26.
Un ponte con un uomo, “Abramo”, invitandolo ad uscire verso strade incomprensibili (Gn 12,1). Le sue paure, i suoi insuccessi, i suoi drammatici dubbi sono diventati la sintesi di questa strada umana, e non solo i suoi, ma ancora di più quelli del suo Popolo, dal quale siamo nati, che per quarant’anni ha attraversato un deserto a tentoni, avanzando solo, quando si è lasciato guidare, fidandosi della “Parola”:
“Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa” (Is 43,19).

In questa vicenda c’è la nostra storia, la storia di ogni uomo, il cammino di Emmaus, di Dio, dell’uomo ribelle, del Padre misericordioso, dell’uomo che prega, del volto Luminoso che, nel roveto ardente (Es 3,2), ci indica l’unica via, di credere fino in fondo ad una promessa realizzata quando, “nella pienezza dei tempi, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: "Abbà! Padre!". Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio. (Gal 4,4-7).

...e Giovanni nel Giordano, vede e gioisce, sente e si rallegra, e con Lui tutta l’Umanità!  (Gv 1, 29-34)
...e l’accesso vietato, si squarcia per sempre!  (Lc 22,45).
…e le Donne non trovano più una pietra da smuovere! (Lc 24,2).

… e i due di Emmaus???, ...credono che il loro urlo abbia ancora senso?
                                            “noi speravamo… alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti”
...e i lamentosi di turno???
...sono inermi nelle loro posizioni, nelle loro religioni fatte solo di riti???
riti che “hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano. Le loro mani non palpano, i loro piedi non camminano; dalla loro gola non escono suoni! Diventi come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida!  (Salmo 113,13-16).
Nella strada di Emmaus questa presenza invisibile ci conduce a ritroso nella storia,
per poi, in uno slancio unico, farci solcare un sentiero inaccessibile
quello della Vita, Gesù, UomoDio!!!


                    OGNI UOMO POTRÀ ATTRAVERSARE CIÒ CHE È IMPOSSIBILE AGLI UOMINI!!!

Le Parole di Pietro risuonino più che mai: “Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso. All'udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: "Che cosa dobbiamo fare, fratelli?". Pietro disse loro: "Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro". (Atti 2, 36-39).
Pietro le ha proclamate uscendo dal cenacolo, spinto dal fuoco dello Spirito, tracciando la prima mappa mondiale di questo inaccessibile ponte, dove la nave dell’umanità, spinta “dal vento che si abbatte impetuoso” (Atti 2,2), naviga l’oceano del firmamento. Ora divenuto accessibile grazie a colui che gli è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra (Mt 28,18).

Che questa Parola arda nel tuo cuore!!!
    ...in te che tiri il carretto dei tuoi giorni pesanti smarrito nei sentieri dei tuoi affari e del tuo portafoglio che non sono come prevedevi e al varco aspetti qualcuno da opprimere e da fregare per quella fame insaziabile di denaro: stolti e lenti di cuore a credere!!!
    ... in te che ormai sazio dei tuoi giorni, seduto nella panchina di una piazza desolata o dietro a un tavolo intento a mischiare le carte, cerchi di afferrare gli ultimi gazzettini del giorno per ampliarli in un pettegolezzo disumano, mentre nei tuoi occhi, scavati dal tempo, porti scolpita l’amarezza del tuo animo: stolti e lenti di cuore a credere!!!
...anche in te mio caro amico d’avventura che percorri i corridoi delle nostre Chiese, credo che non ti sia sfuggito che i due di quel giorno non erano mica due di piazza, ne tanto meno cristiani non praticanti? Come gli assomigliamo! ...delusi, amareggiati, speravamo; o diciamola meglio, usati, sfruttati, incompresi; mentre nelle mani più che la Parola portiamo l’elenco impeccabile di parole dette, di parole scritte, riportate... che come gli scribi e farisei custodiamo gelosamente per lanciarle al fallo dei nostri amici di strada: stolti e lenti di cuore a credere!!!
     
Ascolta la Parola, ascoltala e riascoltala ancora, come quella nonnina, che a Padre Francesco Farsaci,
rispondeva che la leggeva più volte fino a che lo Spirito Santo non gli dava la Luce di comprenderla!!!

All’alba del nostro cammino se pur abbiamo capito poco o nulla di Gesù lasciamo che scenda nei nostri abissi, la sua Parola che sa ardere nei cuori ci darà solo una certezza, quella che Lui non è negli sconfinati cieli, né chiuso come prigioniero nei nostri tabernacoli, né nei documenti ecclesiali di idoneità per avere il passaporto di accesso, ma è li con noi e ci rimane nonostante la nostra irregolare posizione ben definita, nella nostra solitudine, nei nostri sentieri sbagliati per dirgli con un solo desiderio: Resta con noi!!!    ...E LUI RIMARRA’!!!
Rimani qui in mezzo alle nostre tempeste dove sei venuto sporcandoti dei nostri drammi,
      mangione e bevone, trasgressore del sabato e di ogni legge, reo di morte.
Rimani qui a stravolgere i nostri idoli, le nostre certezze, quello su cui confidiamo.
Rimani qui con la Tua Croce, simbolo di totale amore,
     è vero l’hai combinata grossa dandole il potere di aprire ogni sepolcro,
      scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani, di ieri e di oggi!!! (1Cor 1,23)
Rimani qui, poichè sai che l’unica cosa da fare è prendere questo nostro desiderio di libertà,
     macchiato di debolezze, di sbagli, frutto di questa terra e del nostro lavoro,
      e trasformarlo, donandoci piedi di cervo…  (Is 35,6), ali di aquile... (Is 40,11) per volare in Te,
      ...e poi farti portare alla tavola delle nostre nozze con il cielo, queste nostre giare,
      pietrificate dalle nostre delusioni, riempite dalle nostre lacrime (Gv 2, 1-11),
      mentre Tu, con meraviglia e stupore, cambiando il nostro lutto in danza (Sal 30,12),
     ci inebrierai di vino nuovo, in un’Alleanza eterna
        che unisce per sempre noi con Te, in una sola cosa (Gv 17).
E poi allora non ti vedranno più i nostri occhi ma vedranno Te in noi
     mentre spariscono i segni, si dissolvono i dubbi, spariscono le incertezze e le stanchezze.
Le porti via, le dissolvi nel nulla, e i sepolcri si aprono, le notti si illuminano,
    le strade del cielo diventano luminose nella notte e si accorciano le distanze,
    e noi, non con Te ma divenuti Te, camminiamo sulla mappa del mondo
     per portare con Pietro l’Annuncio, la Parola, la Speranza, la Gioia, la Vita.  ...E TU VIVI IN NOI!!!


Buon anno a te mio caro Amico, se vuoi possiamo condividere questo tuo pezzo di strada, non vogliamo che tu ci segua, non vogliamo che tu venga in chiesa, non vogliamo importi la nostra religione. Se tu, per un pò di strada ci permetti di camminarti accanto, ti porteremo la sua “Parola”: arderà per sempre il tuo cuore e ti regalerà slanci verso quel cielo invalicabile, che se tu vuoi, potrai volare in esso!!!
Buon anno a te Discepolo di questa mia Parrocchia, la strada che percorriamo insieme non sia animata dai fili fragili di una pianificazione di programmi ma dalla passione per Lui, che Rimane con noi e spezza il nostro pane, le nostre speranze, le nostre vite, per versarle in quel calice della sua Vita e proclamare che “non vivo più io, ma Cristo vive in me”  (Gal 2,20).
Buon anno anche a te deluso, fuggito all’alba di un cammino infranto, schiacciato dal peso della rabbia,  anche del risentimento, dove hai appeso al cuore il foglio con l’elenco dei tuoi affanni incompresi con gli errori degli altri, accecato di miopia, - oltre di te, peccato che non riesci a vedere nulla. Lui no, non è rimasto nel nostro cenacolo, Lui va oltre, e alla fine di un cammino gridagli di restarti accanto e ti aprirà gli occhi non per rivedere la nostra Comunità, questo non importa, ma Lui che rischiara la notte:
...e arderà anche il Tuo Cuore!!!
AUGURI PER QUESTO AVVENTO CHE SIGNIFICA ATTESA!!!  Ma quale? ...quella di regali scintillanti, quella di un natale da favola, quella di vacanze strepitose, di presepi che sanno regalarci solo momentanei emozioni? Questo “No”, poiché vi augurerei solo di provare i brividi di una deludente vita che si spegne, che non ha via d’uscita, persa nei labirinti di centri commerciali dove ci si trova più poveri di denaro e soprattutto più poveri di noi. Attendete solo Lui!!! ...e scoprirete che Egli vi è già accanto. Percepitene la sua Presenza, fate vibrare in voi la sua Misericordia, provate in quel presepe ad emozionarvi di un Dio che “pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio, ma svuotò se stesso”  (Fil 2,6-7).
                         … e se per un attimo vi arderà il cuore, allora si e’ Natale, l’Emmanuele è con Te!!!

           Badiavecchia 27 Novembre 2018        P. Mario Salvatore Oliva






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Grazie Ugo per questi colori scintillanti di un ottobre che avanza!!!

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti
perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga!!! Gv 15, 16

 

Un seme continua a cadere, qui in questa vallata di Badiavecchia ha trovato un terreno buono, secoli di storia, vicende impervie, canti gregoriani e poi... il silenzio e l’abbandono, l’indifferenza di una terra che la circonda distratta dal correre frenetico della tecnologia e degli affanni multimediali impastati di un materialismo egocentrico e astratto…
    ...qui con stupore e meraviglia, il seme ancora produce frutto, il cento il trenta il sessanta, mentre l’acqua del silenzio irriga la terra, “La Parola” discende dal cielo per dare energia e forza e l’Eucarestia Celebrata innalza al cielo il canto delle Creature...   Laudato sii mi Signore!!!
“Una parte cadde lungo la strada…” Mc 4,3
Abbiamo fatto terra bruciata con i nostri inutili affanni, in balia delle onde contrarie alla pace all’amore, e seppure con i nostri motori turbo riusciamo a ridurre le distanze e tempi restiamo lontani dalla volontà e dalla determinazione di lottare e vincere dominati dal vortice del relativismo, senza mete, senza conquiste, senza spina dorsale, con le batterie scariche che al primo fallimento di turno non riescono a illuminare notti senza alba …. “Trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore” (Ef 4,14).

O Ugo con un tocco di campana nella notte
che suona tra questa vallata silenziosa
ci raggiungi ancora dai sconfinati spazi
di questo fugace tempo,
e la tua voce silenziosa nel cuore ci racconta di Te...
Ma dove sono finiti gli uccelli rapaci
che ti hanno aspettato all’uscita di Chiaravalle
all’angolo delle tue stanchezze,
ai borghi dei tuoi sogni infranti,
ai crocevia della tua malinconia
al ricordo dei focolai d’inverno
dove con Bernardo ti riscaldavi
gustando i racconti di un Vangelo che sentivi ardere nel tuo cuore?
Raccontaci Ugo come hai fatto a non farti rubare la Parola?
A si Lo so, un Sole, una Luce brilla tra tutte nella notte,
“...bianca più della Luna, e le stelle più belle non son belle al par di Lei…”
Maria abbagliata dall’Angelo, la Colma di Grazia, in Lei il Verbo fatto carne
La Luce che vince le Tenebre… e nasceva Badiavecchia!!!”...



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W SAN MARCO... Il seminatore semina la PAROLA!!! ...coloro che ascoltano la Parola, l accolgono e portano frutto!!!

  Nei sentieri della Parola immergiamo tutto il nostro cammino
  e attraverso i colori della Festa ne accogliamo sempre il buon Seme
    che dal Cielo discende per farsi carne nella nostra esistenza.


    C’è però un pericolo in agguato, poiché nella strada, nei crocevia delle nostre culture popolari, distratti dai colori variopinti delle nostre culture folcloristiche, tanti uccelli rapaci possono rubarci il Seme della Parola: li la Parola si smarrisce, si confonde con altri suoni stordanti e, finita la festa, restiamo vuoti, come le nostre piazze, vuoti senza la gioia, vuoti di pace, vuoti di vita. “Vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede” (1Pt 5,8).

    Non c’è però solo la piazza a portarci lontano dalla Parola ma anche una religiosità sterile che non porta frutto, accendiamo candele, andiamo dietro ai Santi e nelle processioni anche dietro per farci la passeggiata con loro, veniamo alla Messa solo perché c’è un occasione ma il Mistero dell’Eucarestia non è il pane Domenicale della nostra Vita, ci sentiamo a posto con la coscienza poiché abbiamo fatto il nostro dovere, ci sentiamo giusti guardando gli altri, con il nostro Santo siamo bravi devoti, ma questo terreno della nostra vita rimane duro, impenetrabile, pietrificato dalla nostra lontananza, dalla nostra ignoranza, dalla nostra vita arida di Fede, (che non significa credere che Dio c’è ma piuttosto essere impregnati di Spirito Santo), in questo terreno attecchisce qualcosa ma passata la festa tutto muore, tutto passa, e mentre i giorni della nostra vita scorrono, l’aridità del cuore rafforza la corazza impenetrabile che ci costruiamo attorno al vortice dei nostri stress, delle nostre ansie, delle nostre corse sui binari dell’apparenza, del materialismo, dell’avidità, dell’avere, della smania di sentimenti da usa e getta. “Non lasciatevi sviare da dottrine varie ed estranee, perché è bene che il cuore venga sostenuto dalla grazia e non da cibi che non hanno mai recato giovamento a coloro che ne fanno uso”  (Eb 13,9).
 



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W SAN BASILIO... ...da Gesù la possibilità di divenire Dio!!!

 Se moriamo con lui,
con lui anche vivremo;
se perseveriamo,
con lui anche regneremo!!! 2Tm 2,11

      “Il Seminatore
          uscì a seminare…”   (Mc 4,1)
...tornano a risuonare queste parole di gioia, capaci di stupirci e spingerci oltre quello sguardo spesso confinato e diretto solo alla qualità del terreno di questo mondo, di strada, impenetrabile come una pietra, spinoso in ogni angolo, sguardo che dà eco a quel lamento quotidiano di disperazione e di sfiducia che spegne ogni luce e con essa la voglia di  farci dono dando autorità e potere ad una sola parola “è sempre peggio tanto non cambia nulla!”.

 Gesù però ci spiazza ancora e con Lui i suoi Discepoli, i suoi amici, scia di peccatori diventati Santi,
e in mezzo a loro anche il nostro  Basilio che afferma:
“Io avevo sciupato molto tempo nella vanità, perdendo quasi tutta la mia giovinezza nel lavoro
vano a cui mi applicavo per apprendere gli insegnamenti di quella sapienza
che Dio ha resa stolta (1Cor 1,20); finché un giorno, come svegliandomi da un sonno profondo,
riguardai alla mirabile luce della verità del Vangelo, e considerai l'inutilità della sapienza dei principi
di questo mondo che sono ridotti all'impotenza (1Cor 2,6). Allora piansi molto sulla mia miserabile vita”


Ci uniamo anche noi, per uscire con Lui e attraverso i colori della Festa annunciare la Gioia, la grandezza dello Spirito Santo, che dà forza e vita, rendendo possibile ciò che impossibile agli uomini:
“Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio”  (Is 35, 1-2).
Ma come anche afferma S. Basilio: “Chi è quell’uomo che, udendo gli appellativi dello Spirito Santo,
non si solleva con l’animo e non innalza il pensiero alla suprema natura di Dio? Infatti è stato chiamato
Spirito di Dio e Spirito di verità, che procede dal Padre: Spirito forte, Spirito retto, Spirito creatore.
Spirito Santo è l’appellativo che gli conviene di più e che gli è proprio.
Tutto ciò che ha un carattere sacro è da lui che lo deriva. Di lui hanno bisogno gli esseri che hanno vita e,
come irrorati dalla sua rugiada, ricevono vigore e sostegno nel loro esistere
ed agire in ordine al fine naturale per il quale sono fatti.
Egli è sorgente di santificazione e luce intelligibile. Offre ad ogni creatura ragionevole
se stesso e con se stesso luce e aiuto per la ricerca della verità.
Inaccessibile per natura, può essere percepito per sua bontà. Tutto riempie con la propria forza,
ma si rende manifesto solo a quelli che ne sono degni.
Ad essi tuttavia egli non si dà in ugual misura, ma si concede in rapporto all’intensità della fede.
Semplice nell’essenza, e molteplice nei poteri, è presente ai singoli
nella sua totalità ed è contemporaneamente e tutto dovunque.
Egli viene partecipato senza tuttavia subire alcuna alterazione. Di lui tutti sono partecipi,
ma egli resta integro, allo stesso modo dei raggi del sole, i cui benefici vengono sentiti da ciascuno
come se risplendessero solo per lui e tuttavia illuminano la terra e il mare e si confondono con l’aria.
Così anche lo Spirito Santo, pur essendo presente a ciascuno di quanti ne sono capaci
come se fosse presente a lui solo, infonde in tutti una grazia sufficiente ed intera.
Di lui gode tutto ciò che di lui partecipa, per quanto è permesso alla natura, ma non per quanto egli può.
Per lui i cuori si elevano in alto, i deboli vengono condotti per mano, i forti giungono alla perfezione.
Egli risplende su coloro che si sono purificati da ogni bruttura e li rende spirituali
per mezzo della comunione che hanno con lui.
E come i corpi molto trasparenti e nitidi al contatto di un raggio diventano anch’essi molto luminosi
ed emanano da sé nuovo bagliore, così le anime che hanno in sé lo Spirito e che sono
illuminate dallo Spirito diventano anch’esse sante e riflettono la grazia sugli altri.
Dallo Spirito l’anticipata conoscenza delle cose future, l’approfondimento dei misteri,
la percezione delle cose occulte, le distribuzioni dei doni, la familiarità
delle cose del cielo,  il tripudio con gli angeli.
Da lui la gioia eterna, da lui l’unione costante e la somiglianza con Dio, e,
cosa più sublime d’ogni altra, da lui la possibilità di divenire Dio”.


A tutti dunque l’invito ad accogliere il Seme della Parola che abbondante semineremo in questa Festa che inizieremo con una Giornata Eucaristica di Adorazione e con il Prezioso Dono di PADRE PAOLO DANIELE DI FONDACHELLI, NOVELLO PRESBITERO CHE CI DONERA’ LA GIOIA DEL DONO DELLO SPIRITO CHE LO RENDE DISCEPOLO DI QUESTA PAROLA, E PORTERÀ GESÙ, SEME DI LUCE, DONO CHE DA VITA E SALVEZZA AL MONDO, PER LE STRADE DELLA NOSTRA COMUNITÀ.
Buona Festa
non solo alla nostra Comunità di San Basilio ma a tutta la nostra Parrocchia, insieme viviamo la Gioia di un Regno che cresce trasformando le ferite di questo mondo in solchi di un terreno dove germoglia  il fiore della Pasqua.

      Castanea 10 Luglio 2018                                 P. Mario Salvatore Oliva



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LODE A TE O SPIRITO SANTO... spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno!!!

"Rimanete nel mio amore"
Vi ho detto queste cose
perché la mia gioia sia in voi
e la vostra gioia sia piena!!! Gv 15, 9e11

    La qualità del terreno è un elemento fondamentale affinchè il seme possa portare frutto. Per quanto sia una considerazione giusta, un grande Dono, immenso, sublime, fa impazzire non solo la legge fisica e tutta le legge naturale, ma anche la logica di un pensiero portato all’estremo, sia quello della scienza ma anche quello di una religione con i suoi decaloghi e con i suoi storici cerimoniali dal fascino spettacolare, ma sterili nella loro identità: “Venne all'improvviso dal cielo un fragore, ...e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue!!!” (Atti 2,2).
    -DAL CIELO DISCENDE ED È VENTO che impollina la Parola caduta nella strada dove il seme è in pericolo, e la smuove dalle mani violente di quegli uccelli rapaci del male che ogni giorno ci rubano la speranza: “del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere (Gal 5,19)” …e la spinge nelle crepe create dalle ferite profonde della vita, e li fecondato germoglia, il seme che muore porta frutto (Gv 12,24),  ...è qui il miracolo che stupisce i potenti di questo mondo persi nei loro calcoli capitalisti; stupisce l’organizzazione religiosa che con la sua missione in cerca di adepti deve fare i conti con una contraddizione, da una parte quella della sua identità di misericordia e dall’altra il suo patrimonio di regole e norme che escludono e discriminano quanti non sono in regola: “In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio (Mt 21,31)”.
    -DAL CIELO DISCENDE E RIEMPIE DI SE TUTTA LA CASA capace di riempire ogni fessura tra le pietre, dove la Parola è caduta e non trova forza, ne spazio, riempie di sapienza che non ha nulla a che fare con quella di questo mondo che insuperbisce il cuore generando file incapaci di generare, depositati solo per ergersi e mostrarsi sulla passerella costruita per calpestare gli ultimi e i poveri: “I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono (Sal 115,4-5)”. Lui discende e riempie… “Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? (Mt 13,54-55,)”; ...riempie: “lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto (Gv 14, 26)”; ...riempie: “ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili (Lc 1,51-52)”; ...riempie: “quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti (1Cor 1,27)”,     ...è la Parola che germoglia tra le pietre, miracolo sorprendente che stupisce i dotti e i sapienti spiazzati dai piccoli, che senza cultura, sono pane per il mondo. Stupisce l’organizzazione religiosa con i suoi corsi il cui fallimento è attestato dal puntuale lamento che fra un mese si tornerà a cantare, quello delle spiagge piene e delle chiese vuote:  “Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna (Gv4,39)” - la donna dei cinque mariti.
    - DAL CIELO DISCENDE ED È FUOCO CHE DIVAMPA, brucia le spine e i cardi che soffocano la Parola e la riscalda, le dà energia nuova nonostante l’incapacità di un sole offuscato da tante ombre e paure; il fuoco oltrepassa le spine e le trasforma: “E' stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. ...Ed egli mi ha detto: "Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza (2Cor 12,7e9)”; è un fuoco d’amore che nessuno può fermare:  “le catene gli caddero dalle mani (Atti 12 ,7)”; nessuna legge può spegnere: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso (Lc 23,43)”; un fuoco che spalanca le porte, apre fessure nella notte buia e accende la Vita: “Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina! (Atti 3,6)”     ...stupisce i poteri forti dominanti dei nostri giorni, subdoli e nascosti, spinosi di corruzione, segni del potere ridotti in cenere dal potere dei segni - dichiarazione forte di Don Tonino Bello -, ed è sotto i nostri occhi nei segni di Papa Francesco, e che anch’io condivido, non con un “mi piace” ma con uno stile senza se e senza ma: “Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno (Mc 16,17-18)”.
    AUGURI A TE che tenti di diventare un terreno buono, dai non disperarti invano, accogli lo Spirito Santo, invocalo, amalo, accoglilo, è Lui che apre i cieli, è Vento che feconda, è Dono che riempie ogni vuoto, è Fuoco che divampa, è il Cuore del Risorto che entra in noi e ci fa Pane che nutre l’umanità e la eleva, ci fa spiga per seminare ancora la Parola, ci fa fiume che irriga, Sole che riscalda una terra crocevia di mali affari, Sole che rende fertile una terra pietrificata dall’egocentrismo, Sole che da vita a una terra irrigata con il sangue dei martiri: “Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio. (Terzo segreto di Fatima)”.
Auguri a te in quell’eco che risuona ancora forte di Papa Giovanni Paolo II:
                        “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”

          Castanea 15 Maggio 2018                                 P. Mario Salvatore Oliva

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