Epistolario



Venite alle Nozze!!!

BUON ANNO LITURGICO!!! ... CON LA CONSAPEVOLEZZA DEL 1%!!!
La notte avanza e il tarlo della depressione risucchia le ultime riserve della nostra coscienza,
che confusa non vede, che morta non sente, che svuotata non risponde!!!

Sugli orizzonti di un tempo, come in un vortice di vento,
sedotti prima e poi ipnotizzati, veniamo risucchiati  
da un piccolo mostriciattolo verso gli abissi della frenesia: incollato ormai alle nostre mani,
             detta, impone, cambia, ci allontana...
… e danzando nell’ecstasy del delirio sul cubo del nostro interminabile ego, veniamo ridotti ai minimi termini, dispersi nelle lacrime di tante macerie, consumati dal desiderio, divorando like, cibo, immagini...:
famiglie sfasciate, figli seminati qua e là, e nel tentativo illusorio che le cose cambino,
oggi ci mettiamo i pantaloni, domani la gonna, e prima di precipitare per sempre, tutte e due assieme.
Il mostriciattolo infatti ha conquistato l’esclusiva del nostro tempo, tanto che dominati,
non riusciamo a fare nessuna scelta su di lui, nemmeno quella di spegnerlo,
e conferendogli perfino la nostra identità, tutto degenera inesorabilmente:
una scelta di vita insieme non inizia più dalla Benedizione di Dio;
un segno di Croce non è l’incipit delle nostre giornate ne quello di ogni nostra attività;
l’informazione povera, manipolata, sterile, confusa, menzognera… distrugge la cultura
    diffondendo il nuovo ordine mondiale;
il momentaneo, di ciò che mi piace e ciò che sento, diventa l’unico riferimento;
gli estetisti diventano i nostri idoli e i luoghi di culto i centri di benessere.
Tolta la coltre per un banale incidente, tutto puzza di putridume e di morte:
conseguenze che rivelano il piano diabolico
e la soluzione finale dell’eutanasia e dell’’inceneritore per la discarica.
“Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te.
Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi” (Gv 17,11).


“Venite!!!” Ma dove, se un telefono che ci squilla in chiesa riesce a staccarci da Lui, se seduti attorno ad una pizza insieme non siamo più capaci di spegnerlo, se ad una fraternità o ad un semplice incontro tra amici, questo mostriciattolo, riesce a stravolgerci e dettare le nostre scelte???  ...dove vogliamo andare???

“Venite!!!” Ma di chi ci dobbiamo fidare, se in due anni, prima dentro una dittatura sanitaria, ed ora in quella legata al terrore della guerra atomica e al cambiamento climatico, pone la soluzione della pace sull’invito a tenere i condizionatori spenti???  
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede”
(1Gv 5,4).
Dobbiamo essere sinceri non ci siamo fidati di Colui che ha vinto la morte: terrorizzati, ubriacati dalla paura, ci siamo lasciati guidare dal “Principe di questo mondo” (Gv 12,31),  che ha distribuito mascherine, disinfettanti, “che con il marchio della bestia” (Ap 13,17), ci ha inoculati, definendolo atto d’amore. ...ma dove vogliamo più andare???

Il tempo di questo covid ci ha resi anche spietati: insulti per chi non si è piegato; sacerdoti e ministri lasciati soli e sollevati dal loro ministero - e questi li ho conosciuti personalmente - le loro lacrime scorrono nell’indifferenza dei sistemi più assurdi di chi è al servizio della Chiesa; ammalati e familiari lasciati soli a morire negli ospedali resi casermoni disumani di affari sporchi con la complicità di medici a cui è stata imposta l’obbedienza, pena la sospensione; tante ferite che sanguinano, e sanguineranno per anni, in chi non è potuto stare accanto a chi chiudeva gli occhi a questa vita: il Signore ce ne chiede già conto!!!
Un invito rifiutato, un banchetto Eucaristico sbarrato con un “lockdown”: tutto assurdo e folle!!!
Asserviti allo stato abbiamo permesso al principe di questo mondo di ordinarci quello che potevamo e non potevamo fare: ma ora c’è una grande Luce, è sotto i nostri occhi, percepiamo la musica e le danze, li alle nozze dello Sposo, buoni e cattivi, che stavano ai crocicchi delle strade,
sono i nuovi commensali del Regno!!! (Mt 22, 2-14).


Quanti uomini, quanti preti, e anche Vescovi, come Giovanni D’Ercole, palpitando per lo Sposo e vedendo chiaro ogni cosa,
non si sono scostati di un millimetro dalla fedeltà alla Parola: risplende la loro testimonianza e risplende l’Abito della verità
e della mitezza: come la pietra scartata dai costruttori, sono cementati in Cristo pietra d’Angolo!!! (Mt 21,42)


Venite alle Nozze!!!     Oggi più che mai è il tempo di guardare a Cristo e non a mainstream che inesorabilmente sono il vero virus che infiltrandosi ci contamina, ci inquina: è difatti scontato, una volta positivi al test, che non abbiamo altro da curare e dove dirigerci, ai nostri campi e ai nostri affari (Mt 22,5).
Venite alle nozze!!!        Non possiamo più trascinare una religiosità che fa puzza di morte ed è in putrefazione da tempo, danzando santi e portando stendardi. Se scaviamo nella nostra coscienza non possiamo non scorgere che infondo non abbiamo mai sentito la passione, né per Lui e né per l’uomo, anzi, spietatamente siamo stati felici per la sorte che è toccata ai tanti disertori del ricatto, e appendendo la condanna sulla loro croce, li abbiamo dichiarati irresponsabili, e in quest’ultimi giorni, medici no vax di cui é bene guardarsi!!!
Venite alle Nozze!!!        Voi delusi, scaraventati nelle strade dell’indifferenza, scartati, sospesi, ricattati, con le bollette da strapagare a quanti senza pietà hanno deciso di togliervi ogni dignità, voi che non contate nulla, complottisti, no vax, dissenzienti, non conformisti: “A voi è dato il Regno: in verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio” (Mt 21,31).
… e non perché avete questo curriculum, ma perché come Geremia anche voi testimoniate la forza della Parola: “Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno; ognuno si beffa di me. (Ger 20,7).
“Per Cristo avete lasciato perdere tutte queste cose e le considerate spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovati in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché possiate conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendovi conformi alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti”. (Fil 3,8-11):
“Spazzatura”, che nella traduzione letterale significa proprio escremento umano, essiccato appiccicato al contenitore dei nostri bisogni quotidiani!!!
Venite alle Nozze!!!        Voi che non vi siete lasciati confondere, e né intimidire da un ricatto infame,
e resistendo a questo piano diabolico e custodendo la fede, non avete per un solo istante ceduto, pagando il prezzo di ogni umiliazione:
vescovi, preti, operatori pastorali, confinati nei deserti dell’indifferenza, saldi nella Parola. La vostra fedeltà è l’altare dove il Pane dell’Eucarestia si fa Corpo di Cristo che ci libera e suo Sangue che ci salda a Lui!!!

MA ATTENTI A DIMENTICARCI DELL’ABITO NUZIALE!!! (0,1%)
 "Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?". Gli risposi: "Signore mio, tu lo sai".
E lui: "Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti,
rendendole candide nel sangue dell'Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano
servizio giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro. (Ap 7,13-15).

Ecco Cristiani, ...e se lo siamo ancora!!! Solo questa “consapevolezza” ci fa comprendere l’importanza di questo abito: eucarestie, comunioni spirituali, effusioni dello Spirito, danze da capogiro, misticismi spirituali, preti super carismatici che ti fanno saltare in aria, addormentare e cantare in tutte le lingue, e sui tik tok capaci di emozioni da brivido!!! “Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete. Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt7,19-21).
Così ci racconta Gianfranco Amato: “Accade un fatto, un giorno preciso, l’11 Gennaio 2011, dovevo andare a Roma per una manifestazione, a metà strada dalla stazione, mentre cammino mi accade un esperienza spiritualmente forte, vedo tutto quello che sarebbe successo nel futuro, vedo me che giro il mondo facendo conferenze e mi ricordo in quell'esperienza così strana, una domanda nettissima: Sei disposto si o no?  E io, in questa cosa molto strana, ricordo un “si” totale, assoluto, incondizionato, direi oltre l'incoscienza, ma il giorno dopo mi rendo conto che attorno a me c'è la famiglia, il mio studio di avvocato. Ho subito capito il segreto della fede: affidarsi al 100%! Certo il 99% è tantissimo è quasi santo, ma quello 1% ti frega, devi superare lo 0,1% della razionalità. Cosa succede se tu fai una cosa del genere? Devi essere talmente folle! Tu con lo 0,1% tu entri in un'altra dimensione, non più terrena ma una dimensione dove le leggi soprannaturali superano le leggi naturali, infatti in questi 10 anni io ho vissuto dei veri miracoli che, se qualcuno me le avesse raccontato, io lo avrei dichiarato fuori di testa!!!

Buon Anno Liturgico ad un territorio abitato dal principe di questo mondo!!!
...non per colpirvi anch’io, il tempo si è fatto breve, ricordati: senza l’Eucarestia Domenicale non sei Cristiano!!!
Buon Anno Liturgico ai fratelli che incontro sulla mia strada!!!
Difendetevi dal Drago che vi insegue con il fuoco della confusione del terrore mediatico: non avremo pace finchè con sacrificio e impegno non combatteremo l’uomo vecchio che c’è dentro di noi, ricordatevi: “Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore” (Mt 9,16).
Buon Anno a voi piccolo resto!!!
“Fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!” (Fil 4,1).  …guai a me se non annuncio il Vangelo! (Cor 9.16), Non mi sento in colpa se pretendo molto, a partire da me: GESÙ EUCARESTIA, A BADIAVECCHIA, SARÀ LÌ OGNI DOMENICA ESPOSTO,
                                        “MI AMI PIÙ DI COSTORO?” (Gv 21, 15-19).

E’ per quell’ 0,1%, follia della fede, che: l’acqua si trasformerà in vino, le tenebre di questo mondo in luce,
l’escremento umano in concime che dà vita, e danzando, attorno al bacchetto, canteremo senza fine:
 “Felice colpa, che meritò di avere un così grande redentore! (Preconio Pasquale)

Buon Anno!!!
“ Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi
gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze! (Mt 22,4).


ALCUNI AVVISI IMPORTANTI:
La sera del 26 Novembre sabato a San Basilio inizieremo l’Anno Liturgico alle ore 19, segue un momento di Festa.
Accogliamo i nuovi Cooperatori delle nostre tre Comunità: Anna Sofia di Badiavecchia, Graziella Sofia di San Marco, Pippo Bartucciotto di San Basilio.
“Consapevoli”: “Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi.
E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo.
Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena”. (1Gv1,3-4).


     Verdeto Piacenza 15 Novembre 2022    P. Mario Salvatore Oliva

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... BADIAVECCHIA!!!

Con S. UGO prendiamo coraggio...
Dinanzi ad una società disorientata e confusa, che non conosce più altro vocabolario se non quello dei costi e dei profitti; dinanzi al disfacimento della famiglia; al crollo di una religiosità ormai spenta e che tenta di sopravvivere…
un raggio di Luce torna a risplendere per chi vuole alzare lo sguardo,
consapevole della propria unicità e della propria bellezza!!!
“Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!” (2 Cor 6,2),
...è l’ora del coraggio!!!
 Non abbiamo più tempo per andare dietro ad una dittatura ideologica, che ha tolto l’anima alla nostra umanità: noi non siamo solo biologia, non siamo solo atomi mossi da un energia, e né abitiamo in un corpo come se questo è il contenitore primario del nostro esistere, noi siamo oltre…
Lo diciamo da secoli: “Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini (1Cor 17, 18-19).
La terra in cui viviamo ce lo ricorda ogni giorno:  guardate gli uccelli del cielo, guardate i colori della natura, lo scandire delle stagioni, l’armonia di un creato che crea, genera, vive, fuori da ogni interesse, fuori, da ogni tornaconto animato da una verità inconfutabile:
dopo ogni freddo inverno tutto ritorna a germogliare e a rivivere.

Coraggio, a te che ingannato da due anni ti sei perso la bellezza di una vita che ti scorre dentro, e che per quanto tu ti possa impegnare a preservarla, per quanto tu possa evitare il peggio, hai dovuto fare i conti con i tuoi limiti e con un bell’inganno. La vita scorre nonostante tutto ed è solo quando ti lasci travolgere da essa tu allora la vivi, ma se per un istante ti lascia inquinare dalla paura sei tu a morire e non la vita che scorre in te!!!
Coraggio,  a te che per un bombardamento mediatico hai perso la pace prima ancora di spegnere il condizionatore dinanzi a quest’inverno gelido di promesse assurde, e pensando alle bollette, non riesci più a dormire tranquillo. Sicuramente potranno stravolgere i tuoi progetti ma solo se tu vuoi avranno il potere di spegnere la tua creatività, la tua voglia di riscattarti, la tua inventiva di venirne fuori.
Coraggio, a te che, intimato a tacere ogni giorno, sotto torchio da poteri forti e subdoli, con querele studiate ad ok, non farti bendare gli occhi e guarda bene: “I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, ...Diventi come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida!” (Sal 115, 4-8) Se sai solo pazientare, custodendo la gioia, e resistendo alle loro disfatte,  non vedrai solo la loro fine, ma ti accorgerai che l’unico che può decidere della tua vita sei solo tu.
Coraggio, è questa terra di Badiavecchia persa nel nulla, che te lo grida ancora,
    questi uccelli che cantano e che non riesci ad udirli più, perso dietro i retroscena di cronache impazzite:
    Tu, e solo Tu sei protagonista della Storia”

Ugo qui ci parla con il fascino di questa natura, ora più che mai
il suo messaggio è luce di un futuro gravido di Luce, di un mistero che si incarna,
simbologia di un sole che sorge verso oriente,
e di una croce fiorita che ci parla di una vita nuova che nasce dopo ogni interminabile notte!!!


Ci vuole coraggio!!! il coraggio di un lungo cammino; il coraggio della semplicità; il coraggio di vivere liberi, il coraggio di sfidare la provvidenza;
il coraggio di sporcarci le mani con il sapore della terra e del sacrificio; il coraggio di scelte che sanno di radicalità e non che durano finché durano;
il coraggio di credere, si della Fede che è fidarsi di colui che ha generato questa vita, è Lui infatti la vera fonte; il coraggio di vivere e non di consumare
la vita ma piuttosto di investirla, in questa linfa che è l’Eucarestia, li dentro un pezzo di pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo,
li dentro un sorso di vino, che nasce dall’uva schiacciata dal torchio e fermentata
dal peso dei nostri giorni, pienezza di un Dio pazzo d’amore che tutto stupisce, che tutto trasforma in se, che tutto ricolora, che tutto eleva e che fa vivere!!!
Quando avrai il coraggio di credere allora non avrai paura!!!
...in questa terra c’è un’acqua viva,
che irriga per far germogliare la gioia delle cose vere:
la menzogna ti sarà chiara e più nessuno potrà ingannarti!!!


          Castanea 20 Settembre 2022                      P. Mario Salvatore Oliva

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... A SAN MARCO!!!

Con ORIETTA Oltre quel muro...
    Nel vortice di tanto smarrimento e tante destabilizzazioni, che stiamo vivendo, il cuore della Festa di una Comunità di Fede non può scriversi su una linea di spensieratezza e puro divertimento, scrollati, come ci hanno abituati, da una realtà vera, brilli di questo super folclore di tradizioni, sciolto dopo due anni di astinenza al suo pieno delirio:
                   saremmo veramente di scandalo!!!
Cosa infatti faceva di male il ricco epulone? (Lc 16, 19-31)  “ogni giorno si dava a lauti banchetti”, …infondo non è stato cattivo, non ha dato fastidio a nessuno, si è sempre fatto i cavoli suoi, e tutto quello che faceva era frutto dei suoi sacrifici e dei suoi sforzi: gli toccava infondo divertirsi.
Eppure c’è qualcosa, che ci piace non vedere, soprattutto quando Abramo imperterrito ce lo dice ancora:
                                 “tra noi e voi è stato fissato un grande abisso”.
Non è un capriccio di Dio, né una realtà che spunta a sorpresa: un“abisso” che ha a che fare con noi credenti, noi quelli che Celebriamo l’Eucarestia, facciamo tante processioni lodevoli e pieni di devozioni, predichiamo, riusciamo anche a commuoverci e immedesimarci in effusioni mistiche e angeliche.
C’è una distanza abissale tra noi e quanto si sta riversando sul cuore della nostra umanità: fratelli censurati poichè hanno avuto il coraggio di dissociarsi da un pensiero unico; nostri fratelli che, sotto l’orribile e disumana forma del ricatto, per un pezzo di pane, si sono dovuti vaccinare, ed oggi sotto l’indifferenza di una sanità corrotta, costosa, assente, portano le conseguenze avverse di un vaccino sperimentale subdolo sporco di interessi, ingegnato da affaristi da capo giro; contagiati portati negli ospedali, con la tachipirina e la vigile attesa, lasciati a morire, mal capitati dentro una logica sporca di profitti; giovani e bambini, torturati nelle scuole e inoculati senza nessuna logica di prevenzione e gravità, in cambio di servizi utili e importanti per la loro crescita, consumando così un terribile crimine sul loro futuro e sulla loro salute; quante lacrime, quante disperazioni, in quei letti di morte dove è stato vietato ogni sentimento umano, non meno dei campi di concentramento di Auschwitz, quanta solitudine ha accompagnato la morte di tanti nostri fratelli e quanta disperazione di familiari che non li hanno potuti tenere per mano e mai più visti...
l’elenco potrebbe continuare a dismisura, ferite che non si emargineranno mai!!!
Siamo diventati cosi disumani??? Impassibili, inermi… Dio ce ne chiederà conto!!!

Ecco il dramma dei nostri tempi, che si dilaga nei nostri banchetti lussuosi, nei nostri problemi, e non oltre dei nostri, che si iscrive sui nostri centri di benessere impegnati a rendere vivo ciò che è ormai in putridume: la nostra capacità di amare, di liberarci, di essere noi stessi!!!
Per noi del sud questo “abisso”  ormai è diventato un monumento storico, ce lo vantiamo con la nostra carriera di scaltrezza e la nostra abilità di furbetti esperti, in fondo per una manciata di interessi siamo disposti a tutto, anche perché se non ti pieghi, i fuochi cominciano misteriosamente a dilagare e i venditori ambulanti, spuntare come funghi nel deserto di queste nostre frazioni.
Siamo però ancora in tempo, c’è un ultima fermata
e poi per sempre saremo dove abbiamo scelto di stare!!!


Caro Marco donaci ancora questa Parola! A te infondo le processioni non interessano,
e neanche i nostri fantastici botti, tu sei così lontano da noi, è vero come lo percepiamo,
quando osi ancora dirci:  “Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono:
prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno" (Mc 16,17-18).
Per applaudirti, va bene Marco, l’hai detta anche bella, e suona anche bene per farne un  bel canto,
ci potrebbe anche stare dentro una bella Liturgia mistica sia di rinnovati che di conservatori...
Ma cosa è successo Marco? “l’abisso”  ...terrore, paura, mascherine, disinfettanti,
ligi alle regole, minuziosi in tutte le disposizioni... sai per fino non siamo venuti  in chiesa  
quando avevamo  il sospetto di qualcuno, e quanto quel tizio con la testa dura,
imperterrito e disubbidiente, ha tentato molte volte di metterci in pericolo!!!


Cara Orietta faccela amare tu questa Parola!
Quando avevi visto bene il tuo Sposo, non ci hai pensato due volte
a passare di li, e cominciar ad incidere su questo nostro muro irremovibile:
“Per me il vivere è Cristo e il morire guadagno”  (Fil 1,21).
Tu te ne sei andata poco prima di questo terribile dramma,
a te solo è servito, per andartene in silenzio, in punta di piedi,
senza tutte quelle nostre ipocrisie.
Tu amavi dire su quel letto di canti e di lodi:
Perchè tardi ancora mio Sposo, non vedo l’ora!!!
Lo so, a fatica riusciamo a vederti, mentre in quella foto il tuo sorriso ci spiazza,
quanto “abisso” dai tuoi occhi veri!!!
Visto che per la nostra festa vieni ancora, provaci tu a catapultarci fuori,
c’è Lazzaro che con i suoi occhi profondi nasconde un cielo di Festa,
e solo da quella parte non c’è più confine, e danzeremo la Vita!!!  


          Fatima 16 Agosto 2022                      P. Mario Salvatore Oliva



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... A SAN BASILIO!!!

Nessuno calpesti la nostra Dignita... Siamo Dio per GRAZIA!!!
Nel vortice di un’estate il grido temporaneo,
“Liberi tutti”,
ci vorrebbe in qualche modo portare oltre la realtà!!!
Una realtà sempre più difficile da percepire dinanzi agli ingegni di una confusione che ci scaraventa per terra e ci stona: affermando tutto ed il contrario di tutto.
Un meccanismo di informazione anestetizzante a 2x, tutto alla velocità della luce, senza più il tempo di assorbire la realtà: e niente ci sconvolge più di tanto!!!
... e una agenda studiata ad hoc procede indisturbata!!
Ma noi imperterriti eccoci qui pronti per una Festa!!!

… c’è un dono che custodiamo con gelosia: “siamo Dio per Grazia”
e una ferma resistenza che per nulla vogliamo mollare: “Nessuna calpesti la nostra dignità”
    Per nulla distratti e per nulla fuori dal mondo, sentiamo vibrare l’energia coinvolgente e tenace di San Basilio, avvolti dal suo coraggio, dalla sua fermezza e saldi nella Parola:
“Siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri. Quelli che dormono, infatti, dormono di notte; e quelli che si ubriacano, di notte si ubriacano. Noi invece, che apparteniamo al giorno, siamo sobri, vestiti con la corazza della fede e della carità, e avendo come elmo la speranza della salvezza (1Ts 5,5-8).

    La nostra festa non è l’ebbrezza di un momento fugace o di una notte da sballo in discoteca, nè l’effetto di una punturina che ti permette di fare quello che vuoi: è quella che vibra sulle corde di una vita accordata e che suona a ritmo delle nostre scelte coraggiose, la cui chiave di violino è quella scandita dal tempo delle nostre convinzioni ferme. Oggi, più che mai, non abbiamo bisogno di appagamenti, ma acquisendo una conoscenza ampia e investendo sulla qualità della vita, dobbiamo dar luce a questo germe divino che c’è in noi, non possiamo barattarlo con la logica dei nostri affari sporchi, non possiamo ucciderlo con quel relativismo, dura finche dura, non possiamo spegnerlo con il fallimento continuo di una vita che sa solo consumare e non consumarsi.
Torniamo felici nelle nostre piazze, orgogliosi di non essere caduti nel tranello di chi crede che con un sorso di estate vuole illuderci di essere liberi: lo siamo anche senza quel sorso, poiché non sui ricatti, ma sulle nostre convinzioni scegliamo di non prostituirci con la mentalità materialista di questo mondo. Pronti e super positivi, super tamponati, per contagiare, quanti sfiniti dall’ansia e dalla paura, hanno compreso che l’unico virus da cui guardarsi é quello dell’egoismo e di un materialismo che ti uccide lentamente.
C’è una Liturgia vera da celebrare, c’è una processione autentica da ripresentare!!!
    ...non sui palcoscenici di un fare culturale ma sull’altare della nostra vita.
Troppo semplice celebrare sull’altare, troppo sbrigativo
snodarci sulle vie del nostro piccolo paese.
    Celebrare la Pasqua è lasciare che questa scintilla divina oltrepassi la nostra vita
per frantumare le catene come afferma San Paolo “Non lasciatevi legare al giogo estraneo dei non credenti. Quale rapporto infatti può esservi fra giustizia e iniquità, o quale comunione fra luce e tenebre? Quale intesa fra Cristo e Bèliar, o quale collaborazione fra credente e non credente? (2Cor 6, 14-15).
     Fare una processione è aprire passi con mani che si tendono senza paura e con sconfinati sguardi che oltrepassano l’universo tracciando una scala fino al cielo!!!
“Una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo;
ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa” (Gen 28,12).

    A tutti voi la gioia di condividere la bellezza di una vita che non deve guardarsi da qualcuno ma deve spendersi, consumarsi per generare danza, festa, musica, bellezza come alberi piantati nella Vita!!!
“L’annuncio dalla Parola di verità del Vangelo...
...in tutto il mondo esso porta frutto e si sviluppa,
così avviene anche fra voi, dal giorno in cui avete ascoltato
e conosciuto la grazia di Dio nella verità”... (Col 1, 5-6)
...e per sempre saremo Dio per Grazia!!!


          S. Marco 30 Giugno 2022                               P. Mario Salvatore Oliva



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PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 12 GIUGNO 2022

In Comunione con il nostro Arcivescovo Giovanni Accolla
In un incontro arricchente con il nostro Arcivescovo Giovanni Accolla
ho potuto cogliere la sua profonda Paternità e stima verso il lavoro e l’impegno della nostra Parrocchia, chiamati, nel nostro Ministero, ad  essere strumenti di comunione che va oltre il tessuto ecclesiale della nostra Parrocchia.
Sento di ribadire, affinchè non venga strumentalizzato l’intervento delicato e forte che vi ho rivolto con profonda paternità, la necessità di guardare ad obbiettivi più coerenti di fraternità ecclesiale, di servizio ministeriale e di responsabilità civile.
La comunità ecclesiale, al di là della memoria di fatti accaduti, è chiamata ad essere testimone annunciatrice di comunione sociale nella verità e nella trasparenza, e con l’audacia di evitare la recidiva di percorsi poco edificanti per tutti.
Ciò premesso, ritengo opportuno sollecitare ancora la responsabilità civica di ogni cittadino, che sa di vivere la sua vita in una collettività che guardi al bene comune, nella massima libertà delle scelte personali, ma ribadisco, col senso di responsabilità e del bene comune.
Auguro insieme al nostro Arcivescovo, a tutti i membri della Comunità ecclesiale ed a tutti coloro che si fanno attenti a questo appello, un gioioso ed attento futuro per tutta la comunità.


In Comunione con il nostro Arcivescovo Giovanni Accolla
  Comunità dei Santi Ugo Basilio Marco 2 Giugno
2022                    

                                        P. Mario Salvatore Oliva



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