Epistolario



UN MESE CON SAN BASILIO

...lo Spirito Santo ci ha aperto gli occhi... Lo abbiamo visto in noi!!!
Da Emmaus si riparte!!! ...non più con la delusione, non più con il volto triste ma con un Fuoco che arde, come dice Giovanni : “Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita… noi lo annunciamo anche a voi” Gv 1, 1-3. Lo annunciamo attraverso i colori della Festa, attraverso l’arcobaleno di bimbi che corrono nella nostra piazza, attraverso la gioia di stare insieme, e quest’anno, dopo la straordinaria esperienza dell’Artigianato, vogliamo volgere lo sguardo agli Eroi della “Convivialità delle Differenze”, nel Dono grande della Venuta di Stefano Bello nipote del grande Don Tonino Bello, sulla qui Tomba è andato a pregare Papa Francesco.
    Stefano viene a portarci la voce profetica di  questo grande Vescovo “Contemplattivo” che ha saputo rompere gli ormeggi di una chiesa ancorata alle sue sicurezze fragili, ammalata di miopia, incapace di vedere oltre gli orizzonti del sacro e delle sacrestie:
“Spirito Santo che riempivi di luce i Profeti e accendevi parole
di fuoco sulla loro bocca, torna a parlarci con accenti di speranza.
Frantuma la corazza della nostra assuefazione all'esilio.
Ridestaci nel cuore nostalgie di patrie perdute. Dissipa le nostre
paure. Scuotici dall'omertà. Liberaci dalla tristezza di non saperci più indignare per i soprusi consumati
sui poveri. E preservaci dalla tragedia di dover riconoscere che le prime officine della violenza
e della ingiustizia sono ospitate nei nostri cuori. Donaci la gioia di capire che tu non parli solo ai microfoni
delle nostre Chiese. Che nessuno può menar vanto di possederti. E che, se i semi del Verbo sono diffusi
in tutte le aiuole, è anche vero che i tuoi gemiti si esprimono nelle lacrime dei maomettani e nelle verità
dei buddisti, negli amori degli indù e nel sorriso degli idolatri,
nelle parole buone dei pagani e nella rettitudine degli atei.”

Nei sentieri della Città della Basilide fondata da San Basilio per i gli ultimi, vogliamo cogliere la Grandezza del nostro Santo: tutti, nessuno escluso, abbiamo ricevuto l’Ordine di Divenire Dio per grazia!!! ...


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ARDE UN FUOCO NEI NOSTRI CUORI AUGURI A QUANTI VOLANO LIBERI SULLE SUE ALI BIANCHE

Potenza dello Spirito che anima il mondo e lo conduce al mattino di un alba che presto verrà!!! Auguri a te che non sei rimasto al sepolcro ma che libero voli tra le Sue Ali bianche!!!
Nella notte, nel cuore dei due Discepoli (Lc 24,15-35), c’è un fuoco che arde...
davanti a questa percezione svanisce
ogni ragionamento, svanisce anche la delusione
che li aveva messi su una strada di non ritorno ,
ma quel fuoco che arde, li porrà per sempre
verso un’altra direzione…


- Mi chiedo, davanti allo scenario drammatico di una chiesa che arranca, nonostante tanti cammini, tanti documenti, come mai questo fuoco non arde?
- Mi chiedo, davanti all’apatia che circonda le strade della nostra parrocchia, nonostante le tante esperienze e gli sforzi delle nostre iniziative, come mai questo fuoco non si propaga?
- Mi chiedo davanti alle tante paure che si innescano nei tanti percorsi di un mondo che si va consumando nei drammi di una economia che sembra dominare ogni scelta e ogni destino, dove sono finiti quei fuggiaschi del cenacolo che tutti sentivano parlare una sola lingua??? (At 2,8).

Dove sei o Spirito di Fuoco che apri le frontiere spalanchi le porte e illumini la notte???
NOI LO SAPPIAMO CHE TU  CI SEI, INVISIBILE MA PRESENTE,

siamo noi quei viandanti oggi delusi che ci arde il cuore mentre Gesù ci parla,
siamo noi che tra mille domande ci arrendiamo davanti a quella libertà
                            che Tu possiedi e che ci riempie di stupore,
siamo noi che oggi, mentre la mano potente della sofferenza
                con la dura falce annienta le membra della nostra Comunità
                che ti diciamo rimani “resta con noi perché si fa sera” (Lc 24,29),
siamo noi nel cenacolo delle nostre chiese, colpiti da calunnie, trattati come folli dagli Erodi di turno,
        mentre ci viene tolta la libertà del nostro poco,
        “che ti vediamo Risorto e presente in mezzo a noi” (Lc 24,31).
Che dire allora in questa Pentecoste, se non con Paolo
 “Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria
potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati;
siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi,
portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù,
perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo (2Cor 4,7-10).
Siamo spinti dal soffio della tua Potenza e allora nulla più ci chiediamo
mentre cala il sipario dei dubbi, svanisce la cantilena delle nostre domande
e divampa la Fede, che nella notte profonda ci rende desti
poiché “con la nostra “perseveranza salveremo le nostre vite” (Lc 21,19).

Tu fratello che leggi
ricordati che nel Giorno di Pasqua
“solo i teli sono rimasti per terra (Lc 24,12),  e sono ancora li!
Alza lo sguardo e guarda oltre... è vero i corvi all’orizzonte divorano senza pietà la poca pelle che ci rimane e che si consuma, ma è anche vero che noi siamo di più di questa carne, siamo Spirito che crea, e soffio che da vita!!!
Alza lo sguardo e non piagnucolare davanti a una malattia disumana che sta consumando qualcuno di turno... è vero hai tutte le ragioni per farlo, ma i canti di Orietta ci portano altrove e la sua Fede ci fa volare in alto: è il soffio potente dello Spirito, che nel suo cuore che arde, è colomba che porta la pace nei cuori e ci eleva in alto!!!
Alza lo sguardo e non andare nei crocevia a raccogliere le ultime diffamazioni velenose che annunciano che il peggio deve ancora arrivare... è vero al peggio non c’è mai fine e quando si innesca l’odio, non è più la ragione a dettare le sue regole ma la superbia e l’orgoglio che annienta e distrugge, ma noi folli, tre volte cretini, scartati, quelli della cricca, ubriachi (At 2,15) che hanno tempo da perdere, siamo lì  attorno all’Altare in questa Veglia di Pentecoste, con una pace straordinaria nel cuore e immersi nell’unico canto disceso dal cielo:
"Alleluia! Ha preso possesso del suo regno il Signore,
il nostro Dio, l'Onnipotente.  Rallegriamoci ed esultiamo,
rendiamo a lui gloria, perché sono giunte le nozze dell'Agnello.
 Potenza dello Spirito che anima il mondo e lo conduce
al mattino di un alba che presto verrà!!!
Auguri a te che non sei rimasto al sepolcro
ma che libero voli tra le Sue Ali bianche!!!

 
           San Marco 5 Giugno 2019                         P. Mario Salvatore Oliva

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IL RISORTO RIMANE CON NOI AUGURI A QUANTI TUTTAVIA SI ALZANO

Anche se noi gli diciamo di rimanere, Lui già dentro di noi, nell’anima, che arde di desiderio, che divampa d’amore, che scioglie le paure, e frantuma le nostre delusioni!!!

Non vi nascondo che ogni volta che devo scrivere un messaggio per voi è sempre una grande fatica: è la Potenza dello Spirito Santo che mi da forza al quale mi consegno, lasciando che sia Lui a muovere le mie mani e a scorrere su queste righe, perché per primo mi infiammi della sua Parola e vi raggiunga per far bruciare il cuore della sua Presenza. Questa volta però Lui ha fatto tutto da solo o meglio sulle righe storte dei miei giorni non ha usato le mie mani ma i crocevia di un ospedale per illuminare quel buio irrompente che ci schiaccia, proprio in quell’ora ben limitata della nostra fragile esistenza: “Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato” (Lc 23,44-45): E’ Lui è lì!!!

Alito di Vita effuso dalla Croce per togliere di mezzo il “Velo del Tempio” (Lc 23,45)
che impedisce ai raggi, di un sole infinito, di illuminare la nostra esistenza eclissata.
Anche se noi gli diciamo di rimanere, Lui già dentro di noi, nell’anima, che arde di desiderio,
che divampa d’amore, che scioglie le paure, e frantuma le nostre delusioni!!!


Vi raggiunga allora questo messaggio che io ho scritto per quei viandanti di una strada,
che percorriamo insieme:

31 MARZO 2019 QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA DAL REPARTO DI CHIRURGIA PLASTICA
DELL’OSPEDALE GIACCONE DI PALERMO:

“Non pensavo che sarei mancato anche in questa Domenica ma in tutto questo c'è sempre l'Amore di Dio che ci conduce e ci fa vedere oltre. Ringrazio le mie tre Comunità dell'amore che avete verso Gesù e della vostra pazienza, io per questo sono tranquillo poichè in questi anni abbiamo compreso che la Chiesa è Corpo di Gesù e dunque siamo sue membra, non c'è un capo con i suoi sudditi ma c'è un corpo che vive e ognuno è parte integrante e attiva di questo Corpo (1Cor 12,27-28): ecco perchè la nostra Chiesa vive, poichè Cristo è Vivo ed è Risorto e ognuno di noi ne è simbolo vivente! Sono grato a Gesù per il dono dello Spirito Santo che Dio ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo, Salvatore nostro (Tito 3,6), e grato a voi che donate la vostra vita, il vostro servizio, la vostra gratuità verso la nostra Chiesa bella, che ci appartiene, e che renderemo sempre più bella, - non vi nascondo che sono felice che le mie mani porteranno per sempre il segno di questo amore e di questo sacrificio, segno tangibile come la Croce, che dovrà ricordare, per primo a me stesso, la gioia di amare come Gesù ci ha amato -  dove, l'immensa Misericordia del Padre, per mezzo di Cristo nello Spirito Santo, ci eleva e ci fa potenza della Resurrezione. Stiamo vivendo la Quaresima e ci prepariamo a vivere la quarta Domenica, la domenica del Padre Misericordioso (Lc 15-11-32) che esce incontro a noi: per tante vicissitudini, abbiamo compreso che solo a casa si sta bene, solo con Lui possiamo stare bene. Esce a pregarci di entrare - un Dio che ci prega... che meraviglia, che Misericordia, chi può dire di avere un Dio come il nostro Dio? (Dt 4,32-40). Molti cristiani hanno paura di Dio, e questo è figlio minore, altri sono arrabbiati con Dio, poichè possiede un metro strano, e questo è il figlio maggiore: non tutti si lasciano amare e amano con libertà poichè ciò che ci impedisce di entrare è la nostra superbia, le nostre idee, i nostri preconcetti, le nostre religioni innalzate in nome di Dio, tutte realtà che costruiscono in noi una corazza di pietra lavica per nascondere e mascherare le nostre crisi esistenziali, le nostre ferite. Per entrare l'unica via è svuotarci, rinnegare noi stessi, diventare bambini, abbandonarsi, che non significa annullarsi ma quello di osare per permettere all'amore di amarci: accogliere l'amore per poterlo amare! Solo se ci arrendiamo a questa linfa vitale e gli permettiamo di avvolgerci senza resistenze, sperimentiamo che siamo amati, e poichè amati diventiamo liberi e capaci di amare. Possiamo avere la salute eppure non essere felici, avere i soldi eppure non essere felici: non è l'avere che ci rende felici poichè neanche l'amore si può possedere, ma solo quando ci lasceremo amare ed entreremo in questa armonia di libertà, allora diventeremo amore e nulla potrà separarci dall'amore di Dio (Rm 8,37-39).
Questa è l'esperienza che ho fatto in questi giorni e desidero condividerla con voi. "Accanto a me c'è un nonnino simpatico di 88 anni, un tecnico super affermato, nella costruzione di depuratori fognari, uno specialista di far diventare ciò che è sporco in pulito... - non so se c’entra con la nostra avventura di fede, credo di si, - di una vita straordinariamente vissuta dentro gli affetti della famiglia tanto che è attorniato da tanto amore. Si chiama Gianni, dopo aver perso la moglie condivide questo tratto di vita con un'altra donna Anna Maria, otto anni più piccola di Lui, una donna vulcano, era Commissario della polizia, immaginate che tipo. Vedova da giovane e con un dolore immenso per un figlio che è volato in cielo. Con Gianni si amano e si bisticciano come due giovincelli innamorati, ma felici: solo l'amore ci fa vivere o meglio vincere. Tutto questo è solo la cornice del mio racconto. Gianni ha due figli, uno si chiama Luigi, il più piccolo, che è sposato con una donna di nome Maria, Luigi e Maria vivono un cammino di Fede intenso e colmo di attività pastorali, Maria è Ministro Straordinario, insegna Lingue, ed ora studia Teologia alla Cattolica a Roma, nel 2005, dopo la morte di Giovanni Paolo II, dopo alcuni aborti spontanei, nasce Giovanni Paolo, nasce al 5° mese di gravidanza, non compiuto ancora il 6° mese, - Maria mi ha fatto vedere il cappellino appena di 6cm di diametro circa. Dalla nascita di Giovanni Paolo tutto un susseguirsi di eventi straordinari animati da tanta preghiera e da tanta fede, tanto che, Giovanni Paolo, non ha avuto nessuna complicanza, ne agli occhi, ne in'altri organi, che secondo i medici dovevano essere compromessi. Con grande stupore di tutti, no di Maria e Luigi che hanno creduto fin dalla nascita allo straordinario prodigio. Oggi Giovanni Paolo ha 13 anni è anche alto e un super ragazzo: ma non è ancora tutto! Ieri mi visita il Dott. Matteo Rossi, che mi ha operato, un giovane dottore di 38 anni simpatico, alla mano, molto in gamba, ma soprattutto umano, mi parla della sua mamma, una catechista super affermata, e mi racconta di un episodio straordinario che gli era capitato durante il periodo degli studi, per un periodo si svegliava puntualmente alle 17.17, stessa ora, stesso minuto, e chiedendo alla mamma della stranezza della cosa, la risposta ferma e senza alcun dubbio ha messo in evidenza che si trattava dell’ora in cui venne fucilato Giovanni Paolo II. Rimango perplesso per quel legame particolare che ho sempre avuto, mi torna in mente che Giovanni Paolo II era stato colpito al dito indice della mano sinistra. Continuo a dire al Dott. Matteo che forse a Messina mi avrebbero amputato il dito, senza esitare, mi ha affermato che non sarebbe stato diversamente poichè questi tipi d'interventi sono così delicati che è più semplice amputare, considerando inoltre che si tratta di un dito mignolo della mano sinistra. Ora ho capito tutto!!! Quando non sei a casa, quel figlio minore che c'è in noi, vede solo un Padre  severo, che punisce, e tutto si legge come castigo. Quando ti rifiuti di entrare, quel figlio maggiore, sapientone, invidioso, superbo, arrabbiato, perfettino, sempre a mostrare le proprie capacità con l'anamnesi delle cose realizzate e con l'accento del dovere e del sacrificio, vede un Padre ingiusto che non fa le cose bene, che tratta i peggiori sempre meglio. Ma se sei a casa le cose cambiano, ci vedi chiaro e bene, infatti mi vedo Amato, e Giovanni Paolo II è il segno tangibile di questo amore. E' solo allora che percepisci una gioia infinita e sei felice, sei spinto solo ad amare, e inizia la musica, iniziano le danze di note che si scrivono con la vita di movimenti che tracciano una strada armoniosa, quella di Maria e Luigi che corrono per dare l'Annuncio che Cristo è Risorto: l'Agnello è sulla mensa è ritto in Piedi!!! (Ap 5,6). Maria è dispiaciuta poichè per andare a trovare il papà di Luigi non può andare a Messa ma, con stupore, trova tutto pronto nella stanzetta dell'ospedale che l'aspetta!!! Ce lo mangiamo, mentre tutto diventa Lui: non siamo più noi che viviamo ma Lui che vive dentro di noi!!!" (Gl 2,20). Buona Domenica a tutti, andiamo alla festa che il nostro Papà buono, anzi troppo buono, ma che dico, infinitamente buono ci prega di entrare!!!
“Sono stato dimesso dall’Ospedale il 2 Aprile Anniversario della morte di Giovanni Paolo II!!!”

     L’Augurio più bello è che dopo aver OSATO, TUTTAVIA...
     ’Augurio più bello è che dopo aver OSATO, TUTTAVIA...
     CORRIAMO ANCHE NOI AL SEPOLCRO LI DOVE I RANTOLI DEI NOSTRI SOGNI INFRANTI,
            DOVE LE SPERANZE SPENTE DELLE NOSTRE INUTILI FATICHE,
DOVE TUTTA LA NOSTRA ARRESA NEL NON VOLER
           PIU’ ANDARE AVANTI…
   HANNO LASCIATO SOLO PER TERRA LE BENDE
          CHE LI TENEVANO RINCHIUSE
  E VOLANO LIBERE SLANCIANDOCI    
     IN UN CIELO INFINITO D’AMORE!!!


   San Basilio 15 Aprile 2019                    
                P. Mario Salvatore Oliva



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QUARESIMA UN ESODO DAI DESERTI ARIDI VERSO UNA VITA CHE FIORISCE!!!

Osa lasciarti toccare da questo Amore che disceso dal cielo divampa, ti fa rinascere, ti eleva, ti libera, ...allora si che è Pasqua poiché come un uccellino da un guscio nascerai alla Vita

NELL ANDARE SE NE VA PIANGENDO PORTANDO LA SEMENTE DA GETTARE
MA NEL TORNARE VIENE CON GIOIA PORTANDO I SUOI COVONI!!! Sal 126

 Elevato in alto dai colori di una terra, quella del Salento, mi raggiunge l’eco di una Parola, le cui onde si propagano raggiungendo non solo gli infiniti spazzi di un cielo libero, ma anche quelli della nostra fragile umanità infangata e deserta, dove i drammi della nostra quotidianità irrompono senza pietà.
 Parola di fuoco che “arde”  nel Cuore di Don Tonino che divampa ancora nonostante il suo corpo spento dalla morte, brucia e riscalda, eleva e purifica, ci scuote e ci fa prendere il largo.
Come vorrei che come in un incendio ci sfiorasse?
...noi viandanti di questa ormai asfissiante delusione, dove i rantoli delle nostre amarezze, sono ormai l’unico pane che sappiamo masticare, consumati dalla carie  dei nostri sogni spenti, delle nostre speranze andate a vuoto, delle nostre  sofferenze che hanno spezzato in due la nostra spina dorsale!!!
Come vorrei che questo fuoco toccasse il gelido del cuore collassato della nostra gente?
… noi spenti non solo dall’emigrazione ma anche dalle nostre impenetrabili chiusure, dalle nostre mani atrofizzate, dai nostri binocoli messi a fuoco per puntare la preda e diffamarla nei canali multimediali delle nostre paure!!!
Ci avviciniamo e camminiamo con voi!!!




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Con Don Tonino Bello Auguri di un Natale scomodo!!!

Aperti gli occhi, come a Emmaus vedere, non più il fragile bimbo posto in un presepe vivente o in una fredda capanna, no, ma sentirlo vibrare e bruciare in te!!!
UN ANGELO DEL SIGNORE SI PRESENTO A LORO
E LA GLORIA DEL SIGNORE LI AVVOLSE DI LUCE!!!
Dietro le luci artificiali dei nostri giorni, quelle che scintillano nei balconi delle nostre delusioni, si nasconde il dramma di un buio incolmabile.
Appena terminata l’energia di momenti fugaci, che ci sfiorano come un lampo, ritorna senza pietà  colmare le nostre confusioni, le nostre tristezze, le nostre disperazioni, le nostre scelte sbagliate senza ritorno, i nostri drammi esistenziali, che oltre a portarceli dietro, li rigeneriamo in chi ci sta attorno e in chi abbiamo generato…
e il buio incolmabile ci spegne e ci fa a sua volta diventare raggio della sua essenza.

In questo scenario una voce dal cielo corre discese e discende:
    Vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. (Lc 2,9)
...voce che oltre passa ogni tenebra, voce che ti raggiunge e mi raggiunge, che fa ardere i cuori (Lc 24,32) di chi però l’’accoglie e senza remore si arrende… mentre inizia una notte di Luce!!! … non artificiale
“Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo”(Ct 8,7).
                                                                                  ...anche nei drammi più assurdi della vita risplende!!!...
 


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