BUONA PASQUA!!! Ecco IO faccio nuove tutte le cose!!!
...videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca!!! Mt 16, 5
In un mondo sempre più artificiale il sottile limite della realtà ci sfugge giorno dopo giorno nel dramma di un terrorismo, in mano ai banchieri, illusi di aver eliminato Dio dalla terra che, con le mitragliatrici puntate, attraverso una comunicazione prepotente, manipolano le coscienze, impongono stili di vita, di pensiero: corrompendo tutto e tutti colpiscono senza pietà chi osa dire il contrario.
Anche se con sistemi obsoleti, a Gerusalemme, quel mattino di 2024 anni fa - con qualche errore di calcolo - le cose non è che funzionavano diversamente e sulla cronaca di Gerusalemme difatti le stesse conclusioni: il giusto è stato eliminato, il novax è stato azzittito, chi ha osato mettere mano sulla narrativa comune è stato ricattato e qualcuno anche sospeso a divinis. Il fuggi fuggi per i sopravvissuti, come Pietro, ha garantito alla propria pelle la suola antigraffio, pazienza per Giuda che accortosi troppo tardi si è unito a tutte le vittime di questo sistema che dopo averli usati, mettendoli seduti tranquilli sul divano e con il ricatto infame di una vaccinazione, con un bel reddito di cittadinanza ed un boccale pieno di benessere e vita facile spensierati , possono togliersi di mezzo, tanto non servono più.
Lo scenario di questa notte non cambia anche quest’anno!!! Tutti devono sapere che Israele sta combattendo contro il terrorismo, l’Ucraina si sta battendo per la democrazia, e Assange che ha visto quello che non è permesso sapere, per il nostro bene, è giusto che se ne stia in una prigione disumana, malato e ridotto peggio di un cadavere - una bella lezione per chi ancora non ha capito, - e noi soddisfatti dei nostri like ci godiamo le scene della cattura di Messina Denaro, che nei film le scene sembrano più reali; le banali trasmissioni di gossip con la simpaticissima Caterina Balivo. Bevuto così il sonnifero somministrato, dormiamo sonni tranquilli mentre più nulla ci tocca, dondolati con la testa tra le nuvole, con un telefonino incollato in mano, passando dal gabinetto ad una cena tra amici; dalla penisola delle nostre cucine, in quanto il tavolo per sederci assieme non serve più, al banco di una chiesa; dalle posture perfette di una laurea a quelle smorfiose delle nostre storie… impassibili ed infelici assieme!!!
Alle 5 di questo mattino “Noi” però osiamo imperterriti cantare ancora, folli per un potere che ride di noi, alieni per una società ormai omologata, spiritati per un popolo che si illude credente perso nel teatro affascinante di scoppiettii di luce e pietre che si rotolano e riunendo il sinedrio, ci guarda scandalizzato con questi tre Ceri in mano, e quelli con i filatteri e le frange allungate si stanno da tempo stracciando le vesti.
E Colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose".
E soggiunse: "Scrivi, perché queste parole sono certe e vere" (Ap 21,5).
Corriamo come le donne, consapevoli di non essere creduti da nessuno e per molti ubriachi.
Disposti a tutto cantiamo, Lui “l'Alfa e l'Omèga, il Principio e la Fine”, per bere assetati gratuitamente “alla fonte dell'acqua della vita (Ap 21,6).” Di questo vino nuovo che non versiamo in otri vecchi che si spaccano marciti da tanta prostituzione e vestiti di Lui non rattoppiamo più un rito che non ha più passione e fede (Mc2,21-22).
Riversati nella sua Vita risorta, con questi otri nuovi di un cuore che scoppia di fede ci ammantiamo della veste nuova che sul Tabor “divenne splendente, bianchissima: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche (Mc9,3), ricamata con i segni di quelli che credono Mc 16,15-20!!!
“Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore.
Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti
e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi.
Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono
a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli" (Lc 10,18-20).
NEL MIO NOME SCACCERANNO DEMÒNI!!! (Mc 16,15-20).
A te allora che non hai più nulla da cantare che porti le catene di tanti errori, di tanti fallimenti, per un matrimonio costruito sulla passione che ti ha accecato il cuore e con l’inganno di un cemento falso, senza forza e scaduto, hai costruito una convivenza credendo che dopo l’uso saresti potuto tornare indietro, non considerando che ti avresti portato anche i mille problemi e tanti debiti, vagando di cuore in cuore sempre insaziato e seminando figli colpiti da una lebbra che li marcisce già nel grembo di una generazione che non li vuole e li consuma:
"Perché cerchi tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto”. (Lc 24 ,5-6).
NEL MIO NOME PARLERANNO LINGUE NUOVE!!! (Mc 16,15-20).
A te che nelle righe storte della tua vita la narrazione si scrive con i vocaboli lamentosi dove l’ansia, la depressione, la cattiveria del cuore, la delusione degli amici, la ricchezza insaziabile, il potere folle di dominare e mettere tutti sotto i tuoi piedi, sono il linguaggio amaro e velenoso che si incide nei giorni che si consumano e ti consumano:
Perché non provi ad ascoltare la sua Parola perché possa ardere il tuo cuore? (Lc 24 ,32).
NEL MIO NOME PRENDERANNO IN MANO I SERPENTI!!! (Mc 16,15-20).
A te che nelle mani ti trovi solo un pugno di mosche illuso di arrivare in cima per un’ebrezza di corona di alloro intorno alla testa, per dei muscoli scolpiti ma con il cuore a pezzi, per l’ultimo iPhone e il vuoto immenso delle tue crisi esistenziali, in mano a politici che ti tengono incatenati ai loro piedi per una manciata di pane, e a degli amici per un ora di relax, ipnotizzato da scribi e farisei di turno che promettendoti il paradiso ti hanno svuotato la borsa:
Perché non provi a mettere il tuo dito sulle sue piaghe
per non essere più incredulo ma credente? (Gv 20,27).
NEL MIO NOME SE BERRANNO QUALCHE VELENO, NON RECHERÀ LORO DANNO!!! (Mc 16,15-20).
A Te che avvelenato ti illudi che cambiando e manipolando il tuo corpo trovi la tua identità, profitto di un commercio che togliendo e mettendo ti svuota dentro per poi ridurti ad uno straccio in serie ripetuta, senza più nessun volto, senza più quella tua unicità che, nell’armonia di essere uomo e donna vive la meraviglia di una creazione che sperimenti non quando la consumi, la preservi o peggio la modifichi, ma quando diventi parte della sua forza vitale che è dono:
Perché sfuggi a quella domanda: “Mi ami tu? Pasci i miei agnelli!”? (Gv 21,15).
IMPORRANNO LE MANI AI MALATI E QUESTI GUARIRANNO!!! (Mc 16,15-20).
A Te infine, le cui ferite profonde portano il dramma di un cancro che oltre a logorarti il corpo logora il midollo della tua dignità, cavia di un mondo capitalista che ti vuole malato, che nella sua agenda ha decretato che siamo molti, che nelle nuove costituzioni ha scritto il diritto all’aborto, e il prossimo all’eutanasia. A te che ti ostini a non aprire gli occhi e liberarti da questi che ti fanno male, infatti non è difficile comprendere che quando non produci più per loro sei un costo e la tua ostinazione a vivere uno spreco:
Perché piangi? Chi cerchi? (Gv 20,15).
Auguri non per una Pasqua dove sono i raggi delle tenebre ad animare i vecchi riti di auguri senza note e di uova sterili, dove il gusto amaro di tante scelte sbagliate si nasconde oltre il sottile velo di confezioni artificiali dove, tolta la carta e spaccato l’uovo, la sorpresa amara del nulla…
Auguri per un’”AURORA DI LUCE” per correre veloce con Giovanni spinti dal vento gagliardo della Pentecoste dinanzi alla quale fare fuggire i demoni che si aggirano attorno al sepolcro vuoto, spietati e affamati di morte, e tra lingue di gioia, smascherare i loro sistemi messi in piedi come castelli di sabbia, e i loro veleni, sieri che ci vogliono inoculare per il nostro bene.
“A quanti l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue,
né da volere di carne, né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati” (Gv 1,12-13).
Castanea 20 Marzo 2024 P Mario Salvatore Oliva
Anche se con sistemi obsoleti, a Gerusalemme, quel mattino di 2024 anni fa - con qualche errore di calcolo - le cose non è che funzionavano diversamente e sulla cronaca di Gerusalemme difatti le stesse conclusioni: il giusto è stato eliminato, il novax è stato azzittito, chi ha osato mettere mano sulla narrativa comune è stato ricattato e qualcuno anche sospeso a divinis. Il fuggi fuggi per i sopravvissuti, come Pietro, ha garantito alla propria pelle la suola antigraffio, pazienza per Giuda che accortosi troppo tardi si è unito a tutte le vittime di questo sistema che dopo averli usati, mettendoli seduti tranquilli sul divano e con il ricatto infame di una vaccinazione, con un bel reddito di cittadinanza ed un boccale pieno di benessere e vita facile spensierati , possono togliersi di mezzo, tanto non servono più.
Lo scenario di questa notte non cambia anche quest’anno!!! Tutti devono sapere che Israele sta combattendo contro il terrorismo, l’Ucraina si sta battendo per la democrazia, e Assange che ha visto quello che non è permesso sapere, per il nostro bene, è giusto che se ne stia in una prigione disumana, malato e ridotto peggio di un cadavere - una bella lezione per chi ancora non ha capito, - e noi soddisfatti dei nostri like ci godiamo le scene della cattura di Messina Denaro, che nei film le scene sembrano più reali; le banali trasmissioni di gossip con la simpaticissima Caterina Balivo. Bevuto così il sonnifero somministrato, dormiamo sonni tranquilli mentre più nulla ci tocca, dondolati con la testa tra le nuvole, con un telefonino incollato in mano, passando dal gabinetto ad una cena tra amici; dalla penisola delle nostre cucine, in quanto il tavolo per sederci assieme non serve più, al banco di una chiesa; dalle posture perfette di una laurea a quelle smorfiose delle nostre storie… impassibili ed infelici assieme!!!
Alle 5 di questo mattino “Noi” però osiamo imperterriti cantare ancora, folli per un potere che ride di noi, alieni per una società ormai omologata, spiritati per un popolo che si illude credente perso nel teatro affascinante di scoppiettii di luce e pietre che si rotolano e riunendo il sinedrio, ci guarda scandalizzato con questi tre Ceri in mano, e quelli con i filatteri e le frange allungate si stanno da tempo stracciando le vesti.
E Colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose".
E soggiunse: "Scrivi, perché queste parole sono certe e vere" (Ap 21,5).
Corriamo come le donne, consapevoli di non essere creduti da nessuno e per molti ubriachi.
Disposti a tutto cantiamo, Lui “l'Alfa e l'Omèga, il Principio e la Fine”, per bere assetati gratuitamente “alla fonte dell'acqua della vita (Ap 21,6).” Di questo vino nuovo che non versiamo in otri vecchi che si spaccano marciti da tanta prostituzione e vestiti di Lui non rattoppiamo più un rito che non ha più passione e fede (Mc2,21-22).
Riversati nella sua Vita risorta, con questi otri nuovi di un cuore che scoppia di fede ci ammantiamo della veste nuova che sul Tabor “divenne splendente, bianchissima: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche (Mc9,3), ricamata con i segni di quelli che credono Mc 16,15-20!!!
“Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore.
Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti
e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi.
Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono
a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli" (Lc 10,18-20).
NEL MIO NOME SCACCERANNO DEMÒNI!!! (Mc 16,15-20).
A te allora che non hai più nulla da cantare che porti le catene di tanti errori, di tanti fallimenti, per un matrimonio costruito sulla passione che ti ha accecato il cuore e con l’inganno di un cemento falso, senza forza e scaduto, hai costruito una convivenza credendo che dopo l’uso saresti potuto tornare indietro, non considerando che ti avresti portato anche i mille problemi e tanti debiti, vagando di cuore in cuore sempre insaziato e seminando figli colpiti da una lebbra che li marcisce già nel grembo di una generazione che non li vuole e li consuma:
"Perché cerchi tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto”. (Lc 24 ,5-6).
NEL MIO NOME PARLERANNO LINGUE NUOVE!!! (Mc 16,15-20).
A te che nelle righe storte della tua vita la narrazione si scrive con i vocaboli lamentosi dove l’ansia, la depressione, la cattiveria del cuore, la delusione degli amici, la ricchezza insaziabile, il potere folle di dominare e mettere tutti sotto i tuoi piedi, sono il linguaggio amaro e velenoso che si incide nei giorni che si consumano e ti consumano:
Perché non provi ad ascoltare la sua Parola perché possa ardere il tuo cuore? (Lc 24 ,32).
NEL MIO NOME PRENDERANNO IN MANO I SERPENTI!!! (Mc 16,15-20).
A te che nelle mani ti trovi solo un pugno di mosche illuso di arrivare in cima per un’ebrezza di corona di alloro intorno alla testa, per dei muscoli scolpiti ma con il cuore a pezzi, per l’ultimo iPhone e il vuoto immenso delle tue crisi esistenziali, in mano a politici che ti tengono incatenati ai loro piedi per una manciata di pane, e a degli amici per un ora di relax, ipnotizzato da scribi e farisei di turno che promettendoti il paradiso ti hanno svuotato la borsa:
Perché non provi a mettere il tuo dito sulle sue piaghe
per non essere più incredulo ma credente? (Gv 20,27).
NEL MIO NOME SE BERRANNO QUALCHE VELENO, NON RECHERÀ LORO DANNO!!! (Mc 16,15-20).
A Te che avvelenato ti illudi che cambiando e manipolando il tuo corpo trovi la tua identità, profitto di un commercio che togliendo e mettendo ti svuota dentro per poi ridurti ad uno straccio in serie ripetuta, senza più nessun volto, senza più quella tua unicità che, nell’armonia di essere uomo e donna vive la meraviglia di una creazione che sperimenti non quando la consumi, la preservi o peggio la modifichi, ma quando diventi parte della sua forza vitale che è dono:
Perché sfuggi a quella domanda: “Mi ami tu? Pasci i miei agnelli!”? (Gv 21,15).
IMPORRANNO LE MANI AI MALATI E QUESTI GUARIRANNO!!! (Mc 16,15-20).
A Te infine, le cui ferite profonde portano il dramma di un cancro che oltre a logorarti il corpo logora il midollo della tua dignità, cavia di un mondo capitalista che ti vuole malato, che nella sua agenda ha decretato che siamo molti, che nelle nuove costituzioni ha scritto il diritto all’aborto, e il prossimo all’eutanasia. A te che ti ostini a non aprire gli occhi e liberarti da questi che ti fanno male, infatti non è difficile comprendere che quando non produci più per loro sei un costo e la tua ostinazione a vivere uno spreco:
Perché piangi? Chi cerchi? (Gv 20,15).
Auguri non per una Pasqua dove sono i raggi delle tenebre ad animare i vecchi riti di auguri senza note e di uova sterili, dove il gusto amaro di tante scelte sbagliate si nasconde oltre il sottile velo di confezioni artificiali dove, tolta la carta e spaccato l’uovo, la sorpresa amara del nulla…
Auguri per un’”AURORA DI LUCE” per correre veloce con Giovanni spinti dal vento gagliardo della Pentecoste dinanzi alla quale fare fuggire i demoni che si aggirano attorno al sepolcro vuoto, spietati e affamati di morte, e tra lingue di gioia, smascherare i loro sistemi messi in piedi come castelli di sabbia, e i loro veleni, sieri che ci vogliono inoculare per il nostro bene.
“A quanti l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue,
né da volere di carne, né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati” (Gv 1,12-13).
Castanea 20 Marzo 2024 P Mario Salvatore Oliva
QUARESIMA buon allenamento!!!
...gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce!!! Rm 13, 11-12
In questi orizzonti scuri che si dilatano sul mondo, solo un raggio di luce può spiazzare il filtro tenebroso che acceca la speranza, che annienta la voglia di procedere, che toglie anima alla tenacità di chi non vuol cedere ai ricatti di un potere folle.
Il fascino dell'artificiale, l'illusione dell'immagine, il green di un nero profondo e l'inquinamento generato nelle camere oscure dove si scrivono le agende, deve fare i conti con questa Luce che brilla.
“Consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno,
perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando
diventammo credenti.
La notte è avanzata, il giorno è vicino.
Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo
le armi della luce” (Rom 13, 11-12).
Don Tonino Bello in quella lampara, che luccica lontano nell’infinito mare del porto di Tricase, la vede e la indica a noi per portarci nei confini di questo orizzonte, dove non è quello che ci circonda ma piuttosto quello che ci attende che accende la gioia e da forza alla nostra beata testardaggine, quella di non mollare a nessun costo, di non lasciarci coinvolgere, dritti per la nostra strada senza mai mollare.
- "Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso
e pietoso, lento all'ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male" (Gl 2,13).
...in questo tempo che precede la nostra Pasqua trova spesso più eco il lamento di pianti artificiali che accompagnano le vie crucis, le dispense vuote che fanno solo bene alla nostra dieta, il ritmo folcloristico di tanti ritualismi, dove di positivo c’è solo un turismo religioso che, in questa crisi che avanza, non è niente male per dare qualche spicciolo alle nostre sacrestie. Tutto questo, avvolto dall’amara considerazione di una desertificazione del nostro essere umani: barette dove le scene del dolore all’urto, contro i cementi armati che hanno avvolto i nostri cuori, balzano di scena in scena e assuefatti dal bombardamento mediatico, mentre lo spettacolo del dolore alza l’asticella dell’indice degli ascolti, tra spettatori gratificati e gratificanti, e crea soddisfacenti clienti al sistema e profitto ai grandi incassatori mondiali: l'orrore, il pianto, la scena più orribile, soddisfa i nostri sguardi tra una pizza e un caffè, finché però tutto ciò non riguardi la nostra esistenza.
-"Rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l'armatura di Dio
per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne
e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso,
contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Prendete dunque l'armatura di Dio, perché
possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi
dopo aver superato tutte le prove" (Ef 6,10-13).
...forse non ce ne siamo accorti ma è da tempo che è iniziata la Quaresima, da quel mattino di Pentecoste: non dimentichiamo ma contro di noi ci sono i colpi di coda del drago antico che, "se ne andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù" (Ap 12,17).
Questi colpi di coda raggiungono i corridoi dei nostri sistemi ecclesiali, dei nostri auditorium, lì dove sfoggiamo le nostre teologie, i nostri documenti, non più indicatori della strada stretta, piuttosto stoffe grezze su un vestito vecchio di compromessi, e vino nuovo dell’Eucarestia negli otri vecchi dove fermentano le nostre schiavitù e i nostri piedi legati ad un sistema infame che ci governa.
Che tragedia!!! I riti della Quaresima infondo, dobbiamo ammetterlo, anche quest'anno saranno un successo: i preti li abbiamo rimpiazzati con qualche tocco di colore che ci hanno garantito che non ci faranno mancare nulla. Le messe, d'altronde, con i sistemi multimediali di ultima generazione, con il marchio “apple”, possono anche essere seguite accomodati sul divano tra un drink ed un caffè, e perché no, con un cellulare in mano, con un occhio alle storie e ai tiktok che misteriosamente ci tengono cementati 40, 365 giorni, e quest'anno un bel regalo, 366. Nulla per cui preoccuparci, l'azienda funziona, e va avanti, e se anche con qualche spicciolo in meno, tutto è assicurato. Nel frattempo i terremoti che irrompono sulle nostre famiglie aumentano; i fallimenti si contano a bizzeffe; la solitudine devastante, peggio di una pandemia dilaga; la tristezza a tinte scure firma il nostro unico abito da sera, da mattina e da mezzogiorno, lavato a secco dai nostri occhi che, per quante lacrime gettate, hanno prosciugato le riserve: spenti, demotivati, consumati da una monotonia sterile, insoddisfatti, lamentosi, cattivi, invidiosi, gelosi, in cerca di potere, di soldi, di likes, e per concludere la cornice, la voglia di farla finita.
La melma della spazzatura nei bidoni della nostra indifferenziata e più sopportabile dell'odore nauseante che abbiamo accumulato: i serpenti in questo habitat preferito ci schiacciano; le loro parole ci posseggono; i loro denti affilati afferrano le nostre mani; i loro veleni uccidono le nostre scelte scaraventandoci per terra dopo il decollo; il cancro metastatico delle loro cellule invade quello che di poco sopravvive (Mc 16,15-18).
La vera misericordia non sta da tutte e due i lati della Croce, ci stiamo molto confondendo: guardando dal versante giusto troveremo proprio Lui, quello che dopo aver rubato per tutta la vita ci ha visto chiaro, tanto da essere definito buon ladrone!!! Non credo che ci è arrivato subito, chissà quanta quaresima, chissà quante salite impervie, chissà quanti deserti! …non così per chi fermo dall'altra parte vede solo il dio di turno che “deve” toglierti dai guai in nome della misericordia, ma quale???
Dal lato giusto!!!
- In uno “i segni del potere” (Don Tonino Bello): "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!" (Lc 23,39) …chi può affermare il contrario che questa non è la misericordia che tutti vorremmo? La sua etimologia sta li nell’Eden nel risultato finale di essersi trovati nudi e in cerca di foglie di fico (Gn 3).
- Dall’altro “il potere dei segni” (Don Tonino Bello): "Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno" (Lc 23,42) …l’unica misericordia dove la pietà del cuore di Dio ci riveste di cielo: la vera Pasqua!!!
...che non è la rianimazione di un morto che se l’è scampata, ma la vita nuova:
- di chi libero ha disteso le ali e vola in questa notte e non ha paura dei morsi dei serpenti!;
- di chi corre come Giovanni, allenato nella corsa, supera anche Pietro,
entra nel sepolcro vede e crede (Gv 20, 4-8) mentre la “Parola” si compie,
"lo Spirito e la sposa dicono: "Vieni!". E chi ascolta, ripeta: "Vieni!"
Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda gratuitamente l'acqua della vita" (Ap 22,17);
- di chi sale oltre la coltre del superficiale e non si beve il veleno della narrazione comune,
allenato pensa con la sua testa e non si contamina con la scena di questo mondo;
- di chi si è fatto un corso di navigazione per sfruttare i venti contrari e prenderli con le mani,
per giungere all'altra riva, grazie proprio a loro;
- di chi ha imparato a stringere i denti, a toccare con mano le ferite
e fare uscire da essi raggi di luce, come ha fatto la nostra splendida Orietta .
Buon allenamento a tutti per una Quaresima
tempo Pasquale nella notte di questo mondo!!!
Porto di Tricase 26 Gennaio 2024
P Mario Salvatore Oliva
Il fascino dell'artificiale, l'illusione dell'immagine, il green di un nero profondo e l'inquinamento generato nelle camere oscure dove si scrivono le agende, deve fare i conti con questa Luce che brilla.
“Consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno,
perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando
diventammo credenti.
La notte è avanzata, il giorno è vicino.
Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo
le armi della luce” (Rom 13, 11-12).
Don Tonino Bello in quella lampara, che luccica lontano nell’infinito mare del porto di Tricase, la vede e la indica a noi per portarci nei confini di questo orizzonte, dove non è quello che ci circonda ma piuttosto quello che ci attende che accende la gioia e da forza alla nostra beata testardaggine, quella di non mollare a nessun costo, di non lasciarci coinvolgere, dritti per la nostra strada senza mai mollare.
- "Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso
e pietoso, lento all'ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male" (Gl 2,13).
...in questo tempo che precede la nostra Pasqua trova spesso più eco il lamento di pianti artificiali che accompagnano le vie crucis, le dispense vuote che fanno solo bene alla nostra dieta, il ritmo folcloristico di tanti ritualismi, dove di positivo c’è solo un turismo religioso che, in questa crisi che avanza, non è niente male per dare qualche spicciolo alle nostre sacrestie. Tutto questo, avvolto dall’amara considerazione di una desertificazione del nostro essere umani: barette dove le scene del dolore all’urto, contro i cementi armati che hanno avvolto i nostri cuori, balzano di scena in scena e assuefatti dal bombardamento mediatico, mentre lo spettacolo del dolore alza l’asticella dell’indice degli ascolti, tra spettatori gratificati e gratificanti, e crea soddisfacenti clienti al sistema e profitto ai grandi incassatori mondiali: l'orrore, il pianto, la scena più orribile, soddisfa i nostri sguardi tra una pizza e un caffè, finché però tutto ciò non riguardi la nostra esistenza.
-"Rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l'armatura di Dio
per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne
e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso,
contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Prendete dunque l'armatura di Dio, perché
possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi
dopo aver superato tutte le prove" (Ef 6,10-13).
...forse non ce ne siamo accorti ma è da tempo che è iniziata la Quaresima, da quel mattino di Pentecoste: non dimentichiamo ma contro di noi ci sono i colpi di coda del drago antico che, "se ne andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù" (Ap 12,17).
Questi colpi di coda raggiungono i corridoi dei nostri sistemi ecclesiali, dei nostri auditorium, lì dove sfoggiamo le nostre teologie, i nostri documenti, non più indicatori della strada stretta, piuttosto stoffe grezze su un vestito vecchio di compromessi, e vino nuovo dell’Eucarestia negli otri vecchi dove fermentano le nostre schiavitù e i nostri piedi legati ad un sistema infame che ci governa.
Che tragedia!!! I riti della Quaresima infondo, dobbiamo ammetterlo, anche quest'anno saranno un successo: i preti li abbiamo rimpiazzati con qualche tocco di colore che ci hanno garantito che non ci faranno mancare nulla. Le messe, d'altronde, con i sistemi multimediali di ultima generazione, con il marchio “apple”, possono anche essere seguite accomodati sul divano tra un drink ed un caffè, e perché no, con un cellulare in mano, con un occhio alle storie e ai tiktok che misteriosamente ci tengono cementati 40, 365 giorni, e quest'anno un bel regalo, 366. Nulla per cui preoccuparci, l'azienda funziona, e va avanti, e se anche con qualche spicciolo in meno, tutto è assicurato. Nel frattempo i terremoti che irrompono sulle nostre famiglie aumentano; i fallimenti si contano a bizzeffe; la solitudine devastante, peggio di una pandemia dilaga; la tristezza a tinte scure firma il nostro unico abito da sera, da mattina e da mezzogiorno, lavato a secco dai nostri occhi che, per quante lacrime gettate, hanno prosciugato le riserve: spenti, demotivati, consumati da una monotonia sterile, insoddisfatti, lamentosi, cattivi, invidiosi, gelosi, in cerca di potere, di soldi, di likes, e per concludere la cornice, la voglia di farla finita.
La melma della spazzatura nei bidoni della nostra indifferenziata e più sopportabile dell'odore nauseante che abbiamo accumulato: i serpenti in questo habitat preferito ci schiacciano; le loro parole ci posseggono; i loro denti affilati afferrano le nostre mani; i loro veleni uccidono le nostre scelte scaraventandoci per terra dopo il decollo; il cancro metastatico delle loro cellule invade quello che di poco sopravvive (Mc 16,15-18).
La vera misericordia non sta da tutte e due i lati della Croce, ci stiamo molto confondendo: guardando dal versante giusto troveremo proprio Lui, quello che dopo aver rubato per tutta la vita ci ha visto chiaro, tanto da essere definito buon ladrone!!! Non credo che ci è arrivato subito, chissà quanta quaresima, chissà quante salite impervie, chissà quanti deserti! …non così per chi fermo dall'altra parte vede solo il dio di turno che “deve” toglierti dai guai in nome della misericordia, ma quale???
Dal lato giusto!!!
- In uno “i segni del potere” (Don Tonino Bello): "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!" (Lc 23,39) …chi può affermare il contrario che questa non è la misericordia che tutti vorremmo? La sua etimologia sta li nell’Eden nel risultato finale di essersi trovati nudi e in cerca di foglie di fico (Gn 3).
- Dall’altro “il potere dei segni” (Don Tonino Bello): "Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno" (Lc 23,42) …l’unica misericordia dove la pietà del cuore di Dio ci riveste di cielo: la vera Pasqua!!!
...che non è la rianimazione di un morto che se l’è scampata, ma la vita nuova:
- di chi libero ha disteso le ali e vola in questa notte e non ha paura dei morsi dei serpenti!;
- di chi corre come Giovanni, allenato nella corsa, supera anche Pietro,
entra nel sepolcro vede e crede (Gv 20, 4-8) mentre la “Parola” si compie,
"lo Spirito e la sposa dicono: "Vieni!". E chi ascolta, ripeta: "Vieni!"
Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda gratuitamente l'acqua della vita" (Ap 22,17);
- di chi sale oltre la coltre del superficiale e non si beve il veleno della narrazione comune,
allenato pensa con la sua testa e non si contamina con la scena di questo mondo;
- di chi si è fatto un corso di navigazione per sfruttare i venti contrari e prenderli con le mani,
per giungere all'altra riva, grazie proprio a loro;
- di chi ha imparato a stringere i denti, a toccare con mano le ferite
e fare uscire da essi raggi di luce, come ha fatto la nostra splendida Orietta .
Buon allenamento a tutti per una Quaresima
tempo Pasquale nella notte di questo mondo!!!
Porto di Tricase 26 Gennaio 2024
P Mario Salvatore Oliva
BUON ANNIVERSARIO di MATRIMONIO!!!
Per loro è SEGNO di perdizione, per voi invece di salvezza Fil 1,28
Precipitati dentro un abisso di confusione:
camminiamo a tentoni, muovendoci senza meta; costruendo su montagne di sabbie, senza fondamenti;
spinti da emozioni dalle ore contate, lasciando il passo a mutui pesanti da sostenere, a diari pronti ad essere riempiti
da cronache di fallimenti e di grandi tragedie!!!
Gasati da questa inclusione non manca nulla in questo pentolone
anche il nauseante tanfo di ciò che è in putrefazione che spacca gli otri (Mc 2,22).
A chi dobbiamo più parlare se le famiglie rivestite del Sacramento del matrimonio
si sono adagiate dentro queste tenebre, dove le scelte dei loro figli,
un tempo drammi inconcepibili, sono accolti da un clima di festa e di applausi?
A chi dobbiamo più indicare qualcosa di veramente immenso,
se avvolti dallo sfarzo e dal mondo dell’immagine,
allunghiamo il velo bianco, senza conoscere la castità del cuore e la fecondità dello Spirito?
A chi dobbiamo rivolgere quest’annuncio se nulla c’è più di cristiano nelle nostre educazioni
nè quello alla vita ecclesiale, nè ai valori cristiani?
A tentoni, a via di ricatti fallimentari consegniamo sacramenti
che sono cadaveri senza spirito e ne anima, a quanti seduti in quei banchi,
con la pesantezza del cuore e noi con il telefonino che suona!!!
Eppure ci sono ancora, come astri che brillano, come stelle comete
che passano di tanto in tanto ad indicare dov’è il Verbo che si è fatto carne!!!
Pochi, ma riflesso di una luce immensa. Non sotto i riflettori dei nostri media, pietre angolari scartate dai nostri social, “pietra d’inciampo divenuta la pietra d’angolo” (Mc 12,10). Non contano nulla ma conta la loro gioia, la loro serenità, il loro generare senza limiti, in una libertà non condizionata, liberi da ogni preoccupazione, immersi nell’essenziale, tanto da essere ritenuti folli e irresponsabili:
brillano non in un domani di terrore, ma di un futuro gravido di vita!!!
SONO QUELLI RIVESTITI DEI SEGNI DI QUELLI CHE CREDONO (Mc 16,15-20):
- Scacciano i demoni: quelli della preoccupazione. Per questi non è tutto il denaro!!! Le sfide della vita non sono un ostacolo: nulla può impoverire la ricchezza dell’animo che crea e genera. Sotto i loro piedi, messo a tacere e annientato, è l’idolo del consumismo frenato che detta regole e impone uno stile di vita diventato assoluto. Il loro pensiero non si scrive sui fogli neri di come mai faremo, ma piuttosto in quelli di un cielo pulito dove vive una certezza scritta a caratteri cubitali: “Calpesterai leoni e vipere, schiaccerai leoncelli e draghi. Lo libererò, perché a me si è legato, lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome” (Sal90, 13-14).
- Parlano lingue nuove: dove i verbi non sono al passato e troncati dal futuro ma coniugati dentro un linguaggio presente che dona, vive. Perfezione di una vita che si consuma vera e non multimediale. Più che cercare una benedizione sono loro ad esserlo, più che ostentare immagini sui sociali alla ricerca di like, sono casa viva: dove il calore del disordine ed il consumarsi delle cose, le mani sporche di chi lavora il campo, le rughe di chi invecchia, solcate dalla fatica, il calzino riparato mille e mille volte, sono la garanzia di autenticità che apre il futuro ed espande la luce. Per loro non c’è posto nell’alloggio (Lc7,2), non certo trovano spazio in questo mondo che uccide il futuro e semina il buio in nome della democrazia, della libertà e di una falsa misericordia, che riscrive la perfezione sulle righe della morte decidendo chi, e chi non deve starci: povere anime innocenti abortite e poi usate nei laboratori; ammalati che sono un costo alla sanità che, come un alto valore di civiltà, devono abbracciare l’eutanasia; tutto per il nostro bene.
- Prendono in mano i serpenti: realizzando scuole parentali, togliendo dalle mani di poveri innocenti, questi mostriciattoli di cellulari che li deformano. Sanno fare scelte forti, non per creare un mondo a parte, ma per imparare ad attraversare le foreste, non cadono in facili trappole in cambio di privilegi e lascia passare, non indossando mascherine per non contaminarsi, ma piuttosto prendono in mano le sfide con coraggio. In loro vibra la “Parola” che li rende capaci di ciò che è impossibile: “sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all'abbondanza e all'indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza” (Fil 4,12-13). Sotterrare il talento per paura difatti è una tragedia: “il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti" (Mt 25,30).
- Bevono i veleni di questo mondo e non muoiono: non si diventa immuni con un vaccino, non si diventa immuni con una crema antietà, l’immunità di gregge è quella che molti si sono bevuti tutta di un fiato, due, tre e anche quattro volte e lo fanno ancora, e sono continuamente malati. L’immunità dei figli rivestiti dello Spirito e unti dell’olio della grazia non temono le malattie, non temono la morte, non temono la povertà, non temono, la fame. “In tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rm8,37). Non sono li a proteggere i figli, ad incappucciarli davanti ad un raffreddore, a sostituirli davanti ad ogni ostacolo: coloro che impediscono la sfida gettano veleno sui passi della vita, acido sul germe che cresce. Quelli che noi invece consideriamo disumani, sono coloro che insegnano a spiccare il volo dove il vento contrario è una grande opportunità per spingerli oltre: nel dissenso di questi due anni una palestra sulla spina dorsale, pronti per le sfide che li attendono.
- Impongono le mani e ci guariscono: non sono gli abbracci perfetti che vediamo su facebook, né i cuoricini che danzano su instagram, questi spariscono dopo il botto, sono infatti “fake news” dove ci caschiamo attratti da un romanticismo insapore e inodore.
Ci sono invece storie vere che bisogna cercare, sono vite che fanno bene al cuore, sono nomi scritti nel libro della Vita: “Chi non risultò scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco” (Ap 20, 15).
Sono stelle che brillano, come GREGORIO E GRAZIA LAGANÀ che sperimentando l’infinito e disumano dolore di Mirko, un ragazzo di due metri, con una carriera da nuotatore da fare i brividi, stroncato a 17 anni da un incidente stradale che gli ha tolto la vita. Loro non hanno smesso di generare vita, anzi da questa storia orribile, da questa ferita insanabile, o meglio, da questo chicco di grano prezioso che muore è nata l’Associazione "Mirko Piskeo" dove, nella Parrocchia di San Nicolò di Bari in Ganzirri prestano il loro servizio a giovani ragazzi e adulti con disabilità fisica, favorendone l'inserimento e la socializzazione e offrendo loro la possibilità di conoscere e vivere esperienze di laboratori creativi mirate all'acquisizione di metodologie. GREGORIO E GRAZIA che esplodono di Vita e di Fede si fanno promotori di proposte nuove per permettere loro di migliorare la propria qualità di vita, rendendo gradevole la loro quotidianità, troppo penalizzata da strutture sociali inadeguate.
Ed ora che giunto il vostro Anniversario non posso augurarvi messaggi sterili di uno spumante che per l’occasione, persino dolce e freddo esplode di festa? Non posso augurarvi fortuna affinchè il tempo che vi resta, sia pieno di sorprese, di quelle che piacciono a voi?
Forse vi do un pò di dispiacere se non sento per voi questi sentimenti. Molti di voi non siete mai venuti, e chissà se verrete quest’anno? La mentalità di questo secolo non trova eco nella mia Fede, nè queste coppie scoppiate da un gender sterile, che va di moda, ma dove, tolte le bende di una confusione di genere, non c’è un identità che si svela, ma piuttosto il dramma di famiglie che, fuori da ogni genere, sono un autentico e inconfutabile fallimento di questa società eunuca resa dagli uomini (Mt19,10-12). Non mi convince nessuna benedizione e non ne darò mai, poiché Dio non può benedire ciò che è stoltezza davanti alla creazione, piuttosto indicarvi “la porta stretta e la via angusta che porta alla vita, e pochi sono quelli che la trovano” (Mt 7, 13-14): per tutti è accessibile, per chi perfino ha raggiunto il fondo delle proprie scelte e decide di volgersi verso la luce.
Prendo allora per voi, una preghiera, del grande Don Tonino, forse ci nauseano queste parole, ma possono darci uno squarcio di cielo su queste tante nostre famiglie ormai spente. Sono una bella dioincidenza, che mentre le sto scrivendo per voi, mi è giunta la notizia gioiosa della sua imminente Beatificazione.
“Santa Maria, donna del vino nuovo, quante volte sperimentiamo pure noi che il banchetto
della vita languisce e la felicità si spegne sul volto dei commensali! E' il vino della festa che vien meno.
Sulla tavola non ci manca nulla: ma, senza il succo della vite,
abbiamo perso il gusto del pane che sa di grano…
Muoviti, allora, a compassione di noi, e ridonaci il gusto delle cose.
Solo così, le giare della nostra esistenza si riempiranno fino all'orlo di significati ultimi.
E l'ebbrezza di vivere e di far vivere ci farà finalmente provare le vertigini.
Santa Maria, donna del vino nuovo, fautrice così impaziente del cambio,
che a Cana di Galilea provocasti anzitempo il più grandioso esodo della storia,
obbligando Gesù alle prove generali della Pasqua definitiva (Gv 2,1-11),
tu resti per noi il simbolo imperituro della giovinezza…
Liberaci, ti preghiamo, dagli appagamenti facili.
Dalle piccole conversioni sottocosto.
Dai rattoppi di comodo. Preservaci dalle false sicurezze del recinto,
dalla noia della ripetitività rituale, dalla fiducia incondizionata
negli schemi, dall'uso idolatrico della tradizione.
Quando ci coglie il sospetto che il vino nuovo rompa gli otri vecchi,
donaci l'avvedutezza di sostituire i contenitori.
Quando prevale in noi il fascino dello status quo,
rendici tanto risoluti da abbandonare gli accampamenti.
Se accusiamo cadute di tensione,
accendi nel nostro cuore il coraggio dei passi.
E facci comprendere che la chiusura alla novità dello Spirito
e l'adattamento agli orizzonti dai bassi profili ci offrono
solo la malinconia della senescienza precoce.
Santa Maria, donna del vino nuovo, noi ti ringraziamo, infine,
perché con le parole: Fate tutto quello che egli vi dirà
tu ci sveli il misterioso segreto della giovinezza.
E ci affidi il potere di svegliare l'aurora anche nel cuore della notte”.
Castanea 29 Dicembre 2023 P Mario Salvatore Oliva
camminiamo a tentoni, muovendoci senza meta; costruendo su montagne di sabbie, senza fondamenti;
spinti da emozioni dalle ore contate, lasciando il passo a mutui pesanti da sostenere, a diari pronti ad essere riempiti
da cronache di fallimenti e di grandi tragedie!!!
Gasati da questa inclusione non manca nulla in questo pentolone
anche il nauseante tanfo di ciò che è in putrefazione che spacca gli otri (Mc 2,22).
A chi dobbiamo più parlare se le famiglie rivestite del Sacramento del matrimonio
si sono adagiate dentro queste tenebre, dove le scelte dei loro figli,
un tempo drammi inconcepibili, sono accolti da un clima di festa e di applausi?
A chi dobbiamo più indicare qualcosa di veramente immenso,
se avvolti dallo sfarzo e dal mondo dell’immagine,
allunghiamo il velo bianco, senza conoscere la castità del cuore e la fecondità dello Spirito?
A chi dobbiamo rivolgere quest’annuncio se nulla c’è più di cristiano nelle nostre educazioni
nè quello alla vita ecclesiale, nè ai valori cristiani?
A tentoni, a via di ricatti fallimentari consegniamo sacramenti
che sono cadaveri senza spirito e ne anima, a quanti seduti in quei banchi,
con la pesantezza del cuore e noi con il telefonino che suona!!!
Eppure ci sono ancora, come astri che brillano, come stelle comete
che passano di tanto in tanto ad indicare dov’è il Verbo che si è fatto carne!!!
Pochi, ma riflesso di una luce immensa. Non sotto i riflettori dei nostri media, pietre angolari scartate dai nostri social, “pietra d’inciampo divenuta la pietra d’angolo” (Mc 12,10). Non contano nulla ma conta la loro gioia, la loro serenità, il loro generare senza limiti, in una libertà non condizionata, liberi da ogni preoccupazione, immersi nell’essenziale, tanto da essere ritenuti folli e irresponsabili:
brillano non in un domani di terrore, ma di un futuro gravido di vita!!!
SONO QUELLI RIVESTITI DEI SEGNI DI QUELLI CHE CREDONO (Mc 16,15-20):
- Scacciano i demoni: quelli della preoccupazione. Per questi non è tutto il denaro!!! Le sfide della vita non sono un ostacolo: nulla può impoverire la ricchezza dell’animo che crea e genera. Sotto i loro piedi, messo a tacere e annientato, è l’idolo del consumismo frenato che detta regole e impone uno stile di vita diventato assoluto. Il loro pensiero non si scrive sui fogli neri di come mai faremo, ma piuttosto in quelli di un cielo pulito dove vive una certezza scritta a caratteri cubitali: “Calpesterai leoni e vipere, schiaccerai leoncelli e draghi. Lo libererò, perché a me si è legato, lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome” (Sal90, 13-14).
- Parlano lingue nuove: dove i verbi non sono al passato e troncati dal futuro ma coniugati dentro un linguaggio presente che dona, vive. Perfezione di una vita che si consuma vera e non multimediale. Più che cercare una benedizione sono loro ad esserlo, più che ostentare immagini sui sociali alla ricerca di like, sono casa viva: dove il calore del disordine ed il consumarsi delle cose, le mani sporche di chi lavora il campo, le rughe di chi invecchia, solcate dalla fatica, il calzino riparato mille e mille volte, sono la garanzia di autenticità che apre il futuro ed espande la luce. Per loro non c’è posto nell’alloggio (Lc7,2), non certo trovano spazio in questo mondo che uccide il futuro e semina il buio in nome della democrazia, della libertà e di una falsa misericordia, che riscrive la perfezione sulle righe della morte decidendo chi, e chi non deve starci: povere anime innocenti abortite e poi usate nei laboratori; ammalati che sono un costo alla sanità che, come un alto valore di civiltà, devono abbracciare l’eutanasia; tutto per il nostro bene.
- Prendono in mano i serpenti: realizzando scuole parentali, togliendo dalle mani di poveri innocenti, questi mostriciattoli di cellulari che li deformano. Sanno fare scelte forti, non per creare un mondo a parte, ma per imparare ad attraversare le foreste, non cadono in facili trappole in cambio di privilegi e lascia passare, non indossando mascherine per non contaminarsi, ma piuttosto prendono in mano le sfide con coraggio. In loro vibra la “Parola” che li rende capaci di ciò che è impossibile: “sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all'abbondanza e all'indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza” (Fil 4,12-13). Sotterrare il talento per paura difatti è una tragedia: “il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti" (Mt 25,30).
- Bevono i veleni di questo mondo e non muoiono: non si diventa immuni con un vaccino, non si diventa immuni con una crema antietà, l’immunità di gregge è quella che molti si sono bevuti tutta di un fiato, due, tre e anche quattro volte e lo fanno ancora, e sono continuamente malati. L’immunità dei figli rivestiti dello Spirito e unti dell’olio della grazia non temono le malattie, non temono la morte, non temono la povertà, non temono, la fame. “In tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rm8,37). Non sono li a proteggere i figli, ad incappucciarli davanti ad un raffreddore, a sostituirli davanti ad ogni ostacolo: coloro che impediscono la sfida gettano veleno sui passi della vita, acido sul germe che cresce. Quelli che noi invece consideriamo disumani, sono coloro che insegnano a spiccare il volo dove il vento contrario è una grande opportunità per spingerli oltre: nel dissenso di questi due anni una palestra sulla spina dorsale, pronti per le sfide che li attendono.
- Impongono le mani e ci guariscono: non sono gli abbracci perfetti che vediamo su facebook, né i cuoricini che danzano su instagram, questi spariscono dopo il botto, sono infatti “fake news” dove ci caschiamo attratti da un romanticismo insapore e inodore.
Ci sono invece storie vere che bisogna cercare, sono vite che fanno bene al cuore, sono nomi scritti nel libro della Vita: “Chi non risultò scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco” (Ap 20, 15).
Sono stelle che brillano, come GREGORIO E GRAZIA LAGANÀ che sperimentando l’infinito e disumano dolore di Mirko, un ragazzo di due metri, con una carriera da nuotatore da fare i brividi, stroncato a 17 anni da un incidente stradale che gli ha tolto la vita. Loro non hanno smesso di generare vita, anzi da questa storia orribile, da questa ferita insanabile, o meglio, da questo chicco di grano prezioso che muore è nata l’Associazione "Mirko Piskeo" dove, nella Parrocchia di San Nicolò di Bari in Ganzirri prestano il loro servizio a giovani ragazzi e adulti con disabilità fisica, favorendone l'inserimento e la socializzazione e offrendo loro la possibilità di conoscere e vivere esperienze di laboratori creativi mirate all'acquisizione di metodologie. GREGORIO E GRAZIA che esplodono di Vita e di Fede si fanno promotori di proposte nuove per permettere loro di migliorare la propria qualità di vita, rendendo gradevole la loro quotidianità, troppo penalizzata da strutture sociali inadeguate.
Ed ora che giunto il vostro Anniversario non posso augurarvi messaggi sterili di uno spumante che per l’occasione, persino dolce e freddo esplode di festa? Non posso augurarvi fortuna affinchè il tempo che vi resta, sia pieno di sorprese, di quelle che piacciono a voi?
Forse vi do un pò di dispiacere se non sento per voi questi sentimenti. Molti di voi non siete mai venuti, e chissà se verrete quest’anno? La mentalità di questo secolo non trova eco nella mia Fede, nè queste coppie scoppiate da un gender sterile, che va di moda, ma dove, tolte le bende di una confusione di genere, non c’è un identità che si svela, ma piuttosto il dramma di famiglie che, fuori da ogni genere, sono un autentico e inconfutabile fallimento di questa società eunuca resa dagli uomini (Mt19,10-12). Non mi convince nessuna benedizione e non ne darò mai, poiché Dio non può benedire ciò che è stoltezza davanti alla creazione, piuttosto indicarvi “la porta stretta e la via angusta che porta alla vita, e pochi sono quelli che la trovano” (Mt 7, 13-14): per tutti è accessibile, per chi perfino ha raggiunto il fondo delle proprie scelte e decide di volgersi verso la luce.
Prendo allora per voi, una preghiera, del grande Don Tonino, forse ci nauseano queste parole, ma possono darci uno squarcio di cielo su queste tante nostre famiglie ormai spente. Sono una bella dioincidenza, che mentre le sto scrivendo per voi, mi è giunta la notizia gioiosa della sua imminente Beatificazione.
“Santa Maria, donna del vino nuovo, quante volte sperimentiamo pure noi che il banchetto
della vita languisce e la felicità si spegne sul volto dei commensali! E' il vino della festa che vien meno.
Sulla tavola non ci manca nulla: ma, senza il succo della vite,
abbiamo perso il gusto del pane che sa di grano…
Muoviti, allora, a compassione di noi, e ridonaci il gusto delle cose.
Solo così, le giare della nostra esistenza si riempiranno fino all'orlo di significati ultimi.
E l'ebbrezza di vivere e di far vivere ci farà finalmente provare le vertigini.
Santa Maria, donna del vino nuovo, fautrice così impaziente del cambio,
che a Cana di Galilea provocasti anzitempo il più grandioso esodo della storia,
obbligando Gesù alle prove generali della Pasqua definitiva (Gv 2,1-11),
tu resti per noi il simbolo imperituro della giovinezza…
Liberaci, ti preghiamo, dagli appagamenti facili.
Dalle piccole conversioni sottocosto.
Dai rattoppi di comodo. Preservaci dalle false sicurezze del recinto,
dalla noia della ripetitività rituale, dalla fiducia incondizionata
negli schemi, dall'uso idolatrico della tradizione.
Quando ci coglie il sospetto che il vino nuovo rompa gli otri vecchi,
donaci l'avvedutezza di sostituire i contenitori.
Quando prevale in noi il fascino dello status quo,
rendici tanto risoluti da abbandonare gli accampamenti.
Se accusiamo cadute di tensione,
accendi nel nostro cuore il coraggio dei passi.
E facci comprendere che la chiusura alla novità dello Spirito
e l'adattamento agli orizzonti dai bassi profili ci offrono
solo la malinconia della senescienza precoce.
Santa Maria, donna del vino nuovo, noi ti ringraziamo, infine,
perché con le parole: Fate tutto quello che egli vi dirà
tu ci sveli il misterioso segreto della giovinezza.
E ci affidi il potere di svegliare l'aurora anche nel cuore della notte”.
Castanea 29 Dicembre 2023 P Mario Salvatore Oliva
BUON NATALE!!! ...vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere!!!
IL SEGNO un raggio di Luce che attraversa questa notte!!!
cieli si squarciano, vi pare poco??? Eppure sono passati, diciamo con qualche errore, 2024 anni!!!
Un raggio di luce oltre passa questa notte:
un grande dramma per questo mondo tenebroso che ci circonda ogni giorno!
Non c’è scienza che tenga, non c’è legge che possa fermare la sua forza penetrante, non c’è teologia che possa afferrarla in tutta la sua interezza: ci sfiora, ci penetra.
Abbiamo solo in gioco una scelta in pugno, quella di non farci sfiorare, ma non possiamo ignorarla, nè fare finta, neanche Erode ha potuto negarla anzi ha iniziato a tremare e non ha avuto più sogni tranquilli, e tremano ancora quelli che ricevono la sua staffetta, di generazioni in generazioni.
...i demoni del ricatto infame non sono riusciti a schiacciarla, a censurala, a zittirla!!!
E’ vero ci illudiamo che sono quattro gatti ma tremano dinanzi al loro insignificante numero, hanno la consapevolezza che però sono un lievito che fermenta (Mt 13,33) un piccolo seme che cresce (Mc4,27). Questi disposti a tutto non hanno dato valore ad una notte di discoteca, ad uno importante ed essenziale stipendio, unico sostentamento per vivere. Sono lì per tutti noi come una spina nel fianco, mentre ci aggrappiamo ad una giustificazione valida e giusta, mentre illudendoci che noi non potevamo, sono sempre li come un macigno che ci schiaccia, e schiaccia ogni voce che osa trovare una via di difesa, loro non sono scesi dalla croce, l’avrebbero potuto fare, in cambio di un lascia passare e di poter usufruire come privilegio diritti inalienabili.
...le lingue dei potenti, dei media, illusi di tenerci in pugno, non sono riusciti a plasmarla!!!
La voce che tuona, libera indipendente, smaschera questo mondo chiassoso, apparentemente ci si illude che ci sia libertà di pensiero, come il giornale di Famiglia Cristiana, dove nel caso di una pubblicazione di un articolo da parte della fraternità di “Verità e Riconciliazione”, lo ha accolto solo per screditarli con i loro linguaggi subdoli, obbedienti ad un sistema che li paga. E’ così per tanti altri sistemi, compresi quelli ecclesiali che lanciano nuove benedizioni, come caramelle, animati da una moderna inclusione, dietro contraddizioni continue, buttando affermazioni al vento senza luce, senza limpidezza, senza nessuna radice umana: è il loro modo di giudicare di etichettare, la loro spietatezza, arroganza a rivelare quello che sono, parlano di misericordia ma il loro linguaggio è feroce, implacabile, che nè quello di un latino arcaico né di un inglese affascinante, né di un italiano di continui tradimenti cambia il tono, distante dal linguaggio di chi li prende, quello, che in Palestina, sta imparando Don Emanuele.
...le loro agende non riescono ad acchiapparli, i loro algoritmi sono un fallimento!
Solo chi non vuol vedere non vede, solo chi è compromesso e schiavo dei loro meccanismi, di denaro, di potere, di un carrierismo accattivante, di egocentrismo appetitoso, che per allungare frange, rocchetti, merletti, vive nell’illusione di essere libero, di ottenere tutto. Come le volpi, che si credono furbe, siamo cascati dentro queste trappole, mente ci sbranano, ci divorano, ci riducono servetti di un potere folle, e poi, quando ridotti, pelle e ossa, ci consegnano agli inceneritori, senza più nessun valore, per fare spazio a chi viene dopo.
...i loro veleni ormai smascherati, non sono riusciti ad annientarla!!!
Possiedono sistemi sofisticati, veleni pericolosi che iniettano nella nostra società, nella scuola, nel tentativo di cambiare il nostro modo di pensare. Più che veleni sono anestesie del cuore, dell’umano: il veleno lo fanno prendere a noi illudendoci che lo facciamo per il nostro bene, per il bene dell’umanità, del clima, un prezioso atto d’amore, così non abbiamo nemmeno domande da porci. E dopo? Non possiamo prendercela con nessuno. Il vaccino per poterlo fare non l’abbiamo firmato piuttosto noi?! Non siamo noi che ci stiamo imbattendo in continui fallimenti, dentro tristezze croniche senza soluzione, mentre muore la nostra voglia di fare, di ribellarci, di andare contro corrente, nel dramma di una pelle che invecchia e che non accettiamo, immersi in dei soldi artificiali che diventano il nostro unico metro di misura, mentre moriamo giorno dopo giorno?! Questi dissidenti sono diventati immuni, ritenuti prima novax, poi complottisti, ora folli da ammutolire con l’effetto agente Smith, come evidenzia Matteo Gracis, parlando del film di Matrix. Annientati ed etichettati misteriosamente, vanno avanti e così, come non si sono punturati, non se lo fanno questo battesimo alla sanremo, né si bevono questo santo graal, passato per nuova religione, quello della scienza, non ci cascano in questa terminologia subdola usata per distrarci e poi eliminarci.
...con le loro dittature sanitarie non sono riusciti a mettergli le mani addosso!!!
Non li fregano con i loro slogan ormai scoloriti sui balconi, che ci ricorderanno solo quanto siamo stati stupidi, nè con le loro nuove medicine, mentre più che medici sono vampiri, ti succhiano il sangue fino all’ultima goccia, non sono loro che guariranno mai le nostre ferite, non sono loro a toglierci il male che alimentano per tenerci schiavi. C’è una forza interiore capace di guarire, c’è una medicina capace di distruggere la morte, c’è una forza di bene che vince sul male, e se anche questo potrebbe logorare il nostro corpo non avrà mai nessun potere per logorare e uccidere lo spirito di vita che ci abita. Se li osserviamo, le loro mani grondano di sangue, mani pulite lavate nel catino di Pilato, colletti e camici bianchi procurati dalle ONG, che non portano solo migranti, ma sono il nuovo mercato di una mafia che ormai ha spostato in alto le sue sedi: li aveva ben smascherato Borsellino e Falcone, celebrati proprio da loro che si presentano come i nuovi medici della società leale - solo per illuderci - e noi poveri illusi, altro che andrà tutto bene: difatti non stiamo proprio messi bene!
Buon Natale, certo gli auguri veri bisogna trovarli!!! Non so se ci accontentiamo di quel panettone della Ferragni, oppure del regaluccio sotto l’albero di natale, non so se l’estasi di un ebbrezza di zampogna e di suono della campana delle 5 del mattino possono darci tanto, sicuro che, prima del 6, lo sappiamo bene, che tutto sfuma e che tutto dura quanto l’effetto di una serata di ecstasy.
“Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore.
Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà,
giustizia e verità. Cercate di capire ciò che è gradito al Signore.
Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto,
ma piuttosto condannatele apertamente.
Di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare,
mentre tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce:
tutto quello che si manifesta è luce. Per questo è detto:
"Svégliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà" (Ef 5,8-14).
Da questa notte, raggiunti da questo raggio di Luce che ha squarciato i cieli, questi auguri non sono certo graditi a tutti, auguri scomodi, come scrive Don Tonino Bello, ma sono gli Auguri di quelli che sono “disposti” a rivestirsi dei segni di quelli che credono. Non li troviamo sui bigliettini, né sugli slogan di instagram o nei balletti smorfiosi di tikTok, sono loro stessi questo Augurio: a natale e anche a pasqua e non cambiano a Pentecoste…
un ronzio che avremo sempre all’orecchio!!!
Non sappiamo se siamo ancora alla sera, oppure a mezzanotte, o forse al canto del gallo (Mc 13,35) di certo i “Figli della luce” (1 Tes 5,5) sono il “Segno vivo” di questo giorno nuovo, giunto a Betlemme ed esploso in quel mattino di Pasqua per infiammare il mondo in questo giorno perenne della Pentecoste e che nessuno potrà più fermare:
stai attento poichè se ti sfiora sei fregato, però vivo e non muori più. Auguri!!!
Castanea 20 Dicembre 2023 P Mario Salvatore Oliva
Un raggio di luce oltre passa questa notte:
un grande dramma per questo mondo tenebroso che ci circonda ogni giorno!
Non c’è scienza che tenga, non c’è legge che possa fermare la sua forza penetrante, non c’è teologia che possa afferrarla in tutta la sua interezza: ci sfiora, ci penetra.
Abbiamo solo in gioco una scelta in pugno, quella di non farci sfiorare, ma non possiamo ignorarla, nè fare finta, neanche Erode ha potuto negarla anzi ha iniziato a tremare e non ha avuto più sogni tranquilli, e tremano ancora quelli che ricevono la sua staffetta, di generazioni in generazioni.
...i demoni del ricatto infame non sono riusciti a schiacciarla, a censurala, a zittirla!!!
E’ vero ci illudiamo che sono quattro gatti ma tremano dinanzi al loro insignificante numero, hanno la consapevolezza che però sono un lievito che fermenta (Mt 13,33) un piccolo seme che cresce (Mc4,27). Questi disposti a tutto non hanno dato valore ad una notte di discoteca, ad uno importante ed essenziale stipendio, unico sostentamento per vivere. Sono lì per tutti noi come una spina nel fianco, mentre ci aggrappiamo ad una giustificazione valida e giusta, mentre illudendoci che noi non potevamo, sono sempre li come un macigno che ci schiaccia, e schiaccia ogni voce che osa trovare una via di difesa, loro non sono scesi dalla croce, l’avrebbero potuto fare, in cambio di un lascia passare e di poter usufruire come privilegio diritti inalienabili.
...le lingue dei potenti, dei media, illusi di tenerci in pugno, non sono riusciti a plasmarla!!!
La voce che tuona, libera indipendente, smaschera questo mondo chiassoso, apparentemente ci si illude che ci sia libertà di pensiero, come il giornale di Famiglia Cristiana, dove nel caso di una pubblicazione di un articolo da parte della fraternità di “Verità e Riconciliazione”, lo ha accolto solo per screditarli con i loro linguaggi subdoli, obbedienti ad un sistema che li paga. E’ così per tanti altri sistemi, compresi quelli ecclesiali che lanciano nuove benedizioni, come caramelle, animati da una moderna inclusione, dietro contraddizioni continue, buttando affermazioni al vento senza luce, senza limpidezza, senza nessuna radice umana: è il loro modo di giudicare di etichettare, la loro spietatezza, arroganza a rivelare quello che sono, parlano di misericordia ma il loro linguaggio è feroce, implacabile, che nè quello di un latino arcaico né di un inglese affascinante, né di un italiano di continui tradimenti cambia il tono, distante dal linguaggio di chi li prende, quello, che in Palestina, sta imparando Don Emanuele.
...le loro agende non riescono ad acchiapparli, i loro algoritmi sono un fallimento!
Solo chi non vuol vedere non vede, solo chi è compromesso e schiavo dei loro meccanismi, di denaro, di potere, di un carrierismo accattivante, di egocentrismo appetitoso, che per allungare frange, rocchetti, merletti, vive nell’illusione di essere libero, di ottenere tutto. Come le volpi, che si credono furbe, siamo cascati dentro queste trappole, mente ci sbranano, ci divorano, ci riducono servetti di un potere folle, e poi, quando ridotti, pelle e ossa, ci consegnano agli inceneritori, senza più nessun valore, per fare spazio a chi viene dopo.
...i loro veleni ormai smascherati, non sono riusciti ad annientarla!!!
Possiedono sistemi sofisticati, veleni pericolosi che iniettano nella nostra società, nella scuola, nel tentativo di cambiare il nostro modo di pensare. Più che veleni sono anestesie del cuore, dell’umano: il veleno lo fanno prendere a noi illudendoci che lo facciamo per il nostro bene, per il bene dell’umanità, del clima, un prezioso atto d’amore, così non abbiamo nemmeno domande da porci. E dopo? Non possiamo prendercela con nessuno. Il vaccino per poterlo fare non l’abbiamo firmato piuttosto noi?! Non siamo noi che ci stiamo imbattendo in continui fallimenti, dentro tristezze croniche senza soluzione, mentre muore la nostra voglia di fare, di ribellarci, di andare contro corrente, nel dramma di una pelle che invecchia e che non accettiamo, immersi in dei soldi artificiali che diventano il nostro unico metro di misura, mentre moriamo giorno dopo giorno?! Questi dissidenti sono diventati immuni, ritenuti prima novax, poi complottisti, ora folli da ammutolire con l’effetto agente Smith, come evidenzia Matteo Gracis, parlando del film di Matrix. Annientati ed etichettati misteriosamente, vanno avanti e così, come non si sono punturati, non se lo fanno questo battesimo alla sanremo, né si bevono questo santo graal, passato per nuova religione, quello della scienza, non ci cascano in questa terminologia subdola usata per distrarci e poi eliminarci.
...con le loro dittature sanitarie non sono riusciti a mettergli le mani addosso!!!
Non li fregano con i loro slogan ormai scoloriti sui balconi, che ci ricorderanno solo quanto siamo stati stupidi, nè con le loro nuove medicine, mentre più che medici sono vampiri, ti succhiano il sangue fino all’ultima goccia, non sono loro che guariranno mai le nostre ferite, non sono loro a toglierci il male che alimentano per tenerci schiavi. C’è una forza interiore capace di guarire, c’è una medicina capace di distruggere la morte, c’è una forza di bene che vince sul male, e se anche questo potrebbe logorare il nostro corpo non avrà mai nessun potere per logorare e uccidere lo spirito di vita che ci abita. Se li osserviamo, le loro mani grondano di sangue, mani pulite lavate nel catino di Pilato, colletti e camici bianchi procurati dalle ONG, che non portano solo migranti, ma sono il nuovo mercato di una mafia che ormai ha spostato in alto le sue sedi: li aveva ben smascherato Borsellino e Falcone, celebrati proprio da loro che si presentano come i nuovi medici della società leale - solo per illuderci - e noi poveri illusi, altro che andrà tutto bene: difatti non stiamo proprio messi bene!
Buon Natale, certo gli auguri veri bisogna trovarli!!! Non so se ci accontentiamo di quel panettone della Ferragni, oppure del regaluccio sotto l’albero di natale, non so se l’estasi di un ebbrezza di zampogna e di suono della campana delle 5 del mattino possono darci tanto, sicuro che, prima del 6, lo sappiamo bene, che tutto sfuma e che tutto dura quanto l’effetto di una serata di ecstasy.
“Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore.
Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà,
giustizia e verità. Cercate di capire ciò che è gradito al Signore.
Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto,
ma piuttosto condannatele apertamente.
Di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare,
mentre tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce:
tutto quello che si manifesta è luce. Per questo è detto:
"Svégliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà" (Ef 5,8-14).
Da questa notte, raggiunti da questo raggio di Luce che ha squarciato i cieli, questi auguri non sono certo graditi a tutti, auguri scomodi, come scrive Don Tonino Bello, ma sono gli Auguri di quelli che sono “disposti” a rivestirsi dei segni di quelli che credono. Non li troviamo sui bigliettini, né sugli slogan di instagram o nei balletti smorfiosi di tikTok, sono loro stessi questo Augurio: a natale e anche a pasqua e non cambiano a Pentecoste…
un ronzio che avremo sempre all’orecchio!!!
Non sappiamo se siamo ancora alla sera, oppure a mezzanotte, o forse al canto del gallo (Mc 13,35) di certo i “Figli della luce” (1 Tes 5,5) sono il “Segno vivo” di questo giorno nuovo, giunto a Betlemme ed esploso in quel mattino di Pasqua per infiammare il mondo in questo giorno perenne della Pentecoste e che nessuno potrà più fermare:
stai attento poichè se ti sfiora sei fregato, però vivo e non muori più. Auguri!!!
Castanea 20 Dicembre 2023 P Mario Salvatore Oliva
I SEGNI che accompagneranno quelli che CREDONO!!!
BUON ANNO LITURGICO!!! ...purché siamo trovati vestiti, non nudi!!! 2Cor 5,3
Come ci siamo ridotti!!!
...prima ancora della terra è l’uomo al centro dell’Universo: “ l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato” (Sal 8,6)
Cosa nascondono questi infami che parlano di mondo green, cosa possono mai raccontarci quando sono i primi fautori di tutta la devastazione in atto? Il transumanesimo che corre come un treno in corsa, offusca le menti, uccide lo spirito, colora di vernice il surreale e dentro treni verniciati di natura e città tinte di foreste ci muoviamo dentro un mondo artificiale finto che, allo squarcio di un incidente torna in superfice l’odore insopportabile di tutta una fermentazione che esplode sotto la coltre dei nostri sonni tranquilli.
Come ci siamo ridotti cristiani!!!
...risucchiati dalla spirale della confusione ci infanghiamo colpiti dal fascino di nuovi termini come quello dell’inclusione” che di fatto è l’azione in atto di un esclusione del vero, del chiaro e del limpido. “Il vostro parlare: "Sì, sì", "No, no"; il di più viene dal Maligno” (Mt 5,37).
Ci siamo messi addosso stoffe grezze su un vestito strappato da tanta prostituzione, a smascherarlo è proprio il Vangelo che svela la nostra ipocrisia, le nostre terrificanti contraddizioni, i nostri non più credibili discorsi che, rimangono sul surreale a soddisfare solo le nostre crisi esistenziali, ...e lo strappo diventa peggiore, anzi una grande tragedia che si sta consumando sotto gli occhi: un occidente devastato dall’odio, dalla divisione, da un attaccamento al potere, al successo, ad un denaro che serve solo per consumare i nostri desideri più spietati dentro un relativismo che ci divora per poi buttarci nell’inceneritore pronto.
Non c’è un mondo verde da costruire ma piuttosto il cuore nuovo dell’uomo!!! Non c’è una pastorale da reinventare!!!
Non ha senso battersi sulla smania di trovare soluzioni: è da anni che ci perdiamo dentro binari pastorali che non portano da nessuna parte, dentro inutili incontri dove il cancro della depressione è accompagnato dal sottofondo di lamento a tono retto di un disco la cui puntina incantata ripete sempre la stessa musica.
E’ da secoli che ci siamo persi dietro carrierismi che stiamo trasferendo su un laicato che ci sta imitando bene!!!
E’ da anni che celebriamo con gli orologi puntati, stanchi, annoiati, senza passione, senza entusiasmo!!!
E’ ormai normale che con una tassa complice permettiamo lo scandirsi di processioni
mentre sotto questi poveri santi si consuma la tragedia di questa inclusione: matrimoni non celebrati,
di adulteri senza vergogna, scelte che opprimono i deboli, rimpiazzamenti di buchi neri
dove l’interesse non è salvare le anime ma fare affari di colore per mantenere
una azienda che più che ricomporre perde pezzi e anche edificanti testimoni.
Il vino nuovo di Canan non si può mettere in questo caos di tradimenti, di nozze infrante,
di ipocrisie devastanti. Questo è “vino che allieta il cuore dell'uomo, olio che fa brillare il suo volto
e pane che sostiene il suo cuore” (Sal 114,15) ...fermenta spacca queste cose e le frantuma!!!
Siamo “DISPOSTI” a rivestirci dell’abito nuovo dello Spirito,
siamo “DISPOSTI” a lasciare questo vestito vecchio?
Anche voi un tempo eravate così, quando vivevate in questi vizi. Ora invece gettate via anche voi tutte queste cose: ira, animosità, cattiveria, insulti e discorsi osceni, che escono dalla vostra bocca. Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell'uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato. (Col 3,7-10).
…non possiamo più prenderci in giro, non funziona più fare omelie che cercano solo il plauso della gente, la pornografia delle parole quotidianamente sui nostri social, dove tutti a copiare frasi, tutti a dire belle parole. A smascherare le nostre azioni è il lievito vecchio, lievito di malizia e di perversità” (1Cor 5,7) “Con azzimi di sincerità e di verità”, ci dice Paolo: “non mescolarvi con chi si dice fratello ed è immorale o avaro o idolatra o maldicente o ubriacone o ladro: con questi tali non dovete neanche mangiare insieme” (1Cor 5,11).
I segni autentici di quelli che credono non camuffati hanno un marchio di garanzia!!!
Carta d’identità inconfutabile di ogni vero discepolo!!!
“Nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove,
prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà
loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno". (Mc 16,17-18).
In gioco non ci sono tradizionalisti e progressisti, non ci sono praticanti o non praticanti, non ci sono vescovi con i rocchetti ricamati e vescovi che camminano con le scarpe da tennis, ma i segni di quelli che credono!!!
Spesso caduti nelle trappole dell’immagine di questo mondo dove ci siamo incastrati senza più liberarci ci siamo ubriacati delle parole affascinanti di bravi oratori, drogati dai loro numerosi like, di preti che corrono sulle papere e come star ci inebriano di un momentaneo spiritualismo che sfuma appena passa l’effetto: alla prima prova, infatti, altro che volontà di Dio, al colpo del fucile cadono le papere e anche noi, allo sciogliersi della neve si svelano le nostre scelte i nostri facili abbandoni.
Scacceranno, parleranno, prenderanno, berranno, imporranno!!!
I cinque segni quelli delle cinque dita della nostra mano, quelli della Toràh, non più scritta sulle tavole di pietre ma, dallo Spirito, scritta sul cuore dell’uomo: ...i segni del Risorto, “il frutto dello Spirito” (Gal 5,22) che agiscono sui demoni devastanti di queste ideologie green, su questa civiltà dell’usa e getta che ci detta leggi, che ci impone, ci ricatta, ci dichiara illegali, ci censura, ci fa sentire in colpa nel vortice di una paura che giustifica ogni lockdown.
Scacciamo!!! quale misericordia, quali porte aperte a tutti, quale quieto vivere, quale pace??? Devono fuggire da noi tutti coloro che operano ogni immoralità, li dobbiamo cacciare senza pietà, li dobbiamo rimandare lì da dove sono venuti in quella mandria di porci (Mt8,32) quali sono, li dobbiamo tenere distanti, e a quanti portano i loro segni, dobbiamo, come ci ha insegnato Gesù, chiamarli razza di vipere, sepolcri imbiancati (Mt23,27), fossero anche i nostri preti e i nostri vescovi, fossero i nostri politici dai colletti bianchi che si vendicano senza pietà su quanti non si piegano alle loro volontà! “La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” (Ef 6,12).
Parliamo!!! La nostra parola non si iscrive con i vocaboli dal suono gradevole, nè con quelli di un latino arcaico, nè con quelli di una lingua internazionale che va di moda: c’è una sola “Parola” che non ha a che fare con le nostre lettere pastorali che non coincide con i nostri decaloghi: “Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita ...noi lo annunciamo anche a voi” (1Gv 1-3). Se i nostri occhi non sono rivolti a Lui ma altrove, se i nostri orecchi sono sintonizzati su questi sporchi e infami, cosa mai di vero dobbiamo annunciare? Chi volete più che ci ascolti se non c’è passione e umanità, se non vediamo più il cuore dell’uomo ma ci affidiamo all’intelligenza artificiale, se non sentiamo i battiti di chi soffre, il sussurro di grida di chi si è vaccinato e sta morendo, la vergogna sul volto per esserci lavati le mani come a Pilato dinanzi a chi discriminato lo abbiamo accusato, lasciato solo e coperto della nostra omertà? “La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto” (Eb 4,11-13).
Prendiamo!!! Quale silenzio, quali fatti miei per vivere sonni tranquilli!!! Non c’è più tempo, già abbastanza abbiamo fatto silenzio. Dobbiamo prendere in mano questi serpenti velenosi, prendere in mano questa menzogna mondiale passata per il bene della natura, per il bene dell’uomo: i grandi privati che detengono il 90% della ricchezza hanno compromesso, comprato i governi, hanno delle agende chiare, hanno dei programmi ben precisi. E’ chiaro a molti che dietro questa pandemenza, questa ecologia, e tutto quello che la narrazione globalista ci racconta ogni giorno, c’è un transumanesimo in atto, è una guerra contro lo spirito. Il loro piano è il controllo dell’umanità, tenerci nella paura per non sfuggire ai loro programmi, pronti attraverso gli algoritmi a censurarci appena osiamo dissentire. La digitalizzazione di tutto è la strada di questa agenda e noi non possiamo stare a guardare, non possiamo stare in silenzio, non dobbiamo farci travolgere dalla paura di una emergenza permanente, di una vaccinazione che tronca le nostre difese immunitarie, di una scienza dogmatica che ci viene imposta senza radici e senza fonti. O ci svegliamo oppure questi serpenti ci prendono loro in mano per distruggerci!!! "Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi (Lc 10, 18-19).
Beviamo!!! Quale mascherina quali disinfettanti, quale vita da preservare, quale chiesa da chiudere??? Siamo stati i cristiani peggiori di tutti i tempi, ci ricorderanno come coloro che abbiamo creduto in una scienza folle e non in Gesù Cristo!!! Ce la siamo fatta addosso per un piccolissimo virus, abbiamo messo sotto la coltre della nostra povera fede l’amore folle di colui che ci ha detto che “anche i capelli del vostro capo sono tutti contati... valete più di molti passeri!” (Lc 12,7) , e “i nostri giorni sono tutti contati” (Sal 90). Che razza di cristiani, di ministri straordinari che per paura abbiamo negato Gesù a chi è ammalato, che abbiamo tenuto le distanze con il fratello bisognoso, che non abbiamo teso la mano a chi ci ha chiesto un po’ d’amore!!! Se non ci convertiremo e chiederemo perdono non c’è salvezza!!! Dio ci ha già rigettati e ci chiederà conto, non avrà pietà di noi, “se non vi convertiremo periremo tutti allo stesso modo” (Lc 13,3). Cristiani da quattro soli, venduti al vaccino e ai potenti di questo mondo, che per non perdere consenso e per paura abbiamo taciuto, abbiamo pensato solo alla nostra pelle. “Il Signore è il mio aiuto, non avrò paura. Che cosa può farmi l'uomo? Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio. Considerando attentamente l'esito finale della loro vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine varie ed estranee, perché è bene che il cuore venga sostenuto dalla grazia e non da cibi che non hanno mai recato giovamento a coloro che ne fanno uso. (Eb 13,6-9).
Imponiamo!!! Come figli dell’altissimo siamo chiamati ad “edificare il corpo di Cristo, a vivere finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo” (Ef 4,13). Per questa selva oscura entriamo per imporre le mani su questo mondo, non con la logica di quella candela che crede di ottenere il miracolo, non di quella novena che dopo che la fai pensi che funzioni, non abbiamo catene magiche, ne riti che prevedono futuri, noi combattiamo una battaglia persa che è già vinta, noi morti a questo mondo “cerchiamo le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio” (Col 3,1). Imponendo le mani nella potenza dello Spirito, che ci fa vivere nel già e non ancora, i paralitici di questo mondo ipnotizzati, addormentati, sedotti, si alzano e prendendo la loro barella, il letame di tante storie difficili per concimare il cuore dell’uomo (Tim Guenard la storia del concime). “In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall'altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all'anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell'albero servono a guarire le nazioni. (Ap 22,1-2).
Buon anno allora cari fratelli e figli amati!!! Gesù ha da fare una cosa nuova, non su questo mondo vecchio, no su otri ormai inaciditi da tanti tradimenti, ma sulla nostra vita: “asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate". E Colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose". E soggiunse: "Scrivi, perché queste parole sono certe e vere" (Ap 21,4-5). Ecco che saremo il segno della sua potenza... “...purché siamo trovati vestiti, non nudi!!!” (2Cor 5,3)
ALCUNI AVVISI IMPORTANTI: La sera del 2 Dicembre sabato a San Marco inizieremo l’Anno Liturgico alle ore 19, segue un momento di Festa. Accogliamo il nuovo Gruppo Interparrocchiale: Enza Buemi, Giuseppe Puglisi, Daniela Linguaglossa e il Cooperatore della nostra Identità Parrocchiale Giuseppe.
“Disposti” a rimanere fedeli alla Parola “Non lasciatevi legare al giogo estraneo dei non credenti. Quale rapporto infatti può esservi fra giustizia e iniquità, o quale comunione fra luce e tenebre? Quale intesa fra Cristo e Bèliar, o quale collaborazione fra credente e non credente? Quale accordo fra tempio di Dio e idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente” (1Cor 6,14-16).
Verdeto Piacenza 8 Novembre 2023 P. Mario Salvatore Oliva
...prima ancora della terra è l’uomo al centro dell’Universo: “ l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato” (Sal 8,6)
Cosa nascondono questi infami che parlano di mondo green, cosa possono mai raccontarci quando sono i primi fautori di tutta la devastazione in atto? Il transumanesimo che corre come un treno in corsa, offusca le menti, uccide lo spirito, colora di vernice il surreale e dentro treni verniciati di natura e città tinte di foreste ci muoviamo dentro un mondo artificiale finto che, allo squarcio di un incidente torna in superfice l’odore insopportabile di tutta una fermentazione che esplode sotto la coltre dei nostri sonni tranquilli.
Come ci siamo ridotti cristiani!!!
...risucchiati dalla spirale della confusione ci infanghiamo colpiti dal fascino di nuovi termini come quello dell’inclusione” che di fatto è l’azione in atto di un esclusione del vero, del chiaro e del limpido. “Il vostro parlare: "Sì, sì", "No, no"; il di più viene dal Maligno” (Mt 5,37).
Ci siamo messi addosso stoffe grezze su un vestito strappato da tanta prostituzione, a smascherarlo è proprio il Vangelo che svela la nostra ipocrisia, le nostre terrificanti contraddizioni, i nostri non più credibili discorsi che, rimangono sul surreale a soddisfare solo le nostre crisi esistenziali, ...e lo strappo diventa peggiore, anzi una grande tragedia che si sta consumando sotto gli occhi: un occidente devastato dall’odio, dalla divisione, da un attaccamento al potere, al successo, ad un denaro che serve solo per consumare i nostri desideri più spietati dentro un relativismo che ci divora per poi buttarci nell’inceneritore pronto.
Non c’è un mondo verde da costruire ma piuttosto il cuore nuovo dell’uomo!!! Non c’è una pastorale da reinventare!!!
Non ha senso battersi sulla smania di trovare soluzioni: è da anni che ci perdiamo dentro binari pastorali che non portano da nessuna parte, dentro inutili incontri dove il cancro della depressione è accompagnato dal sottofondo di lamento a tono retto di un disco la cui puntina incantata ripete sempre la stessa musica.
E’ da secoli che ci siamo persi dietro carrierismi che stiamo trasferendo su un laicato che ci sta imitando bene!!!
E’ da anni che celebriamo con gli orologi puntati, stanchi, annoiati, senza passione, senza entusiasmo!!!
E’ ormai normale che con una tassa complice permettiamo lo scandirsi di processioni
mentre sotto questi poveri santi si consuma la tragedia di questa inclusione: matrimoni non celebrati,
di adulteri senza vergogna, scelte che opprimono i deboli, rimpiazzamenti di buchi neri
dove l’interesse non è salvare le anime ma fare affari di colore per mantenere
una azienda che più che ricomporre perde pezzi e anche edificanti testimoni.
Il vino nuovo di Canan non si può mettere in questo caos di tradimenti, di nozze infrante,
di ipocrisie devastanti. Questo è “vino che allieta il cuore dell'uomo, olio che fa brillare il suo volto
e pane che sostiene il suo cuore” (Sal 114,15) ...fermenta spacca queste cose e le frantuma!!!
Siamo “DISPOSTI” a rivestirci dell’abito nuovo dello Spirito,
siamo “DISPOSTI” a lasciare questo vestito vecchio?
Anche voi un tempo eravate così, quando vivevate in questi vizi. Ora invece gettate via anche voi tutte queste cose: ira, animosità, cattiveria, insulti e discorsi osceni, che escono dalla vostra bocca. Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell'uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato. (Col 3,7-10).
…non possiamo più prenderci in giro, non funziona più fare omelie che cercano solo il plauso della gente, la pornografia delle parole quotidianamente sui nostri social, dove tutti a copiare frasi, tutti a dire belle parole. A smascherare le nostre azioni è il lievito vecchio, lievito di malizia e di perversità” (1Cor 5,7) “Con azzimi di sincerità e di verità”, ci dice Paolo: “non mescolarvi con chi si dice fratello ed è immorale o avaro o idolatra o maldicente o ubriacone o ladro: con questi tali non dovete neanche mangiare insieme” (1Cor 5,11).
I segni autentici di quelli che credono non camuffati hanno un marchio di garanzia!!!
Carta d’identità inconfutabile di ogni vero discepolo!!!
“Nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove,
prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà
loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno". (Mc 16,17-18).
In gioco non ci sono tradizionalisti e progressisti, non ci sono praticanti o non praticanti, non ci sono vescovi con i rocchetti ricamati e vescovi che camminano con le scarpe da tennis, ma i segni di quelli che credono!!!
Spesso caduti nelle trappole dell’immagine di questo mondo dove ci siamo incastrati senza più liberarci ci siamo ubriacati delle parole affascinanti di bravi oratori, drogati dai loro numerosi like, di preti che corrono sulle papere e come star ci inebriano di un momentaneo spiritualismo che sfuma appena passa l’effetto: alla prima prova, infatti, altro che volontà di Dio, al colpo del fucile cadono le papere e anche noi, allo sciogliersi della neve si svelano le nostre scelte i nostri facili abbandoni.
Scacceranno, parleranno, prenderanno, berranno, imporranno!!!
I cinque segni quelli delle cinque dita della nostra mano, quelli della Toràh, non più scritta sulle tavole di pietre ma, dallo Spirito, scritta sul cuore dell’uomo: ...i segni del Risorto, “il frutto dello Spirito” (Gal 5,22) che agiscono sui demoni devastanti di queste ideologie green, su questa civiltà dell’usa e getta che ci detta leggi, che ci impone, ci ricatta, ci dichiara illegali, ci censura, ci fa sentire in colpa nel vortice di una paura che giustifica ogni lockdown.
Scacciamo!!! quale misericordia, quali porte aperte a tutti, quale quieto vivere, quale pace??? Devono fuggire da noi tutti coloro che operano ogni immoralità, li dobbiamo cacciare senza pietà, li dobbiamo rimandare lì da dove sono venuti in quella mandria di porci (Mt8,32) quali sono, li dobbiamo tenere distanti, e a quanti portano i loro segni, dobbiamo, come ci ha insegnato Gesù, chiamarli razza di vipere, sepolcri imbiancati (Mt23,27), fossero anche i nostri preti e i nostri vescovi, fossero i nostri politici dai colletti bianchi che si vendicano senza pietà su quanti non si piegano alle loro volontà! “La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” (Ef 6,12).
Parliamo!!! La nostra parola non si iscrive con i vocaboli dal suono gradevole, nè con quelli di un latino arcaico, nè con quelli di una lingua internazionale che va di moda: c’è una sola “Parola” che non ha a che fare con le nostre lettere pastorali che non coincide con i nostri decaloghi: “Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita ...noi lo annunciamo anche a voi” (1Gv 1-3). Se i nostri occhi non sono rivolti a Lui ma altrove, se i nostri orecchi sono sintonizzati su questi sporchi e infami, cosa mai di vero dobbiamo annunciare? Chi volete più che ci ascolti se non c’è passione e umanità, se non vediamo più il cuore dell’uomo ma ci affidiamo all’intelligenza artificiale, se non sentiamo i battiti di chi soffre, il sussurro di grida di chi si è vaccinato e sta morendo, la vergogna sul volto per esserci lavati le mani come a Pilato dinanzi a chi discriminato lo abbiamo accusato, lasciato solo e coperto della nostra omertà? “La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto” (Eb 4,11-13).
Prendiamo!!! Quale silenzio, quali fatti miei per vivere sonni tranquilli!!! Non c’è più tempo, già abbastanza abbiamo fatto silenzio. Dobbiamo prendere in mano questi serpenti velenosi, prendere in mano questa menzogna mondiale passata per il bene della natura, per il bene dell’uomo: i grandi privati che detengono il 90% della ricchezza hanno compromesso, comprato i governi, hanno delle agende chiare, hanno dei programmi ben precisi. E’ chiaro a molti che dietro questa pandemenza, questa ecologia, e tutto quello che la narrazione globalista ci racconta ogni giorno, c’è un transumanesimo in atto, è una guerra contro lo spirito. Il loro piano è il controllo dell’umanità, tenerci nella paura per non sfuggire ai loro programmi, pronti attraverso gli algoritmi a censurarci appena osiamo dissentire. La digitalizzazione di tutto è la strada di questa agenda e noi non possiamo stare a guardare, non possiamo stare in silenzio, non dobbiamo farci travolgere dalla paura di una emergenza permanente, di una vaccinazione che tronca le nostre difese immunitarie, di una scienza dogmatica che ci viene imposta senza radici e senza fonti. O ci svegliamo oppure questi serpenti ci prendono loro in mano per distruggerci!!! "Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi (Lc 10, 18-19).
Beviamo!!! Quale mascherina quali disinfettanti, quale vita da preservare, quale chiesa da chiudere??? Siamo stati i cristiani peggiori di tutti i tempi, ci ricorderanno come coloro che abbiamo creduto in una scienza folle e non in Gesù Cristo!!! Ce la siamo fatta addosso per un piccolissimo virus, abbiamo messo sotto la coltre della nostra povera fede l’amore folle di colui che ci ha detto che “anche i capelli del vostro capo sono tutti contati... valete più di molti passeri!” (Lc 12,7) , e “i nostri giorni sono tutti contati” (Sal 90). Che razza di cristiani, di ministri straordinari che per paura abbiamo negato Gesù a chi è ammalato, che abbiamo tenuto le distanze con il fratello bisognoso, che non abbiamo teso la mano a chi ci ha chiesto un po’ d’amore!!! Se non ci convertiremo e chiederemo perdono non c’è salvezza!!! Dio ci ha già rigettati e ci chiederà conto, non avrà pietà di noi, “se non vi convertiremo periremo tutti allo stesso modo” (Lc 13,3). Cristiani da quattro soli, venduti al vaccino e ai potenti di questo mondo, che per non perdere consenso e per paura abbiamo taciuto, abbiamo pensato solo alla nostra pelle. “Il Signore è il mio aiuto, non avrò paura. Che cosa può farmi l'uomo? Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio. Considerando attentamente l'esito finale della loro vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine varie ed estranee, perché è bene che il cuore venga sostenuto dalla grazia e non da cibi che non hanno mai recato giovamento a coloro che ne fanno uso. (Eb 13,6-9).
Imponiamo!!! Come figli dell’altissimo siamo chiamati ad “edificare il corpo di Cristo, a vivere finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo” (Ef 4,13). Per questa selva oscura entriamo per imporre le mani su questo mondo, non con la logica di quella candela che crede di ottenere il miracolo, non di quella novena che dopo che la fai pensi che funzioni, non abbiamo catene magiche, ne riti che prevedono futuri, noi combattiamo una battaglia persa che è già vinta, noi morti a questo mondo “cerchiamo le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio” (Col 3,1). Imponendo le mani nella potenza dello Spirito, che ci fa vivere nel già e non ancora, i paralitici di questo mondo ipnotizzati, addormentati, sedotti, si alzano e prendendo la loro barella, il letame di tante storie difficili per concimare il cuore dell’uomo (Tim Guenard la storia del concime). “In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall'altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all'anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell'albero servono a guarire le nazioni. (Ap 22,1-2).
Buon anno allora cari fratelli e figli amati!!! Gesù ha da fare una cosa nuova, non su questo mondo vecchio, no su otri ormai inaciditi da tanti tradimenti, ma sulla nostra vita: “asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate". E Colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose". E soggiunse: "Scrivi, perché queste parole sono certe e vere" (Ap 21,4-5). Ecco che saremo il segno della sua potenza... “...purché siamo trovati vestiti, non nudi!!!” (2Cor 5,3)
ALCUNI AVVISI IMPORTANTI: La sera del 2 Dicembre sabato a San Marco inizieremo l’Anno Liturgico alle ore 19, segue un momento di Festa. Accogliamo il nuovo Gruppo Interparrocchiale: Enza Buemi, Giuseppe Puglisi, Daniela Linguaglossa e il Cooperatore della nostra Identità Parrocchiale Giuseppe.
“Disposti” a rimanere fedeli alla Parola “Non lasciatevi legare al giogo estraneo dei non credenti. Quale rapporto infatti può esservi fra giustizia e iniquità, o quale comunione fra luce e tenebre? Quale intesa fra Cristo e Bèliar, o quale collaborazione fra credente e non credente? Quale accordo fra tempio di Dio e idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente” (1Cor 6,14-16).
Verdeto Piacenza 8 Novembre 2023 P. Mario Salvatore Oliva
Novara Dintorni - 98058 Novara di Sicilia (ME) - C.F. 83030770834 - Tel. +39 3477145653 - info@novaradintorni.it - credit: fiordiligi